Lanciano,
23/2/72
Splendida,
rosa del grande giardino,
baciata dal sole,
più bella diventi
e i petali tuoi
più morbidi.
Esile il tuo stelo
eppur ti regge
e nasconde
grosse spine.
Io t'ho vista sì bella
e coglierti voglio.
No, le forbici no,
ti farei troppo male
e le mani uso,
delicatamente
voglio piegar lo stelo,
mi pungo e poi mi pungo.
Fatico ad averti.
Le mani vedo
sanguinanti.
Ti ho, sei mia
e la mia casa
del dolce tuo profumo
or è impregnata,
donna mia.
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