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Passaggio di un bianco, alto circa un metro e ottanta, distinto. Veste forse Ralph Lauren o come si chiama. Capello grigio perla, età approssimativa cinquantaquattro anni. Ordinario. Una bambina di undici-dodici anni, trecce con fiocchi rosa e vestitino porpora. Scarpe da ginnastica e chewing gum fra i denti. Forse alla fragola. Accarezza il cane. Petulante. Vecchio.... .non mi interessa. Giovane donna sulla trentina, minigonna su calze a rete, borsa a tracolla. Pendants doro, perlina alla narice sinistra. Capelli biondi, passo deciso. Puttana. Operaio, forse netturbino. Guanti di crosta penzolanti alla cintura da lavoro, tuta blu sporca. Ha i capelli scuri appena brizzolati e la faccia stanca. Morto di fame. Seduto sulla sedia in vetrina il mondo mi passa davanti a ritmo di danza. Guardare la gente che inciampa nei marciapiedi me lo ha insegnato il vecchio padrone del negozio. Ai più sembro un manichino in vetrina. E così che sono un manichino in vetrina. Due cani si azzuffano fra i piedi di una vecchietta. Troppo stanca e claudicante per allungare il passo, inciampa e cade. Un giovane, forse ventitre anni, la aiuta a rialzarsi. Indossa jeans e una polo rossa. Scarpe da jogging. Puerile. Una scolaresca.... non mi interessa. Eccolo! Il manichino si risveglia. Ora sento che finalmente mi sveglio. Imbraccio il fucile, lo inquadro nel mirino.... e sparo. Colpito! Ah, finalmente un negro! |