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Penso sia usanza ormai consolidata in tutte le scuole quella di attribuire all'ora di religione l'appellativo di "ora di relax" , cioè quel momento durante la mattinata scolastica in cui si chiudono i libri e si va fuori a fumare o si fa casino in classe facendo disperare l'insegnante (forse il momento più emozionante) ;questa è stata la situazione nella mia classe durante i miei cinque anni , e non mi vergogno a dirlo perchè è vero , in questi primi mesi però , la mia prof. ha deciso che forse per capire meglio la materia , secondo me uguale alle altre , serviva la testimonianza di qualcuno che viveva pienamente la scelta cristiana , cioè la presenza di don Marco Pivetta. L'incontro tra noi e Marco si è rivelato molto costruttivo , perchè abbiamo potuto confrontarci, conoscerci ancora di più , parlare di cose personali senza alcuna vergogna , il tutto in un clima di un'amicizia maturata in questo mese , infatti Marco ha legato molto con noi tanto che alcuni dei ragazzi che sono esonerati dall'ora di religione preferiscono restare a parlare dei loro problemi o delle loro aspettative invece di uscire . Abbiamo parlato di molti argomenti , in particolare sul fatto che per esistere bisogna lottare in quello per cui si crede , visto che la società di oggi non propone ideali , ma solo pseudomodelli da imitare, che bisogna trovare Dio (O ciò che noi crediamo superiore) nelle persone , nelle cose che la vita ci offre e soprattutto vivere pienamente ogni giorno , altrimenti non si vive , si "vivacchia"; vediamo che molti nostri coetanei buttano via la loro vita in cose inutili , in divertimenti apparenti , ma quello non è vivere è una maschera che nasconde un disagio di fondo , cioè non avere risposte sul perchè viviamo. Tutto questo viene da noi affrontato durante l'ora di religione insieme a due persone straordinarie come Marco e la prof, la maggioranza degli studenti pensa che questa sia un'ora da buttare ? Poverini. |