"IL BOLLETTINO PINDARICO"
(settimanale che cura le vicissitudini dei Grandi Trasvolatori):
"...un inno alla trasvolanza piu' "acida" e corrosiva..."
"DAILY PINDARIC
PLANET": "Autentiche tracce del miglior brainstorming
al quale Pepe ci abbia mai abituato... Una festa..."
"IL TRASVOLATORE
A 24 ORE": "Schizzi di follia magmatici, vulcano in
continua eruzione, devastazione piu' totale immaginabile. Irrefrenabile"
...e nel frattempo si
erano fatte le 18:00, la mia mente vagava in cerca di risposte
che non esistono ancora, ponendo domande mai poste prima d'ora,
brainstorming accelerato ed idiosincrasie matematiche annunciano
l'incombere di una guerra minacciosa, i colori si smarriscono
e la ragione si fa opaca e melmosa, acuti pensieri rimbombano
da una parte all'altra del mio emisfero cerebrale, senza che
essi possano trovare adeguata collocazione, disperdendosi in
parte remote ed irrecuperabili dell'Universo pensante, favorendo
l'ingresso a raccappriccianti visioni dall'estetismo corrosivo,
implacabile maniaco del pensiero, attende la prossima mossa onde
scivolare nell'abisso delle civilta' scomparse, cosi' come scompare
la mia figura, ed il mio ego bruciato, come acidi idrocarburi
di fabbrica cementificia vengono dispersi nell'aria, mentre sciocche
visioni ed interpretazioni si intersecano e si sovrappongono
secondo dopo secondo, affanno dopo affanno, pianto dopo pianto.
D'improvviso un sussulto di
chiara matrice epilettica attraversa il mio corpo come una fortissima
scarica di elettricita', elettro-shock ai danni di una mente
oramai estintasi ed incapace di distinguere la via del ritorno:
black out, tutta la citta' e' al buio, i lampioni di vie di periferia
mi appaiono come sentinelle dal colore neutro ed indistinguibile,
militi sul piede di guerra costretti a guardare il mondo che
gira vorticosamente su se stesso e si uccide, insieme ad altri
soldati stuprati della loro liberta', come sciolti in acido muriatico,
colando a picco, decomponendosi insieme ai loro patetici ideali,
immobili, incapaci di "sciogliersi" al fine di una
benche' minima reazione emotiva.
Sirene di ambulanze si rincorrono, un senso di corroborante spasmodicita'
ha avvolto la deserta, spettrale citta', mentre atti di consunto,
selvaggio amore si consumano perpetui ed incessanti.
Pazzia, pazzia di folli visionari e matematici uccisi dai sogni,
seviziati dai numeri, derisi da se stessi, essi scrutano nei
meandri di un Infinito ai piu' indecifrabile, odono bisbigli
incomprensibili, minacce incombenti, oppressioni, distorsioni,
deviazioni, radiazioni della materia grigia, gli altri non vedono,
loro vedono, noi non ascoltiamo, loro ascoltano, noi riusciamo
a leggere, lui "muore" sulle parole; noi siamo vivi,
e lui e' morto. Impossibile riconoscere
la luce dall'oscurita', in quanto tutt'uno, indistinguibili colori,
uno "vomitato" sull'altro, come dipinti "coreografati"
da logiche irrazionali e figure astratte di nessun valore; macchie
di eccentricita' e dosi letali di egocentrismo, affinche' una
mente fertile possa trovare una ragione di stimolo, affinche'
essa abbia la possibilita' di assaporare la luce del giorno che
li attende.
...se loro vorranno attenderla.
...se loro vorranno attendere se stessi.
Decompressione.
Deserto.
Spazio.
Buco nero.
Campi gravitazionali invertiti.
Liquide visioni.
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