CULTURA - Recensioni

SOSTIENE PEREIRA

di Immagini&Parole (2/1/2001)

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Sostiene Pereira è un romanzo dolce, essenzialmente. E’ la storia di un personaggio dolce, un ex giornalista di cronaca nera, un uomo, Pereira, che si confida al ritratto della sua povera moglie; Pereira che sostiene, che racconta, che si mette in gioco, che ama senza rendersene conto, uomo stanco di essere solo, legato alla sua stessa solitudine, al passato, pentito di aver reso così poco alla sua esistenza e felice di averla vissuta, in cerca di un futuro. Quale? Dentro un travaglio quasi manzoniano, Pereira, contraddizione e tenerezza di fanciullo. E’ la storia di un popolo, quello portoghese, che cerca la sua rivoluzione attraverso eroi che non sanno di esserlo, è un legame fantasioso tra un padre e un figlio che non sono realmente tali, è il Caffè Orchidea e omelette alle erbe aromatiche e limonate dal sapore di cocktail vagamente bukowskiani, è una pagina culturale - sul Lisboa -, è desiderio di morte e di rinascita, un’icona di sogni misteriosi e un finale avvincente e amaro che ti resta dentro. Magistralmente narrato, da Antonio Tabucchi, dopo le prime pagine un po’ lente, Sostiene Pereira - Premio Viareggio - Repaci e Campiello, i più importanti - viaggia a un ritmo instancabile se non addirittura musicale. Siamo a Lisbona. 1938. Il vecchio Pereira conosce due giovani, Monteiro e Marta, che hanno deciso di sposare la causa dei rivoluzionari antifascisti. L’anziano giornalista resta affascinato dalla figura del giovane, in cui forse rivede se stesso tanti anni prima o il figlio che non ha mai avuto, e si trova via via coinvolto nell’aiutarlo economicamente e nella sua causa, ingaggiando un conflitto interiore con se stesso. Sullo sfondo, lo spettro della guerra. Ma la cosa che colpisce di questo romanzo, di questi personaggi (Antonio Cardosa, Celeste, il cameriere, Monteiro Rossi e Pereira, ovvio) è come riescano a trovare spazio nel cuore del lettore: direi senza volerlo. Un opera semplice, intendo, elaborata senza pretese e con la gioa di scriverne, e per questo ancora più brillante nel firmamento della letteratura. Mondiale, naturalmente - traduzioni in 22 paesi.