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COR VILE ED AMICO

Da OPERETTE PER UN ANNO di Peppino D'Amico (16/8/2003)

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Lanciano, 3/4/71

Rugge il cor entro il petto;
uscir vorrebbe senza indugio,
scoppiar, per sempre finir.
Pur se gelida pietra,
è pur anco pura carne.
Ei sente e accelera lo passo,
per andar lontano
e non restar qui entro,
imprigionato in gabbia d'ossi.
O cor, cor crudel,
perché fuggir da lo tuo petto?
Resta, almeno tu,
amico sincero
a me che sto finendo per dolor.