Il (mirabilmente) folle, altamente lisergico Diario di Telemaco

PRINCIPI E DISSONANZE

di Telemaco Pepe (23/9/2002)

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Il principio su cui si pone (o meglio: "si siede") la mia esistenza verte su una questione di forte, inconvertibile ed irrinunciabile senso anarchico, dovuto alla mia pedissequa reticenza a non voler dividere troppe emozioni con tutti coloro che definisco stolti per natura, individui inetti dagli approcci bislacchi incapaci di donare qualche nitida, pura sensazione, del tutto estranei al concetto di elevata sensibilita' di cui il sottoscritto e' un incontrastato alfiere. La mia follia (una follia follemente anarchica) e' la sintesi del rifiuto delle convenzioni dogma-paradigmatiche della Societa' odierna, una Societa' che si rivela "handicappata" e spesso priva di capacita' comprensorie nei confronti di esseri umani spossati, atrofizzati dall'indifferenza generale che li attornia. Il mio e' un giudizio severo che non potra' essere "barattato" con quello di nessun'altro. Oggi piu' appari penoso e affogato nei cliche's e piu' riscuoti "audience" tra le fila di un malato, iper-corrotto mondo adulto. L'artificiosita' e' uno stemma che puo' apparire necessario onde volersi emergere dal grigiore quotidiano, ma che in realta' non fa che produrre "oggetti" in serie, in un processo molto simile a quella di una catena di montaggio... E, per naturale conseguenza, si manifesta' la tragicita' di un pensiero che diventa automaticamente un "non-pensiero", disconnesso, impersonale, anti-originale ed iper-convenzionalistico, spesso bislacco la cui inutilita' comporta una sterilita' comunicativa responsabile in un secondo momento della morte dell'animo umano in quanto tale. L'uomo, in principio, e' destinato ad evolversi. Chi non si evolve, avra' molto poco di cui godere in vita, e, per logici derivati, ancor meno da regalare al prossimo. Solo gli stolti non si evolvono. Quegli stolti cosi' avidi di "lussuria mass-mediatica" sempre in agguato ed in cerca di nuovi scandali, di nuovi pseudo-flirts che nascono e muoiono nel giro di un giorno o poco piu'. La solitudine (inconfutabile Dea Sopprimitrice del Male Altrui) nella mia esistenza funge da spartiacque tra un mondo malsano ed un altro piu' pulito, insolitamente depurato ed apparentemente inattaccabile, sorta di fortezza inespugnabile creata piu' per necessita di auto-difesa che per volonta' propria. E comunque insostituibile. Poi viene la liberta', di cui la mia tanto decantata solitudine e' una legittima "sorella": seguendo fedelmente una scala di valori personale, essa risulta al primo posto, segnale questo di come io non abbia alcuna intenzione di allinearmi alle convenzioni borghesi-massificate, portatrici del Demonio-Denaro e causanti profonda infelicita' collettiva. Il sottoscritto RIFIUTA il collettivo, privilegia un'oligarchia, ovvero un governo per pochi eletti, persone dotate di acume sensitivo e profondo ingegno del pensiero, in grado di sapersi costruire un tracciato autonomo ed assai distintivo rispetto al resto della "cosiddetta" umanita'. Ed allora niente piu' spazio agli stolti iper-consumistici ed inflazionati da un americanismo opprimente, corrosivo, detronizzante. Siano accolti i bellicosi, rivoluzionari (quelli "VERI", spinti da accertata necessita'), sovvertitori, creativi e distruttivi, solitari ed incompresi. sturprati e depravati del pensiero, largo dunque al POPOLO DEI "NON ALLINEATI" (e NON allineabili), al rogo, come stregacce eretiche di molti secoli fa, gli incapaci di pensare, progredire, stupire. Morire. Questi sono alcuni miei principi. Ed altrettante dissonanze. Distorto, inevitabilmente. Contorto, per dovere di una natura complessa e severamente intransigente, convulsa, torbida, in perenne, sconsiderata tortuosita'. Distaccato. E mai piu' ricongiungibile. Un lungo, esorcizzante respiro. Poi l'abbandono a me stesso.
E me ne andai.
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