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...e mi perpetuai nello strisciarmi, da sudicio verme, sulle strade di una piovosa, umida Bologna ...lo spacciatore e' dietro l'angolo, pronto per consegnare la dose giornaliera del suo "veleno", la vittima... non attende altro che quel momento, momento di scontata perdizione, momento per celebrare una maledizione... uno sguardo spigoloso, di chi e' in perenne lotta contro la vita, una vita stropicciata come un pezzo di carta senza valore, destinata al cestino dell'immondizia...... i secondi scorrono, i minuti si fanno sempre piu' spietati, Jeremy ha sulle spalle pesanti ricordi, dissoluzioni, incomprensioni e dissipazioni fanno parte del suo DNA, un giorno muore, ed il giorno successivo rinasce. ...... < STRONG>E via, un altro giorno vola via, tra un buco e l'ennesimo sussulto di delirio, per poi gettarsi nel bagno a vomitare, a dover scontare una vita dissoluta e senza futuro, strade peccaminose, delittuose, simbolo di una decadenza ottocentesca, osserva il poeta maledetto, ubriacone sudicione ansimare in un vicolo buio e quasi mai battuto dalla gente ordinaria.... vomita, vomita amaro, il secondo successivo potrebbe gia' essere al di la' del guado... forse e' meglio cosi', meglio morire, una volta tanto... Ancora una cinquantina di metri, il sonno che soffoca la mia indole di infinito camminatore, esploratore delle vicissitudini altrui, l'aria selvaggia e rarefatta di quella ser a, la sento ancora calpestare la mia testa, ora smarrita, ora lucida, ora sporca, ora limpida, basterebbe una carezza, un gesto di timido amore. Niente. Continua il mio girovagare verso il Nulla chiedendo il Niente. Corpi stesi come su un campo di battaglia, a destra un buco a sinistra uno stupro, un giorno di "sana" ordinaria follia... Uomini senza lavoro, uomini senza eta', uomini falciati via dalla societa', uomini persi nel loro limbo dantesco, pronti ad essere portati via da qualche spirito maligno... e vivere nell'Inferno per l'eternita'... Svolto all'angolo e mi imbatto in un angelo biondo, bellissimo, occhi sbarrati, sguardo dissoluto, occhi felini e di rara bellezza, espress ione "avvoltoica" che ru ba la scena a tutti i presenti, e prende il mio cuore per sbatterlo nella sua sconclusionata coscienza.... Inginocchio le mie stanche, spossate gambe,per un attimo di candore e dolce attendere, nell'attesa di una parola rivolta, di un sospiro che si complementi con il mio pianto leggero e quasi silenzioso, lacrime calde e fredde, roventi e glaciali si spengono sul suo sguardo apparentemente inaccessibile, saffiche intenzioni si susseguono senza sosta, vorrei portarti via, ma forse e' meglio lasciarti qui, meglio lasciarti divorare dalla tua solitudine e dalla tua vocazione all'autodistruzione, implacabile oramai, gioia e sofferenza sono indistinguibili... rialzo il mio volto ed impen no le mie elastiche gambe per riprendere il cammino. I passanti che incrocio sono le tante comparse di unteatro in continuo movimento espressivo, la notte e' il giorno ed il giorno e' la notte, esse sono un tutt'uno incapace l'uno di annullare l'altra. Incapace di annullare
questa realta'. |