AnchePOESIA

FANCIULLEZZA

Da FIORELLINI di Peppino D'Amico (15/2/64)

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Lieti giorni furono quelli
che oggi sono amari.
Tornano in mente come
sogno della mia vita.
Speranze allora, oggi non più.
Allora i giochi mi rallegrarono,
oggi mi rallegrano i libri
da studiare. Sì! Ricordo
quei giorni soavi
ed il mio giuocorellare,
come se vivessi ora
quella vita d’allora.
Io so bene cosa vuole
dire tornare bambini,
che cosa voleva dire
il giocare nei giardini.
Ricordo le mie monellerie
d’una volta, che oggi non s’usano
più, poiché sono grandicello
e non sarebbe lecito fare ciò.
Era bello il gioire,tanto bello,
a quell’età che non tornerà.
In quei giorni si abbracciavano
con piacere i libri scolastici
ed oggi perché non più? Perché?
Sarà per un solo motivo, sì,
quello degl’inciampi
che si incontrano sempre più.
Era bella la fanciullezza
ed è andata via subito,
perché gli anni sono fuggiti veloci.
Quindi addio devo dirti,
fanciullezza mia.
Addio!addio!addio!
Ed anche a voi, pensieri soavi
e speranze d’un giorno, ADDIO!