AnchePOESIA

IL SONNO DEL SUICIDA

di Luca

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Strisciato il passo
e le mani in tasca
La città mi rovescia
Il suo cemento addosso
L’una di notte
Scavalco la siepe
E siedo sui ciottoli
Qualche pensiero qualche ricordo
Nella nebbia i treni rotolano
Luci, facce, sogni vibranti.
Ora potrei tornarmene a casa,
ho visto quel che dovevo.
Ora dovrei essere a letto,
magari sognare.
E invece mi stendo
Gli occhi alla coltre
Ferro per guanciale
Freddo per coperta
Appena in tempo
Per scegliermi un sogno
Poi, stretto nella notte
solo uno schianto secco.


Commento - Nira: Una poesia agghiacciante, ma vera.....Spero, non autobiografica. Bellissima, comunque. Scrivo anch'io, ed anche le mie "poesie" sono piuttosto tristi....(Complimenti per GPR!!!).