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Per battere la concorrenza della tivù, le sale cinematografiche si rinnovano. Obiettivo: meravigliare il pubblico con standard e tecnologie capaci di farlo "entrare" sempre più dentro il film. |
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La donna
esce dallo schermo, si incammina tra le poltrone del cinema e
inizia a parlare al pubblico. E la voce sembra davvero uscire
dalla sua bocca. Ogni spettatore la vede e la sente parlare a
pochi metri da lui, grazie allo speciale visore e alle cuffie
con altoparlanti direzionali: l'illusione è così
perfetta che sembra di trovarsi di fronte a una persona in carne
e ossa. Ma questa proiezione tridimensionale è solo una
delle possibilità delle sale cinematografiche del terzo
millennio, che mirano a dare allo spettatore una straordinaria
sensazione di realtà e a fargli sperimentare avventure
ed emozioni. Per esempio grazie alle poltrone che si inclinano
e sobbalzano in sincronia con le immagini. Oppure con enormi
schermi semisferici, con cui sembra di volare in aliante nel
Grand Canyon, con la sensazione di sfiorarne le rocce. La rivoluzione
in sala arriva con un sistema chiamato Imax. Inventato da tre
ingegneri canadesi negli anni Settanta, ha poco a che fare con
i cinema tradizionali: pellicola più grande, proiettore
innovativo, schermo grande come la facciata di un palazzo. Un
fotogramma Imax è grande dieci volte quello di una normale
pellicola da 35 millimetri e tre volte quello di una da 70 millimetri,
poco usata. Il formato indica la larghezza della pellicola e,
dato che questa scorre in verticale, anche del fotogramma. La
pellicola Imax, invece, ha un formato da 70 mm, ma scorre in
orizzontale. Il singolo fotogramma può così essere
molto più largo, in modo da proiettare immagini enormi.
Anche il proiettore è particolare, con meccanismi, come
il sistema di trascinamento della pellicola, che rendono le immagini
sullo schermo molto più stabili. E la messa a fuoco è
perfetta. Per esempio, si distinguono persino i rami più
sottili dei cespugli di una savana. Il tutto si completa con
uno schermo tanto grande (può contenere l'immagine di
una balena a grandezza naturale) da coprire la visione periferica
dello spettatore, che si trova così immerso nella scena.
Può avere una superficie di 720 metri quadrati, con un
rettangolo di 24x30 metri (ora il formato più diffuso
in Italia è il 4x8). Garantisce immagini spettacolari:
si va dalle riprese effettuate dallo Shuttle in orbita attorno
alla Terra, a un concerto dei Rolling Stones, al viaggio all'interno
di un atomo. Nel mondo esistono già 130 sale Imax, in
20 Paesi. Negli ultimi anni ne sono nate in tutta Europa. Ma
in Italia sono ancora molto poche. Bisogna costruirle appositamente,
con investimenti elevati. E anche girare documentari spettacolari
proiettati con l'Imax è molto costoso. Ma, per quanto
queste proiezioni siano coinvolgenti, non avvolgono completamente
lo spettatore come avviene con il passo successivo: l'Omnimax.
Proiettore e pellicola sono identici, ma lo schermo è
semisferico, con un diametro di circa 30 metri. Sulla cupola
(i cinema sono in genere fatti "a bolla") le immagini
vengono proiettate con un obiettivo "fish eye", un
grandangolo. Anche il suono mira a immergere il pubblico nell'azione.
Ci sono sei altoparlanti distribuiti lungo la cupola: se un elicottero
sta volando sopra la testa dello spettatore, questi sente il
rumore proviene da lì. Al Futuroscope di Poitiers, in
Francia, c'è anche una sala con il pavimento trasparente,
chiamato Magic carpet (tappeto magico). Lo spettatore vede il
film sia attorno a lui che sotto i suoi piedi. Infine, l'ultimo
sviluppo dell'Imax è il "Solido", in cui le
immagini diventano tridimensionali e sembrano uscire dallo schermo.
Per ottenere l'effetto 3 D, vengono proiettate due pellicole
leggermente diverse: girate contemporaneamente, ma con un'angolatura
diversa, per riprodurre la visione degli occhi. Una pellicola
è diretta all'occhio destro, l'altra a quello sinistro:
le loro immagini si alternano sullo scherno. Per "fonderle"
lo spettatore indossa una maschera con lenti a cristalli liquidi,
che con il passaggio della corrente elettrica cambiano il loro
orientamento e fanno diventare la lente trasparente o opaca.
Le lenti si aprono e chiudono 48 volte al secondo in perfetta
sincronia con i fotogrammi, grazie a un telecomando a raggi infrarossi:
quando sullo schermo appare l'immagine per l'occhio sinistro,
la lente sinistra diventa trasparente e quella destra opaca,
e viceversa. Risultato? Lo spettatore percepisce un'unica immagine
in 3 D. Si muove tra pozzi di petrolio in fiamme o si tuffa negli
abissi: ha l'impressione di avere il mare al livello del viso,
con i gabbiani con i gabbiani che volano verso di lui, poi si
immerge tra i pesci che gli guizzano attorno con la sensazione
di scendere in profondità. E, durante un viaggio nel corpo
umano, è difficile resistere alla tentazione di toccare
globuli rossi. Anche il sonoro è "tridimensionale".
Oltre al suono nella sala, nelle cuffie sono inseriti piccoli
altoparlanti direzionali: voci e rumori sembrano provenire da
un punto preciso nello spazio. Come
funziona: |