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Si fa gran caso degli effetti deleteri sul comportamento umano individuale dovuti all'assunzione di sostanze stupefacenti. Si evita invece nel modo più assoluto d'accennare agli effetti ancora più devastanti, non solo a livello individuale ma persino a quello di masse ed interi popoli, dovuti all'assunzione di testimonianze gremite di fatti stupefacenti. Le sostanze stupefacenti hanno per effetto la diminuzione della capacità analitica e lo sviluppo della tendenza ad assimilare qualsiasi concetto in modo letterale. In misura a volte superiore, i racconti stupefacenti producono lo stesso effetto delle sostanze, eppure sembra che una gran maggioranza di persone sia proprio affamata di notizie stupefacenti per farne una base di fede, che si trasforma regolarmente in fanatismo privo d'ogni capacità di differenziazione o di raziocinio. Stupore e stupidità
hanno la stessa radice. Chi trova il coraggio di alzare lo sguardo un pochino aldilà dei tabù imposti dalla propria religione impartita sin dall'infanzia a gran colpi di fatti stupefacenti, si rende conto che anche le altre ne sono ben provviste, e che è stato unicamente il caso fortuito che ha messo l'individuo in un campo anziché nell'altro. Esaminando poi i vari
fatti stupefacenti di ognuna delle squadre, perché in
fondo ci troviamo davanti a correnti o schieramenti opposti,
più che a "fedi" divergenti, si può leggermente
uscire dalla nebbia dello stupore o stupidità per farsi
una domanda: Mettendoli un po' insieme invece di metterli in contrapposizione, da tutti i racconti stravaganti o persino plausibili, il denominatore comune che emerge incontestato nonché riconosciuto senza ombra di dubbio dalle principali squadre, è l'esistenza di un Dio unico. Un Dio unico, totale
ed infinito, che raggruppa in sé tutti i poteri possibili
ed immaginabili, tutte le conoscenze passate e future, ed un
senso di giustizia infallibile legato paradossalmente ad un poco
compatibile senso d'infinita clemenza. Impegnato a tracciare
un destino ineluttabile per ogni essere vivente ed ogni materia
inanimata, ma pronto a ricompensare generosamente o punire severamente
oppure perdonare, secondo "regole" sconosciute a tutti.
Le cose cominciano però
a complicarsi, quando s'inizia a raccontare a questi adulti/bambini
stupefatti che codesto Dio ha pure Lui contratto la pessima abitudine,
ricalcata dai Dei dell'Olimpo sostituiti da Lui solo, che consiste
nel selezionare ed eleggere ogni tanto tra gli umani un suo emissario
esecutore. L'unico risultato è un intontimento che rende l'individuo e soprattutto il bambino, permeabile ad ogni successiva suggestione, senza richiedere mai nessun tipo di dimostrazione percepibile, e come sotto l'effetto della droga, accettare integralmente ogni ordine detto proveniente dal fautore dei prodigi, e diventare sempre più affamato di notizie stupefacenti, e mai di "nozioni" razionali. Se gli si afferma che
chi non crede a quello che è stato inculcato a lui, merita
la morte, lo ucciderà senza esitazione né rimorso.
Guerre sante, massacri, olocausti, genocidi, tutti resi leciti
con un solo comando: Dio è con noi! Purtroppo il fanatismo o fede non vuole ammettere nessun tipo di sconfitta e nemmeno di rettifica; anziché ravvedersi, preferisce sprecare qualsiasi numero di vite umane sia tra i propri sostenitori sia tra i detrattori, e subdolamente occultare questo spreco sotto la dicitura "sacrificio". La Religione non avrebbe
forse il compito di insegnare ai bambini la dignità e
la razionalità? Le donne cinesi sono
state finalmente costrette a smettere di schiacciare i piedi
alle loro bambine, e parte di quelle arabe ad evitare alle loro
l'umiliazione e la mutilazione della "sacra" infibulazione;
ma è stato necessario l'uso della forza e della punizione
per reprimere concetti inculcati come sacri. Quante vite umane continueranno ad essere sprecate per mezzo dei racconti stupefacenti? Non sarebbe ora per ogni genitore di prendere coscienza del danno che gli è stato fatto, e di decidere di non perpetrarlo sui propri bambini? Si potrebbe pretendere un insegnamento di valori e di dignità senza doverlo innestare con la siringa dello stupore. Pensiamoci qualche volta, VERAMENTE! |