Cultura - Il Volo di Pindaro

VOCI, VOLTI ED IMPRESSIONI

IN UN GIORNO DI PESANTE AUTUNNO

NEL CUORE DEI "SETTANTA"

di Telemaco Pepe (27/2/2003)

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Una macchina percorre il tragitto affettando la nebbia di un giorno che non attende altro che, stancamente, di morire... l'umidita' che ti entra nella pelle e falcia il tuo sistema immunitario... e' buio ed il muro bianco diviene sempre piu' spesso... d'improvviso il giovane autista arresta la macchina e spegne il motore... in sottofondo glaciali accordi suonati al piano introducono schegge musicali di assoluta atmosfericita', sono le 20:00 ed il giovane uomo e' felicemente segregato all'interno della sua auto, in mezzo ad un pezzo di tetra campagna, esiliatosi volontariamente dal fumo nero della citta' popolata da individui senza identita', gia' "deceduti" e sempre piu' inghiottiti dal potere, cinico e devastante.... malattia, e' solo malattia, nessun vaccino ti potra' curare, costretto ad un lento doloroso declino, piu' nessuna primavera da attendere o da abbracciare, piu' nessun calore dentro il tuo cuore... ragazza 18enne finisce con il viso affondato sul cuscino, piange lacrime di sangue, un lurido e stupido gesto d'amore, lei in ginocchio lui in piedi da perfetto sadico nazista.... i suoi pensieri frantumati e poi destinati al rogo....... nessun diritto di replica, solo morte del cuore, pigra agonia delle ore, aspettando, inveendo, dormendo, sciocchi pensieri, alimentati da visioni barbicanti su muri bianchi tutto d'un tratto colorati e difformi, schizzati ed opprimenti... una larga bocca di orco sembra volerti inghiottire tutto d'un fiato, per non lasciarti il tempo di gridare o piangere, scappi ma il tuo insano, lussurioso egoismo ti da' la caccia spietatamente, sei all'ultimo stadio, il tenente di polizia contro tutto e tutti inverte il pronostico e cattura il serial-killer... di lui fra poche ore non rimarra' che polvere... il mondo si trovera' ulteriormente "dimagrito", domani all'alba...

il sangue dell'ultimo martire sacrificato per un attimo dipinge il monotono, asfittico bianco nebbioso, regalando all'ascoltatore attimi di spodestante imprevedibilita'...................................................... ............. finche' egli non si decidera' a spegnere lo schermo e chiudere gli occhi, appoggiandosi oziosamente sui propri pensieri.... ed intanto
gli accordi del "glacial piano" aumentano in intensita' e vigore, ed annunciano squallidi frammenti di storie-retro', storie di passione e libero amore, ma anche libero, sfrenato dolore, segni, figure di schiavitu' e vago sado-masochismo perpetuamente turbano la mia sicurezza alimentando le mie oscillazioni di mente fragile e cangiante.... ecco il dramma che si presenta con il proprio arrogante, indisponente volto macchiato di rosso fresco, ammonendomi che la solitudine puo' uccidermi e l'amore mai piu' fara' ritorno .......... come un uomo afflitto da sterilita' incapace di avere figli, percio' destinato a morire di se stesso... ...riaccendo il motore, ora, percorro pochi metri e mi arresto nuovamente... un piccolo sussulto dalla palese insignificanza e poi... ...poi decido di far ritorno a casa.... ...nell'attesa, forse vana in questo mio vago credere, di trovare qualcuno pronto a tendermi le braccia al collo e darmi un caldo benvenuto tra le spoglie mure domestiche...
...forse... forse.....


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