La pioggia
che batte sugli angoli sporchi ed oscuri accanto allinsegna
dellultimo pub irlandese, camicia sgualcita e lercia, reduce
da innumerevoli notti insonni, pensieri
Tamburo-battenti,
ossessivo-compulsivi conferiscono un gotico ritmo allennesima,
incomprensibile notte distorta da macabre illusioni, squarcio
di tenebra perennemente vissuta sullorlo di un baratro
appiccicato sulla mia schiena, in attesa si faccia ancor piu
tetro, quel cielo avvolto da sadiche nubi, aventi forma di occhi
spiritati e denti digrignanti, manifesto sonoro del mio tribolare
fra demoni ed angeli, angeli e demoni, notte maledetta, lennesima
notte maledetta, entri nel locale e nessuno ti saluta, ti siedi
e nessuno viene a chiederti ordinazioni, ti sdrai, completamente
esausto, provocatoriamente sul tavolino un tempo teatro
di accese, animate ed espressive discussioni con cari amici di
quel tempo che fu. Ognuno dona amore allaltro, ed io, spione
ruffiano incompreso vigliacco di me stesso segregato su quellolezzoso
pezzo di legno, ancora maleodorante di odiata birra, nessuno
viene a pulire ed a pulirti, nessuno sente il bisogno della tua
presenza, inaccettato, scarto di una sera come tante altre, saluto
una dolce, irresistibile ninfetta ma lei, con mio stupore, fugge
e mi lascia con il cervello interdetto, lievemente pietrificato,
comunque ancora sotto controllo. Cerco facce, mincuneo
in sguardi che possano almeno indicarmi quale sia uno straccio
di retta via al fine di concludere con dignita ed orgoglio
una nottata figlia legittima di puttane e biscazzieri, stupri
e caldissimi baci seguiti da un violento, rovente rapporto sessuale,
fino ad un attimo prima proibito.
Stravarico
braccia e gambe, in un patetico tentativo di destare un barlume
di
Attenzione,
in fondo sono solo lombra di un ricordo di serata condotta
a vele
Spiegate
trainate da debordanti risate, e ritmate da sarcastici, acuti
commenti
Da bohemiène
spesso sdraiato su inutili orpelli psichedelici illegittimi padri
di
Sperticati,
scorticati sogni pervasi di acida, pomposa teatralita,
teatralita di
Primadonna
che vende i suoi pregiati, dorati sogni a misconosciuti passanti
od
A coppie
in crisi didentita, pronte a quel senso di riconciliamento
a me sin troppo
Sconosciuto,
in vita. E giunto, finalmente, attesissimo, il punto dellOK
CORRAL, esso sancisce il mio piu totale, sconvolgente disinteressamento
verso coloro che non mi hanno saputo regalare che sconforto e
tanta, somma indifferenza, vengo ucciso minuto dopo minuto, redento
mi sento a stento, agognato lamento, anticamera del tormento.
Obliabile, questo momento di vita mal condotta, mal apprezzata,
mal amata, il Lato Oscuro della mia psiche si e intrufolato,
bastardo e scaltro, nellallegoria fulminante sulla quale
il mio debole, vulnerabilissimo ego era solito appoggiarsi
La manie di persecuzioni di un isolato, represso, boicottato
individuo, la cui unica attivita risiede nel trascinarsi,
scontatamente, pateticamente in un mare di irrisolutezze, ego
ora schiacciato da una totale mancanza di stima, vegetale anarchico
rivoltato su se stesso ed i propri apparentemente irrisolvibili,
irreversibili e caustici dilemmi.
Osservo,
mentre il mio fegato si apre in un riso di scherno pronto a vomitare
Reboante
risentimento sul primo passante, una coppia di felici innamorati
scambiarsi un infinito bacio di riconciliazione, mentre il sottoscritto,
malato e perverso, scruta con indagare malefico e sottilmente
glaciale, il loro legittimo operato. Non mi importa se cio
sarebbe stato tutto quello che invece mai e stato, e forse
mai sara; lunico valore accertato, comune denominatore
di questa perpetua decadenza notturna e un generale, obliquo
cancellamento di ogni singola sensazione, lo sventramento di
una sensibilita atta ad estinguersi, prima o poi, onde
lasciare posto e gloria al Sovrano Dio Cinismo. Sabato nero,
per unanima nera, in diabolica suggestione verso incroci
di strada scarsamente illuminati, rispettanti un copione di serrata
cinematografia grandguignolesca, sferzante in quei chiaroscuri
cosi ambigui, cosi selvaggiamente contorti, espressivamente
inespressivi. E mentre tutti tornano a casa, soddisfatti ed appagati
della loro giornata lavorativa, felicitati della sempre fedele
presenza dellinsostituibile consorte, io mi dileguo, pacatamente,
senza far trillare nemmeno il pavimento, sicuro, una volta di
piu, di aver celebrato la mia imponderabile, assoluta,
inconvertibile, inespugnabile solitudine.
Lei si
davvero la mia Dea
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