Lungo il corridoio con lo
sguardo appena accecato, postumi di un risveglio prematuro, nell'arco
di una notte afosa dove le gocce di sudore hanno lo stesso potere
di lacrime dolciastre che solcano il mio viso, cosi' precocemente
invecchiato da tanti sussulti onirici, bestie che braccano bestie,
in attesa di essere giustiziate, gli angeli si fanno attendere,
ed attendono sadici la mia resa, resa incondizionata, cosi' passivo
e schiavo del mio lascivo, tortuoso incubo, una salita.... e
poi gli occhi aperti, occhi brucianti di dolore, il dolore di
una notte che intendeva rimanere notte... tenebre che non intendevano
schiudersi onde lasciare libero il timido, garbato sovrapporsi
di un'alba ansiosa di ripresentarsi accanto ai miei sbadigli...
Apro la porta della mia stanza, esco e con approccio timido ed
instabile tratteggio una approssimativa panoramica visuale a
quel tappeto dal colore cosi' penetrante, oscuro, peccaminoso,
un rosso-fuoco che non fa che indebolire la mia sempre piu' precaria
vista, ed attenebrare il mio scuro umore.
Una quasi soffocata nenia introdotta da un opaco carillon, e'
l'ouverture di una distorta "suite" musicale in processo
di evoluzione Una fisarmonica fastidiosamente scordata introduce
l'inedito ballo di due individui a me non chiari, quasi i loro
corpi siano il risultato di una mia "sadica", assai
remota visione del passato. Stento a scorgere razionali lineamenti,
mentre i loro corpi fluttuano da una parete all'altra, lasciandosi
andare a vorticosi volteggi di rara bellezza e sconvolgente leggerezza,
quasi si trattasse di due indistinguibili forme ectoplasmatiche
in perfetta armonia tra loro............ ed io immobile come
una statua del Seicento, estatico e non nel pieno delle mie forze,
quasi svengo ma qualcosa mi trattiene.... Un odore dolciastro
di antiche paste cotte al forno s'insinua lungo le pareti di
questo strambo Motel, in fondo sono solo una comparsa immersa
in un mare di casualita' ed incertezza, attendo solo entrino
in scena i protagonisti di questo eccentrico, sebbene ammaliante
spettacolo d'altri tempi. Una ragazza si avvicina e mi prende
sotto braccio, esclamando, con ammirevole tatto e superba dolcezza
femminea: "...rilassati, non devi preoccuparti di nulla...
Il nostro motto e' "non pensare, non chiedere, non camminare,
e non voltarti mai indietro........ cerca solo di amare, e cerca
solo di amarci... e noi ameremo te... per sempre...!!.....".
Poi mi lascio' e svani' nello scendere con ponderata lentezza
le scale..... Nel frattempo quella orribile melodia incessantemente
ripetuta sulle stesse tre battute comincia a ledere il mio sistema
nervoso... per un attimo l'odore acre e disgustosamente zuccheroso
di quei dolci nel forno mi provoca due-tre minuti di insopportabile
nausea... svengo... pochi secondi e riprendo senso di me....
Ora il corridoio e'... VUOTO.... piu' nessun ballo, piu' nessuna
nenia, piu' nessuna ouverture.... nessun volteggio. Sono solo.
Completamente solo. I due corpi deformi svaniti anche loro. Come
se non fossero mai esistiti. Come se non esistesse alcuna barriera
fisica all'interno di questo Motel. Dove saranno tutti?... Dove
sono il portiere ed il direttore d'albergo? Dove sono gli altri
ospiti?... Dove sono stato portato?... Un brivido di spietata,
glaciale angoscia sta circumnavigando la mia corteccia cerebrale
ripetendo lo stesso, spasmodico refrain centinaia di volte...
Scendo le scale. L'affanno non puo' essere che il comune denoninatore,
l'enigma il fulcro di questo incubo... Provo lo stesso terrore
di un bambino disperso in un labirinto dell'orrore, dolce infante
atrofizzato dalla gelida paura che chiede a voce spiegata dove
sia finita la sua dolce mammina, forse anche lei risucchiata
all'interno del medesimo labirinto....? Dove andare?... Qual
e' la via di ritorno?... ....L'ultimo gradino e' stato appena
valicato. Ora sono nella hall. Al centro della hall scorgo la
giovane coppia ballerina e la stessa fanciulla che mi aveva preso
sotto braccio appena qualche instante fa. Tutti e tre si avvicinano,
abbozzando un sorriso a meta' tra l'efebico ed una perenne sensazione
di calibrata, sebbene atroce malinconia; si avvicinano e poi,
uno alla volta, mi abbracciano calorosamente, come se fossi un
loro carissimo amico di vecchia data........ i loro corpi cosi'
FREDDI... e le loro mani cosi' GELIDE........ gli occhi che fissavano
sempre la stessa direzione.... Da un istante all'altro anch'io
raggelai, e fui tempestato, corroso da dubbi e contorsioni mentali
di ogni tipo.... avevo la sensazione che non avrei mai piu' potuto
abbandanare questo posto... MAI piu'......
Poi Margareth, questo il suo nome, attacco', con furia ed impeto,
a raccontarmi del "MOTEL DEL GIOVANE ANGELO SCOMPARSO":
"Noi qui siamo tutti amici e tutti amanti. Io amo Josie
e lei ama Patrick e Patrick ama me cosi' come io amo te. Noi
tutti qui ti amiamo, anche se nulla sai. Una volta entrato qui,
acquisisci l'immortalita', e divieni colui che noi siamo soliti
definire "compagno di eterna durata". Non puoi andartene,
perche' l'amore che noi ti regaliamo qui dentro fuori non lo
potrai mai trovare. MAI. Guarda... guarda quella tenera coppia
in amore, osserva, scruta le loro silenziose effusioni: si chiamano
Jeremy e Magdalene, sono gia' stati in un'altra vita, ma ora
vorrebbero provare a godersi una nuova esistenza, quell'esistenza
che qualcuno, molto poco opportunatamente, "interruppe"
molti, molti anni fa ......... Loro sono qui, anche se non vorrebbero
essere qui.
Li abbiamo costretti ed ora sono prigionieri del loro nido d'amore,
"felici prigionieri" di questo Motel per cuori solitari
che desiderano gioia e felicita' in eterno. Adoriamo vivere sempre
nel buio, noi ci esaltiamo durante notti senza bisogno di sonno,
notti spese a ballare sui prati della nostra reggia, notti infinite
imbevute di peccato e di perpetuo vagare nel subconscio della
nostra erratica, disobbediente coscienza. Il peccato qui e' la
regola.
Amare e' un obbligo. Rompere gli indugi e infrangere ogni pudica
norma semplice routine. Fuggire dal MOTEL DEL GIOVANE ANGELO
SCOMPARSO assolutamente vietato. Se uno tenta di fuggire....
se tu tenti di fuggire, sarai condannato a vivere tra i dannati
segregati vivi tra le mura della nostra somma dimora. Molto sangue
e' stato versato, e molto ancora ne verseremo. Il tempo noi non
abbiamo, il tempo noi arrestiamo, ed il tempo noi non recupereremo,
mai piu'. Sarai tu il "nostro" tempo.
Saranno le nostre infinite notti di lussuria e champagne rosa
tinto di ghiaccio a scandire la cronologia degli eventi, eventi
memorabili, eventi da ricacciare nell'oblio piu' prossimo, balli
di notte al chiaro di Luna in una estate dove amore fa rima con
sudore, un sudore blasfemo, quel sudore che fra poco trasudera',
sgorghera' dalla tua insana pelle, forestiero...! Qui non c'e'
vita e non c'e' morte, l'una e' il complemento dell'altra, ogni
barriera spazzata via, ogni dubbio raso al suolo, e' solo piacere,
incondizionato piacere.
Che tu sia o che non sia con noi.......
In eterno, forestiero!...". Questo testo è depositato presso www.neteditor.it e quindi coperto da diritti
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