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AAMORE

di Italo Papini

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Nominato in molteplici opere di sconosciuti scrittori, nonchè in venerande scritture di famosi artisti, veleggia da sempre tra le parole di un certo "spessore", contemplabile in pubblicità, visi brufolosi, tardone da terza età, spettacoli televisi, cinemoni di città e cinemini di paese.

Insomma, chi ha un poco di immaginazione, così come tutti coloro che se ne sentono pervasi, avrà capito che sto parlando di Amore (si, quello con la A maiuscola, importante e cantato) e di amore (proprio lui, quello con a minuscola, da quattro soldi).

Ora, entrando nell’immaginario di un raccontino da puro diletto dell’autore (come questo), visualizziamo i due concetti (Amore ed amore) come due persone, due tipi, due esseri umani ugualmente deambulanti, ugualmente immersi nell’uguale tran-tran quotidiano di ognuno.

Amore è un ricco uomo d’affari. Vive in una villetta circondata da un verde giardino tempestato di fiori multicolori che sembrano crescervi così, senza sforzo e senza cura alcuna (il sogno di ogni giardiniere!). Viaggia su una Mercedes con interni in pelle e con l’aria condizionata.

Non suda. Mai.

amore parcheggia il motorino alla colonna del cancelletto davanti casa. Una casa popolare con un giardinetto tre per tre in comproprietà con altri tre coinquilini. In proprietà per modo di dire perchè è in affitto. E’ un precario dell’abitazione come del lavoro. Attualmente ha un contratto a tre mesi dal comune, come "collaboratore ecologico" (ma non si diceva spazzino?).

Amore legge e si tiene al corrente: è stimato ed onorato dal mondo perchè ha delle qualità. Non si lascia comprare, ha fermezza e risolutezza quanto basta per inchiodare il nemico. Viaggia a due metri da terra: alcuni lo credono irraggiungibile.

amore accende il fornello e mette su un pentolino con un pò d’acqua. Ha mal di stomaco e si prepara una camomilla. Come ogni giorno da due mesi a questa parte ha passato il suo tempo nei rifiuti delle vite degli altri. In effetti, poi, molti lo ignorano e non sanno nemmeno che esiste. Da sempre vive ai margini della società, spesso nei luoghi affollati più di notte che di giorno.

Amore oggi ha deciso di andare a piedi: è una decisione importante, che può prendere solo chi ha una scelta. Si avvia verso il centro salutato da centinaia di cappelli che si abbassano in segno di referenza la suo passaggio. Compra il giornale (o meglio i giornali) e lo sfoglia mentre si avvia al semaforo dell’incrocio dove, dall’altra parte della strada, si trova il suo palazzo, il suo posto di lavoro.

amore esce di corsa di casa, a rompicollo. E’ tardi è la spazzatura non accetta ritardi. Vola per la strada, a piedi (non per scelta ma perchè il motorino la mattina viene usato da Roberto, comproprietario del mezzo), e passa con i lacci delle scarpe che lo inseguono davanti al giornalaio. Il suo posto di lavoro è distante due isolati, due incroci, due semafori.

Ed ecco un terzo personaggio che compare in questa bislacca storia: avete mai provato a materializzare in forma umana il Caso? Sì, un ragazzetto smilzo e lentigginoso che si muove con rapidità a bordo di uno skate sgangherato, con repentini cambi di marcia ed atteggiamenti da trasgressore patentato. Insomma il Caso appare proprio a quell’incrocio, tra il giallo e il rosso, tra un giornale e un laccio sciolto, tra Amore ed amore.

Ne deriva una scena spudoratamente incredibile (ma chi ha mai detto che sto raccontando una storia plausibile?): lo scontro del Caso con Amore ed amore genera uno sconquasso che porta all’annullamento dei due caratteri (Amore ed amore) e porta alla creazione di una nuova entità che chiamerò Love (esterofilia da campagnolo!).

Troppo facile, dirà chi ha l’occasione di leggere ‘sta roba, è chiaro che doveva succedere qualcosa; in fondo anche l’autore più sgangherato (com’è in questo caso) vuol dire qualcosa, una sua idea, un suo punto di vista.

Mah, non so se in effetti voglio dire qualcosa. Fatto sta che Love riunisce in se Amore ed amore, il sacro ed il profano, la tranquillità di una posizione rispettata e l’avventura di un precariato costante. Somma la capacità di farsi vedere da tutti e quella di farsi ignorare, l’agiatezza di qualcosa di unico e immutabile e la scomodità di una fantastica situazione che sai quando comincia ma non sai veramente se e quando finirà. In fondo in fondo essere innamorati è una forma di pazzia che porta spesso a compiere atti sconsiderati così come porta ad una prima pianificazione della propria vita con l’altro.

Comunicato ai naviganti: attenzione Love è in giro ed è scarrozzato in lungo ed in largo dal Caso e dal suo skate.