AnchePOESIA

IMPICCAGIONE

di Luca

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Mi sveglio,
merda stavo sognando!
Sognavo la mia stanza,
il mio letto.
Che sciocco!
Mi alzo dalla branda
stirandomi.
Porto le mani attorno alle sbarre.
Sono fredde.
Ora che ne faccio
degli attimi restanti?
Idee.
Idee perché mi lasciate?
Idee.
Piango.
No peggio, frigno.
Misero.

La guardia aprì la cella,
chiamò il n° 01239,
gli poggiò una mano sulla spalla:
-Coraggio-
Tremava rannicchiato tremava.
Ma si alzò.
E prese a camminare.
Salendo gli ultimi scalini,
gli misero la corda
alla gola.

La folla s’è adunata
sotto la forca,
la folla
tutti quegli occhi
alla mia fine.
Mi scappano,
due lacrime scivolano,
calde mi rigano
la faccia.
Scatta la botola.
Clack.
Una smorfia e un tremore.
Come chiunque appeso alla forca
crepo
con una smorfia e un tremore.