AnchePOESIA

IL GRANDE BALLO

di Telemaco Pepe

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...disperso in un sogno assurdo, dove il padrone non sono io, illimitate porzioni di spiaggia illuminate da un tiepido sole di fine Settembre di un quarto di secolo fa, capelli di imperdibile bellezza oscillanti lungo l'infinita battigia, infinita come infinito, incessante il mio battito di cuore....... mille ragazzi intorno a lei, si dice abbia una mente contorta, le piace immensamente avere attorno al suo elastico, fluttuante, erotico corpo, tanta drogata attenzione..... loro muoiono, lei vive, loro gridano disperati, lei sorride, loro piangono, lei balla, loro segregati nell'oscurita' dell'oblio e dell'indifferenza, lei ride di lisergica gioia per il ritrovato Eden. Loro muoiono, mentre lei passa il suo tempo a contare quei disgraziati cuori solitari gia' resi schiavi dal suo cuore di ghiaccio, guarda come ballano, guarda quella luce negli occhi, fra poco non rimarra' che un anelito incolore sinonimo di perpetuo, raccappricciante oblio. La nostra Angelica ha gia' spiccato il volo, e noi, uccelli rapaci al suo confronto, abbiamo perso l'equilibrio, destinati, infaustamente, a cedere ed a ritrovarci come gabbiani schiacciati sul suolo freddo ed imperituro, a piangere sui nostri peccati, raggomitolati, rannicchiati su di un pianto ancora acerbo ma pronto a seminare un gelido terrore. Un cielo plumbeo, saturo, senza colore e senza nubi, sembra spiarci sadicamente, in attesa di divenire suoi figli legittimi, in attesa della prima sciocchezza, sciocchezza di una vita oramai ridotta a brandelli.
Due, tre secondi di fugace riscatto, bagliore meschino che ci nasconde dietro l'amara visione di un film in bianco e nero all'interno del quale per ognuno di noi e' pronto a farsi vivo un serial-killer, spietato e crudele, come spietato e crudele e' stato il nostro angelo di irraggiungibile glamour, morti noi eravamo mentre piangenti sulle sue dorate spalle, pelle senza segni di imperfezione, in antitesi con la nostra, strafatta di buchi e macchie dall'insolito colore, segni incancellabili vittime di un passato mai del tutto chiarito, speso tra le follie di giorni opachi colmi di lacrime agrodolci e le redenzioni e falsi riscatti di notti senza soluzione di continuita', notti spese a ballare nudi sopra le lenzuola, notti spese a baciarci, facendo l'amore col pensiero, cercando di riempire il vuoto con stracci di carta sudici sui quali esprimere desuenti, raccapriccianti pensieri di rivolta, pensieri mai terminati, pensieri mai goduti, pensieri mai letti ed ascoltati .......pensieri......solo pensieri.......
E noi tutti avremmo continuato a ballare sulla nostra cecita' collettiva di spostati spiantati senza un barlume di futuro davanti a noi........
Finche' il Grande Ballo ci avrebbe dato la forza per giungere a termine del giorno e delle sue inconfessabili incognite esistenziali.
Ad libitum, per noi e per tutti, che il Grande Ballo continui, fino a corroderci, fino a consumarci.
L'alba e' ancora lontana. E noi ancora di piu'.
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