PrimiPASSI

Temere l’amore è temere la vita e chi teme la vita è già morto per tre quarti.

BERTAND RUSSEL

di Immagini&Parole

Commenta l'articolo


Arturo va in bagno e vomita colla. Impreca. E’ un gatto che sa diventare uomo. Finge di essere gatto. Non è neanche un uomo. Ha uno sguardo assente e si sente paradossale, inadatto. E’ una creatura che si trasforma. Viene da un’altra dimensione. Cerchi, stelle, inganno. E’ stato tradito e in realtà pensa a tre cose: la morte, le donne, l’amore. Sofferenza. Dove è cresciuto ha imparato ad amare, a rispettare, a pazientare…finchè un giorno non è stato ingannato dal suo fratellastro destinato a vivere sulla Terra. Oynk. Questi ha preso il suo posto e Arturo si è ritrovato a vivere nell’inferno. Qualcuno lo chiama così. Terra. Oynk è identico a lui, per certi versi migliore. Intelligente. Vive tranquillo. Nella ricchezza. E’ immortale qui, Arturo: sulla Terra si è trasformato in un gatto-uomo. Rimpiange il suo pianeta, i suoi cerchi, le stelle infinite, dov’è possibile essere se stessi. Dove è possibile morire. Lì avrebbe affrontato il fratellastro e gli avrebbe dato ordine di seguire la sua strada. Terra. Infernale. Ha tentato più volte il suicidio ed è rimasto integro. E’ un gatto che fruga nell’immondizia e si traveste da uomo per continuare a frugare. Vaga per una città assolata e asfissiante e si getta spesso in mezzo alle macchine in corsa, dalle finestre. Da un ponte. Sei volte, ha sperato di morire, ha perso il conto. Suicidio. Per lo più lo evitano! Una volta un tizio dagli occhi a mandorla gli ha sparato in faccia e le ferite sono, come sempre, svanite. Si lamenta, si danna. Impreca pensando a Oynk che ha la fortuna di avergli rubato identità, che ormai deve essere in procinto di morire. 40 anni. Arturo ha un orologio con cui riesce a stabilire il tempo trascorso nella sua stella. Due lustri. Oynk non ha mai frugato nell’immondizia, non ha mai dormito sulle panchine, non è mai stato un uomo che lavora per arrangiarsi. Non ha mai sperato e desiderato morire. Gli ha rubato gli affetti e spesso gli telefona per chiedergli come procede la sua missione. Arturo ribatte sempre che non sa quale sia. Sei un esperimento, ribatte ridacchiando il fratellastro.Viene offeso, Arturo, chiede di parlare con i suoi amici, ma Oynk replica che preferiscono non essere disturbati. Arturo ha saputo che i suoi genitori sono defunti, raggelante. L’ha saputo tramite comunicazione intergalattica. E’ rimasto senza fiato, desiderando di morire, per settimane ha pianto cercando di ricordarli. Non esistono più. Pioggia. Gli è venuto in mente un eroe chiamato Superman. Insoddisfatto del loro confusionale abbandono: non credevano fosse Arturo. Lo credevano Arturo-falso,il fratellastro che si è divertito a rubargli l’esistenza, la sua vera identità. Ricorda che ride e i suoi messaggi intergallattici, traumatizzanti. Ricorda Superman e i suoi genitori che anziani che lo inviano sulla terra per salvargli la vita. Salvarsi…

 

 

Amore.

C’era una volta il mio pianeta

C’era una volta la mia casa

C’era una volta lei, la mia incantevole speranza. Amore. Amore. Amore.

 

Ora pensa alle donne. Non sono paragonabili a lei. Pensa alla morte. Ritorna gatto e riprende a girovagare in marciapiedi e strade asfissianti con poco cibo in tasca. Non abita da nessuna parte. Può scegliere se dormire in un cassonetto oppure in un motel. Quasi sempre solo, qualche volta lamentandosi delle sue disgrazie e rimpiangendo la sua passione, lei, con una donna qualsiasi.

Una donna qualsiasi.

Ci fa del sesso.

Non prova niente, gli è capitato poche volte. Lei era completamente diversa da questo punto di vista. Sessuale. Era un sogno, qualcosa realizzabile pochissime volte. Aveva un nome che non vuole ricordare. A chi glielo chiede risponde che non sono cose che le riguardano. Ma sempre più spesso pensa alle donne della Terra e preferisce essere uomo anziché gatto. Dei suoi genitori gli resta un tormento lontano. Un ricordo infinito. Dell’amore…un’avventura poco significante.

 

Amore

C’era una volta lei, la mia incantevole speranza. Amore. Amore. Amore.

Non vuole parlarne.

 

Le donne si sono moltiplicate.

Gli è capitata una donna bellissima una volta, celestiale. Senza genitori, senza cultura, incapace di affrontarlo dritto negli occhi dicendogli che aveva voglia di lui. Arturo ormai sa cosa significa quel termine, anche se la cosa gli è quasi indifferente. La donna ha un nome che Arturo preferisce non ricordare. Gli ha parlato di Oynk e della sua strana vita all’inferno. Lei si è commossa anziché ridere: a differenza di qualche altra, alla fine si sono amati. Non l’ha ridicolizzato. Arturo è rimasto incapace di ridere, arrivato a compiere la sua ermetica missione. INCOMPRENSIBILE. Arturo è rimasto incapace di ridere.

La definisce così. AMANDO la ragazza senza nome ha sentito che c’era in lei qualcosa di unico. Ha provato passione. Lei è scomparsa. La sua incantevole speranza e affondata nel lago del passato. Svanita. Gli è venuta in mente una stella lontana, cerchi, gli è venuto in mente il fratello ed è corso in bagno a vomitare.Trascorsi tanti decenni ha provato un sentimento magnifico.La morte gli si è dissolta dalla mente come un incubo al risveglio. La ragazza che Arturo ha amato si è preoccupata per lui, rivestendosi, l’ha pregato di aprirgli la porta del bagno. Arturo era li sconvolto. Non ha risposto. Suo fratello nella mente, un vortice di pensieri. Turbato. Ha vomitato Oynk. Ha vomitato se stesso ricordandosi in due lunghissimi lustri come era stata beata la vita sul suo pianeta. Emozioni. Dolori. Intanto Oynk nel suo pianeta ha vomitato lui vivendo in 2 secondi la realtà orrenda e affascinante che Arturo ha provato nel pianeta Terra. Oynk e Arturo sono una persona sola.Un solo pianeta. Una sola vita.

Cerchi, stelle, offese, umiliazioni, divertimenti, sesso, amore, morte, povertà, ricchezza…gioia.

Gioia apre la porta del bagno e gli chiede cosa sia successo. Arturo non risponde, la tranquillizza abbracciandola. Vede un gatto che miagola sul davanzale della finestra. Gioia lo accarezza.