Il (mirabilmente) folle, altamente lisergico Diario di Telemaco

GLACIALI NOTE DI PIANO PER UNA CANZONE SENZA MELODIA DURANTE UN GIORNO DI GRASSA NEBBIA

INUTILI PIANTI E CONCENTRICI VERSI PER UN DIPINTO SENZA COLORE

di Telemaco Pepe (31/3/2003)

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...ingabbiato da fredde, glaciali note di piano, accenni di rarefatta
melodia ingoiano residue speranze volte al riscatto di una rovente apatia,
spezzoni di pellicole corrose dal tempo riflettono lo specchio di
tempi offuscati e sepolti dall'indifferenza della gente moderna,
la mia mente non e' che un volgare miscuglio di ritagli di giornali
imbevuti di polvere a ridosso di bidoni della spazzatura, ritagli di
articoli che nessuno mai leggera', destinati all'oblio, oblio che scor-
tera' tutte quelle vittime uccise dalle incomprensioni di tutti i giorni,
ordinaria amministrazione per gli sciocchi ed ignavi del nostro tempo,
fatale successione di criminali episodi per tutti noi grandi esclusi, nudi
e senza scarpe sul parco camminando
curvi disegnando linee sconnesse sfidando le piu' rigide coordinate
geografiche, il nostro cervello progressivamente si scioglie e non ci
lascia che sterili spicchi di luce, quella luce che per durante le ore
di Sole sbatteva sui visi dei nostri assassini e sulle forme di squillo
pronte a vendersi per la notte... mentre vedo sangue sgorgare
lungo le strade, sangue che macchia l'icona possente di un cielo
che piu' azzurro e limpido non e', ma che sembra piangere dall'alto,
mentre il piano dissolve le proprie cadenzate note di tagliente ma
soffocato grido, e lascia la tenebrosa stanza senza piu' parole cantate, ma
solo brevi assoli di sconsiderata anarchia musicale, prima che anche
l'uomo seduto a ridosso del proprio amato strumento ricadda nel
riflusso di un giorno che sembra non avere mai fine, girando su se
stesso concentricamente, senza soluzione di continuita'.... ancora
schegge di sogno invadono il mio territorio apparentemente inespu-
gnabile, per poi ritirarsi come si ritira una nebbia grassa e densa
di appiccicosa, corrosiva umidita', lasciandomi con la televisione
accesa ma senza alcun programma in corso, davanti ad occhi stanchi
ed ancora freschi di calde lacrime, figlie di un pianto naturalmente
senza senso, inutile e patetico, per cui ora provo un volgare risenti-
mento... Ignobile refrain per una canzone senza melodia, come soffo-
cata da obesi arrangiamenti e corde di violino strizzate per il solo
scopo di piaceri a noi sconosciuti...
...e non posso che riaddormentarmi... forse, questo, l'unico gesto
di puro eroismo in una giornata esclusivo trionfo dell'assurdo...
non ho voglia di ritornare indietro...... e che tutti i disillusi stiano
al loro posto ed i poeti maledetti seduti su sgabelli scomodi ed
usurati da tempo e cronica mancanza di denaro, mentre sono
intenti a dipingere il mondo con le loro sporche, meravigliosamente
scabrose mirabilie in versi......................................
...nell' attesa di poter essere dipinto anch'io......
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