CULTURA - Introspettiva

Il volo di Pindaro

(INSOLITO) MELODRAMMA INGLESE

Un timido bacio di eterea fanciulla… poi, lo svenimento

E ricaddi nell'anestesia piu' totale - Risveglio e quasi-pianto

di Telemaco Pepe (18/11/2002)

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Intrappolato in un sogno contorto, bizzarro individuo serpeggiante tra Le mura di una antica cittadina medioevale, alla ricerca di uno sconosciuto oggetto, o di misconosciuta fanciulla, la mia oniricita' nulla intende svelare. Il fiato che scavalca gli imponenti muri, le gambe mai cosi' sinuose e flessibili, la meta e' quasi vicina, ma per uno strano gioco di ancestrale intreccio onirico mi ritrovo al punto di partenza…. Ricomincio la mia folle rincorsa verso il tempo, prima che tutto chiuda e venga calato il sipario, giullari e mercantieri fanno ritorno a casa, seguiti da un solenne rito per il silenzio, silenzio infranto dalla mia ansia, rimasta oramai l'unico possibile, accertato metronomo in questo ammaliante spaccato di tempo oscuro e indecifrabile. Non ho idea di chi stia inseguendo, non riesco a comporre una linea che rasenti la razionalita', vittima di un perverso labirinto pronto, sadico ed impietoso, ad inghiottirmi, divorarmi in un sol boccone, quasi fosse il terribile orco che popola le mie fantasie piu' distorte e raccapriccianti. Il buio sta per dare la spallata definitiva al giorno, ed il giorno timidamente si schiarisce, diviene opaco, ora e' il turno delle minacciose, mai rassicuranti tenebre, miracolosamente tenute in equilibrio dal buon senso di un piccolo popolo nascosto in un angolo remoto di una remota civilta'.
Mi accascio in un cunicolo, adiacente un ponte, qualche timida goccia di pioggia si insinua tra la mia placidita', incauta nel suo intercedere a scatti, nervosa e tagliente, reboante e suadente, l'importante e' stare lontano dalla gente.
Mi stendo, inavvertitamente urto contro una scodellina di plastica, essa rotola giu' per un piccolo parapendio, il suono si affievolisce via via che il percorso diviene piu' tortuoso e sconnesso…. Poi…. Tutto tace……….
Sonno catacombale. Non si ode nulla. Nulla. Ed ancora nulla. Sempre il Nulla.
……………………………………………………..

Un ficcante, leggero soffio di vento annuncia l'inizio del nuovo, incerto mattino. Sotto di me una fanciulla dalla svenevole bellezza, i cui capelli si mischiano sensualmente con i miei, lievemente rozzi, sporchi, disordinati, inespressivi, figli di una notte inquieta e passata a lottare e legittimare il proprio potere di anarchico combattuto da mille rivoluzionari ideali. Lei e' la luce, lei e' la speranza da opporre all'incertezza di un giorno minacciosamente insidioso, lei e' qui, sotto di me, accanto al mio flessuoso, elastico corpo, in stretta frequenza con le onde di una sensualita' che non avevo mai affrontato prima. Schiavo delle sua labbra, lei si sveglia, accenna un imbarazzante sorriso, "stuprato" dalla magnificenza dei suoi occhi, ora sbarrati dalla tagliente luce di raggio di Sole, ora aperti a meta', ma terribilmente irresistibili. Mi accingo a baciarla, lei scuote il capo, mostra un gesto di gentile, pacata rivolta, temo il rifiuto, si alza; il Sole, impertinente piu' che mai, si appresta a farci da colonna sonora visiva di un momento di insopportabile amore, cieco e devastante, arrogante e sconcertante.
Io sono qui, e tu sei qui, ci baciamo, sontuosamente, una, due, tre, quattro, infinite volte…. Presto! - prima che il sogno svanisca nel nulla di un giorno nascituro e richiedente il mio pronto risveglio a nuove responsabilita' e stanchi doveri di cittadino qualunque in una terra qualunque. Io sono ancora qui. Lei no. Svanita, fuggita, il suo destino chi mai sapra'? Il resto sara' solo noia appena appena atrofizzata da una destabilizzante, infestante anestesia, quella particolarissima, inconfondibile "anestesia da amore impossibile perduto" ……………… perduto e mai piu' ritrovato. Almeno……….. fino al prossimo, sconvolgente atto onirico…….


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