AnchePOESIA

E MI SCISSI ...

di Telemaco Pepe

Commento all'articolo


Personale racconto di un film dentro il film....

E mi scissi. E' mai possibile che durante un solo giorno solare io non riesca a tracciare un percorso che sia degno parente della normalita'?.... Il mondo e' ovattato, e la mia mente disordinata, spaccata in mille frammenti impazziti, tasselli di un mosaico che fatico a ricomporre, la mia vita ora mi appare davanti sotto forma di schermo bianco e nero con immagini sfumate e corrose di un tempo troppo lontano per apparire vero; sono l'unico spettatore in un cinema deserto, e la proiezione di quello sconosciuto melodramma con almeno 70 anni sulla groppa si aggrappa alla mia inquietitudine come uno spettro alato e dalla forma indefinita, semplice oscuro fascio bianco che si staglia sul mio viso pietrificato da tanta lucente arcanita'.
Mi duole il ricordo di un ateneo di giovani scienziati, tesi a superarsi l'un con l'altro, agendo in una rara forma di simbiosi, bizzarra, spregiudicata alchimia di filosofi analisti i quali vorrei ardentemente rubassero il mio pensiero affinche' questo venga vivisezionato e diventi parte delle loro ossessioni, enigma perpetuo eterno presente ricordo di un passato da non rimembrare, dolore, sporco dolore scorticature e cicatrici di azzardati pensieri sfocianti nel puro sferzante delirio cosmico di una mente furoreggiante, fiammante, destabilizzante, pronta a morire, pronta a redimersi, pronta a gettarsi nel vuoto, pronta; scalfito, rattrappito, appoggio sulla bocca un dito, e lascio il tuo sguardo rapito, affinche' tu non mi consideri mortale nemico. Morto? Vivo? Inferno o Paradiso? Purgatorio o letto colmo d'aghi? L'anima una volta ribelle di un fuggiasco galeotto di nostra societa' vende la sua anima al Diavolo, e celebra il suo rito faustiano, tagliandosi le vene e morendo dissanguato, tra l'indifferenza dei passanti, ignavi del loro tempo, ignavi di se stessi. Le immagini sfumano, i colori non sono mai stati colori, il nero vince sul bianco, io mi alzo dalla sedia, la pellicola volge al termine, ed io pure. Non mi rimane che l'ultimo squarcio di una notte balorda passata insieme a me stesso ed alla mia allucinata visione del mondo distorto e peccatore. Balenano virtuose forme di donna, serpeggiano nel cuore dei miei occhi, mai cosi' lussuriosi e tentatori, ma forse.... si tratta solo di comparse di quel film che sembra non finire mai, come la mia erratica notte di pensieri "fatti" e di feroci animali pronti a mordere il primo ingenuo passante... passante che rimarra' passante, per sempre........ niente piu' casa, niente piu' fuoco ardente sul viso di persone che cercano un barlume di tepore familiare fissando incessantemente i rami di un albero spoglio bruciare all'infinito........
D'improvviso, come la regia vuole, qualcuno inavvertitamente, mette sul piatto un caro vecchio gradito assai 78 giri: non mi rendo conto piu' dove sono e perche' sono stato qui, vi sono solamente note spettrali e macabre di una notte da evitare, notte delittuosa e torbida, vicende macchiate dal sangue di avide menti, che giocano a morire e muoiono giocando. Lo stupro e' dietro l'angolo, ed i miei occhi sembrano essere dentro l'organo femminile sventrato, attimo di fugace, imprevedibile, struggente brainstorming... quanto dolore in un solo lercio, sadico secondo, non vorrei essere lei e forse.............. lei non vorrebbe essere me.
Sto scappando, sto delirando, ansimando, invocando... spero l'assassino non si metta sulle mie tracce... o per me il film verra' troncato senza un finale....... Un finale senza finale, infinita fuga verso il Nulla, Nulla che mi attende sadico pronto ad abbracciarmi...........


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