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I dibattiti si susseguono e si moltiplicano in televisione dal giorno dell'attentato alle torri di New York, ma sia i conduttori sia i partecipanti dimostrano palesemente una definita e salda inclinazione religiosa, spesso camuffata dietro un'ipocrita parvenza di tolleranza e comprensione per quelle religioni chiamate diverse per non dire "avverse". L'idea fissa innestata da ogni religione nelle menti dei propri sudditi, tenuta gelosamente nascosta in modo settario, è finalmente scoppiata in piazza pubblica grazie alla tecnologia moderna. Idea che è in
sostanza identica ad una suggestione postipnotica, e consiste
in un semplicissimo comando: Chiunque ha conosciuto i rudimenti dell'ipnosi, o potuto osservare le manifestazioni da palcoscenico, sa che la persona che crede di essere totalmente sveglia ed in possesso di tutte le proprie facoltà, nondimeno obbedisce senza possibilità di resistenza a quel comando ricevuto, e cercherà con tutte le sue forze di giustificare e razionalizzare i comportamenti più assurdi. L'errore comune è di pensare all'ipnosi come ad una manifestazione da baraccone, per l'uso fatto in pubblico come gioco tra adulti. Lo è per ottenere effetti spettacolari ed istantanei, ma si possono ottenere risultati non meno spettacolari e molto duraturi con l'indottrinamento lento e ripetuto, come la goccia d'acqua che scava la roccia. Si può cosi comprendere
la condotta dei piloti suicidi che si sono preparati ed istruiti
per anni prima di eseguire il comando ricevuto. Questo miraggio paradisiaco
lo asserisce non solo la religione islamica, ma prima di quest'ultima
anche quella cristiana, e prim'ancora quell'ebraica, per non
andare a cercare le precedenti religioni egizie, greche, romane,
e tutte quelle che hanno adottato ed imposto il concetto di una
segregazione eterna dello spirito dopo la morte, e categoricamente
escluso qualsiasi possibilità di vita terrena precedente
o successiva per ogni singolo spirito. Alla maniera dell'ipnosi, il comando deve essere impartito da una "autorità" che ha il potere di indurre suggestione ai soggetti, e perciò, ogni religione apparsa ha presto fatto di istituire una "autorità" per trasformare ogni saggezza in comandi, senza nemmeno esitare ad attribuire alla divinità detti ordini spesso fantasiosi e tendenziosi, e chiamarli volontà divina. L'intento di poter usare ed abusare senza limiti del bastone inferno e della carota paradiso, si scontrava con lo scoglio più duro da superare, consistente nella scomoda realtà delle vite vissute in precedenza, che avrebbe mantenuto nelle persone, la certezza di una vita successiva sempre terrestre, dopo ogni morte, e non l'illusione di qualche eterno paradiso. La suggestione ipnotica, religiosa o da palcoscenico, è unicamente un metodo di controllo. Appariva dunque alquanto scomodo poter controllare ed incanalare in un'attuale sottomissione religiosa, individui che sanno di aver praticato in vite precedenti tutte le altre religioni chiamate avverse dai propri nuovi genitori e sacerdoti attuali. Per meglio screditare l'ineluttabilità delle nascite successive, si è usato il ricorso al vocabolo "reincarnazione" che suggerisce pure l'idea sgradevole di ripristino delle circostanze traumatiche che hanno provocato l'ultimo decesso, allorché "Vita" successiva sarebbe il concetto più appropriato. Detto concetto, noto
già dalle più antiche osservazioni, è ancora
vigente in gran parte dell'Asia, ed è stato infine chiaramente
esposto e dimostrato in Occidente da una notevole schiera di
scienziati, con vari metodi per il ripristino dei ricordi di
vita prenatale nel grembo materno, nonché delle numerose
esistenze precedenti. Contrariamente a quanto hanno tentato di insinuare i detrattori, è stato dimostrato che la vita successiva non è una nuova partenza da capo senza colpe né macchie, ma un proseguimento in cui le azioni di vite precedenti influenzano pesantemente quella in corso. Questo spiega senza sforzo le disgrazie apparentemente non meritate, come pure i colpi di fortuna. Così si può capire che non si è vittima di un "destino" crudele, ma artefice responsabile delle conseguenze delle proprie azioni, scontando in vita successiva i misfatti perpetrati in esistenza precedente, senza remissione se non accompagnata da riparazione per il danno commesso, anche se successo in vita anteriore! L'ultimo argomento tentato
per dissuasione è stato il presunto pericolo di desiderio
di vendetta in presente, per chi ricorderebbe i torti subiti
in vita passata. Può sembrare raccapricciante per un ragazzo americano, pensare che il proprio padre morto nella torre di New York, sia rinato come discendente di Bin Laden, pronto fra una quindicina d'anni ad ammazzare il proprio ex-figlio. In contrapposizione, ammettiamo che quel quindicenne si troverebbe in imbarazzo a sparare su colui che lui sa d'essere proprio figlio dall'esistenza appena precedente, e non seguirebbe ciecamente le orme del proprio ultimo padre. Lo stesso concetto applicato
al luogo geografico di nascita, renderebbe assurda ogni chiamata
alle armi in nome della patria, dell'etnia, o delle pretese "radici".
Per uscire dallo stato ipnotico indotto dalle varie "autorità" religiose che hanno imposto paradiso ed inferno, bisognerebbe pretendere dai loro vari rappresentanti, dimostrazioni percepibili e tanto rigorosamente documentate a riguardo, quanto ne hanno sempre preteso loro per ogni tentativo di ripristino della consapevolezza della continuità della vita. Continuità che si è dimostrata ineluttabile, che lo si voglia oppure No. L'incitamento irrazionale a morire per accedere al paradiso non dovrebbe trovare eco nelle folle, sempre che non fossero predisposte da un condizionamento ipnotico collettivo, che porta a credere senza riserve quanto proviene dall'autorità istillata con la persuasione. Per sfuggire a questo stato ipnotico, si deve trovare il coraggio di smettere di "credere" ed iniziare a cercare di "sapere". Forse riusciremo a scoprire
che siamo più "legati" a tutta l'umanità,
di quanto c'è stato permesso di "credere", e
che ogni fossa che uno lascia scoperta durante un'esistenza,
potrà essere la sua trappola in quella successiva. |