Cultura

GLI STUPEFACENTI SACRI: SOSTANZE O TESTIMONIANZE?

di Selim Ades (27/7/2001)

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Si fa gran caso degli effetti deleteri sul comportamento umano individuale dovuti all'assunzione di sostanze stupefacenti. Si evita invece nel modo più assoluto d'accennare agli effetti ancora più devastanti, non solo a livello individuale ma persino a quello di masse ed interi popoli, dovuti all'assunzione di testimonianze gremite di fatti stupefacenti.

Le sostanze stupefacenti hanno per effetto la diminuzione della capacità analitica e lo sviluppo della tendenza ad assimilare qualsiasi concetto in modo letterale. In misura a volte superiore, i racconti stupefacenti producono lo stesso effetto delle sostanze, eppure sembra che una gran maggioranza di persone sia proprio affamata di notizie stupefacenti per farne una base di fede, che si trasforma regolarmente in fanatismo privo d'ogni capacità di differenziazione o di raziocinio.

Stupore e stupidità hanno la stessa radice.
Lo stupore è sempre stato alla base di tutti i racconti biblici, evangelici, ed infine coranici. Sembra che nessuna religione possa nascere e diffondersi su concetti di saldo buon senso e comportamento razionale. Probabilmente perché chi si è trovato a dare le direttive religiose aveva una pessima opinione della razionalità del proprio pubblico, ed inoltre, detto pubblico ha confermato che detta pessima opinione fosse più che meritata.

Chi trova il coraggio di alzare lo sguardo un pochino aldilà dei tabù imposti dalla propria religione impartita sin dall'infanzia a gran colpi di fatti stupefacenti, si rende conto che anche le altre ne sono ben provviste, e che è stato unicamente il caso fortuito che ha messo l'individuo in un campo anziché nell'altro.

Esaminando poi i vari fatti stupefacenti di ognuna delle squadre, perché in fondo ci troviamo davanti a correnti o schieramenti opposti, più che a "fedi" divergenti, si può leggermente uscire dalla nebbia dello stupore o stupidità per farsi una domanda:
Cosa me ne faccio di tutti questi racconti stupefacenti?

Mettendoli un po' insieme invece di metterli in contrapposizione, da tutti i racconti stravaganti o persino plausibili, il denominatore comune che emerge incontestato nonché riconosciuto senza ombra di dubbio dalle principali squadre, è l'esistenza di un Dio unico.

Un Dio unico, totale ed infinito, che raggruppa in sé tutti i poteri possibili ed immaginabili, tutte le conoscenze passate e future, ed un senso di giustizia infallibile legato paradossalmente ad un poco compatibile senso d'infinita clemenza. Impegnato a tracciare un destino ineluttabile per ogni essere vivente ed ogni materia inanimata, ma pronto a ricompensare generosamente o punire severamente oppure perdonare, secondo "regole" sconosciute a tutti.
Tutti concordi! Una meraviglia! Lo stesso unico Dio per tutti.

Le cose cominciano però a complicarsi, quando s'inizia a raccontare a questi adulti/bambini stupefatti che codesto Dio ha pure Lui contratto la pessima abitudine, ricalcata dai Dei dell'Olimpo sostituiti da Lui solo, che consiste nel selezionare ed eleggere ogni tanto tra gli umani un suo emissario esecutore.
Rimane ovvio che ogni elezione debba essere accompagnata da manifestazioni divine spettacolari e soprattutto totalmente stupefacenti. Niente nelle azioni di detti prescelti non deve mai scaturire da conoscenza o da apprendimento personale. Ogni potere, ogni abilità, è miracolosamente innestata nella mente del prescelto che non fa altro che prodigi stupefacenti, ma non insegna mai niente a nessuno che possa permettere di eseguire neanche parte di nessun prodigio. Lascia sempre sia gli spettatori presenti sia i futuri ascoltatori sbigottiti ed intontiti.

Mosè apriva le acque mentre Gesù vi camminava sopra; il primo faceva cadere dal cielo la manna mentre il secondo moltiplicava i pani ed i pesci; per arrivare a fatti ancora più stupefacenti come l'uccisione di tutti i primogeniti egiziani nella stessa notte in tutto il paese, oppure la risurrezione di un amico morto o persino di se stesso. Quale saggezza ne scaturisce? Apparentemente nessuna.

L'unico risultato è un intontimento che rende l'individuo e soprattutto il bambino, permeabile ad ogni successiva suggestione, senza richiedere mai nessun tipo di dimostrazione percepibile, e come sotto l'effetto della droga, accettare integralmente ogni ordine detto proveniente dal fautore dei prodigi, e diventare sempre più affamato di notizie stupefacenti, e mai di "nozioni" razionali.

Se gli si afferma che chi non crede a quello che è stato inculcato a lui, merita la morte, lo ucciderà senza esitazione né rimorso. Guerre sante, massacri, olocausti, genocidi, tutti resi leciti con un solo comando: Dio è con noi!
Nessun ha mai detto: Dio potrebbe essere anche con "loro"…
Evidentemente, Dio era anche con "loro" giacché a volte "loro" hanno vinto, e "noi" hanno perso.

Purtroppo il fanatismo o fede non vuole ammettere nessun tipo di sconfitta e nemmeno di rettifica; anziché ravvedersi, preferisce sprecare qualsiasi numero di vite umane sia tra i propri sostenitori sia tra i detrattori, e subdolamente occultare questo spreco sotto la dicitura "sacrificio".

La Religione non avrebbe forse il compito di insegnare ai bambini la dignità e la razionalità?
Perché si continua a tentare di convincere i bambini con quelle stesse testimonianze che ci sono state imposte dai nostri genitori ed antenati, e non troviamo il coraggio di condurli invece verso la razionalità e la saggezza?

Le donne cinesi sono state finalmente costrette a smettere di schiacciare i piedi alle loro bambine, e parte di quelle arabe ad evitare alle loro l'umiliazione e la mutilazione della "sacra" infibulazione; ma è stato necessario l'uso della forza e della punizione per reprimere concetti inculcati come sacri.

Molti individui nelle società occidentali hanno relegato la religione tra le azioni automatiche da compiere senza capirne il motivo o l'utilità, a causa della presenza dei racconti incomprensibili, perdendo nello stesso tempo il senso dei valori che è l'unica ragione d'essere della religione.
Nelle società islamiche del Medio Oriente invece, si può osservare come il condizionamento iniziato con i racconti stupefacenti trasforma gli individui in bombe umane volontarie, o in bande d'assassini all'assalto persino di turisti in visita; a dispetto del più importante valore religioso ed etnico del mondo arabo che è l'ospitalità.

Si deplora comunemente che le sostanze stupefacenti portino allo spreco di vite umane.

Quante vite umane continueranno ad essere sprecate per mezzo dei racconti stupefacenti?

Non sarebbe ora per ogni genitore di prendere coscienza del danno che gli è stato fatto, e di decidere di non perpetrarlo sui propri bambini?

Si potrebbe pretendere un insegnamento di valori e di dignità senza doverlo innestare con la siringa dello stupore.

Pensiamoci qualche volta, VERAMENTE!