Il (mirabilmente) folle, altamente lisergico Diario di Telemaco

Cronico quotidano di una cronica Domenica

di Telemaco Pepe (13/7/2002)

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Sveglio!, non so e forse non sapro', pazzo, matto in una selvaggia Domenica di Agosto. Solo, io e la mia frenesia. Distorto, malato di me stesso, deriso dai passanti, non desiderato dai giovani.
Solo e malato, "sporco" di questo destino, lacerato, sventrato, il mio animo aggrappato agli ultimi sgoccioli di una pioggia che sembrava volersi portare via tutto, ma che alla fine ha portato via solo il colore ai miei vestiti.
Oggi e' Domenica, il fottuto Sole mi "violenta" col suo insopportabile calore, fra poco so che esplodero', esplodero' in un urlo di ordinaria ma per il momento controllata pazzia; si trattera' dell'ennesimo; intanto medito. Medito e mi stropiccio gli occhi.
Strapazzato. Strapazzato, sporco; sudicio. Imbrattato. Odiato.
Braccato dai gendarmi, fuggito dalla vita una volta di piu'. Per incontrare te, che non esisti ma esisti. Nella mia marcia psiche, in perenne attesa di essere ripulita. Palude, palude ed il suo acquitrino di vorticosi peccati e mefistofelici intenti.
Ora esco. Daro' una svolta a questo giorno.
Cronico. Definitivamente cronico. Inarrestabile. Inarrestabile come il mio desiderio di sfrenata lussuria, l'unico valore che io conosca ed il quale mi tiene in vita giorno dopo giorno.
Quali altri valori? Quali altre certezze? Quali altri uomini e quali altre donne?
Piegato su me stesso, affondo la faccia sul mio vomito riversato in un sudicio lavandino, macchiato dal sangue di un litigio consumatosi ieri. Il litigante ora e' lontano... forse e' vivo... o forse e' morto... Sicuramente piu' "vivo" di me.....
Come dentro un film: il mio MEZZOGIORNO DI FUOCO e' scattato.
Gary Cooper sta per uscire ed affrontare tutto il paese che sembra essergli cosi' infaustamente avverso.
Vincera' il nostro eroe? O soccombera'? O scomparira' dalla mie becere, viziate e malate visioni?......
Vedo. Non vedo. Capisco. Non capisco. Chi sono o chi mai saro'?... Chi diventero' fra un decimo di secondo? Chi mi ricordera', fra 10 luridi minuti?
Il cassetto si apre. Un coltello estratto. Un matto, matto da legare che esce. Prende l'autobus al volo, cade, si frattura il menisco ma poi riprende da dove aveva interrotto...... emette un grido, forse l'ultimo della sua vita. Estrae una sigaretta dalla tasca, l'ultima sigaretta. I passanti lo incrociano ma nessuno osa guardarlo in volto. Non ha piu' volto. Non ha piu' un'identita'. Non ha.
All'improvviso, quasi a voler uccidere 5 minuti di fragoroso silenzio, si sente uno sparo. Poi tante grida. Poi tanti, troppi pianti isterici.
Poi... il Nulla.
Dal Nulla egli era venuto e dal Nulla poi sarebbe tornato.
Per sempre.
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