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RITORNO A CASA

di Immagini&Parole

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Le parole si induriscono come ghiaccio. Il ragazzo fissa i banchi del molo, riecheggia la tempesta, pensieri sciolgono illusioni come piedi che violentano la neve. Quanto tempo è passato? Ora venderà i suoi sogni a buon mercato e altro tempo passerà e cambierà le sue utopie…fino a regalarle…sì, gliele tirerà in faccia al padre, in quanto tali, e questi sarà felice di avere avuto ragione. Ci sarà silenzio, nella tensione, e il ragazzo si chiederà se non sia ora di comprare un'anima. Per farlo dovrebbe svendere la sua, ha pochi soldi in tasca, pochi debiti, abbastanza debiti per non dormire, quando capita. Il molo è un delirio di vento e di sperpero, di grida e di rimpianti, di malattia e di battibecchi. Le parole si induriscono come ghiaccio…li sul banco del molo. Camminerai, ragazzo, camminerai, sono le sue angosce a parlare, le sue speranze, verdi come sangue, rosse e dolci come erba: domani lascerai questa casa per un altro molo: altra casa, altra nave e sogno e dubbio e utopia. Realtà? Il padre ride e lo beffeggia e lo scuote con frasi pesanti. Un' aria afflitta e cattiva insieme. Lo odia. Lo Ama. Lui lo odia. Lo ama, amato. Dio soltanto, si ripete il ragazzo, potrebbe dire quanto lo ha amato. Ha paura di chiedere a Dio se deve amarlo ancora. Paura di non esserne capace. Di esserne capace. Si sono dichiarati guerra tanto tempo fa, quando il ragazzo ha fallito, ha deluso il padre in una scommessa di lavoro in fabbrica. Tipi difficili. Adesso il padre è molto malato. Non cambia nulla. Il ragazzo si dice che non può fare niente per cambiare questo e ch'è passato troppo fuoco per spegnere l'incendio e che deve salire su un'altra nave. Vera casa…
- Perché sei tornato.
- Sono tornato per errore. Ribatte al padre e pensa: ANCHE AMARE E' UN ERRORE. Ma io non sono tornato per amare. Non ne avrei il tempo. Sono tornato per ripartire con qualche soldo in tasca verso il mio molo; casa, luogo, mondo, terra, chimera, luogo, fatica, avventura…ignoto. Volevo vedere per l'ultima volta dove sono nato.
- Non posso darti soldi. Non ne meriti affatto.
Si trattava di soldi? Si trattava di soldi. Il padre è molto malato, i suoi occhi silenziosi e grigi, specchio buio, squarci di solitudine e truci bestemmie di orrore e di pianto. Il ragazzo li guarda e lacrime invisibili lo colpiscono al cuore e ricorda che ha sempre fallito, fallito: si tratta di amore. Guarda quegli occhi e sente sanguinare i suoi, la mappa dello spirito che altri chiamano anima. Non è tornato per i soldi. Per errore. Amore. Si tratta di salvare me stesso, dice. Lo Capisci? E' vorrebbe dire tante cose di sé, sfracelli…. Vorrebbe sperare che il padre gli tendesse una mano.
Orco abbandonato.
Per una volta.
Vorrebbe dirgli ch'è qui per lui e che lo pensa, quand'è lontano, ma non può farlo. Sa che in ogni caso dovrà ripartire. Andarsene. Lo aspettano i suoi debiti, le sue scommesse. Le sue sconfitte con la vita. Il padre borbotta qualcosa e il ragazzo si sente ribollire di rabbia.
- sono quattro soldi…
- sei il solito fallito!
Nella casa sul molo fa tempesta. Sono le parole che si induriscono come ghiaccio, porto di ghiaccio, lingue taglienti e frasi di metallo, il padre ficca qualcosa dentro la tasca del figlio dopo averlo bloccato con veemenza e lo spinge lontano.
- SONO TORNATO PER ERRORE!
- SONO TORNATO PER ERRORE!
Anche amare è un errore. E lui non ha tempo per amare. E' troppo impegnato a sognare, creare. Pensa ai suoi debiti e al "posto fisso" (che non vuole) pensa ma non ha tempo per pensare…e quando non trovasse più suo padre ad accoglierlo in quella fredda casa?…già…la fredda casa sul molo, dove, dicono in città, salpano le navi che fanno dei bambini uomini.
(DOLORE
BAGNO DI ADDIO
LACRIME INVISIBILI
PAROLE DI RIMPIANTI)
- Non tornare più…
(PIANTO)
PIANTO.
La porta sbatte
La nave salpa
Il passato si chiude
Nella tasca del giovane figlio l'assegno è di grossa cifra. Su di un biglietto il vecchio ha scritto: "i genitori ci lasciano, ma dai loro corpi raccogliamo rose, stelle dalle loro menti: boccioli di amore e luci di saggezza che il tempo lascia infiniti".
Mentre piange aspetta la sua nave, una di quelle, dicono in città, che fa diventare i bambini uomini.