CINEMA - RECENSIONI

UBRIACO D'AMORE

(PUNCH-DRUNK LOVE) di P.T.Anderson


di Andrea Chirichelli (24/3/2003)

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Che Anderson fosse un regista originale lo si era capito dal modo in cui aveva rappresentato il mito della nascita dei film a luci rosse in boogie nights e da come era riuscito,forse ancor più di kubrick,a cogliere l'abilità attoriale di un super divo come Tom Cruise nel indimenticato ed indimenticabile Magnolia.Giusto per evitare subito che lo si paragonasse ad Altman,il giovane regista aveva lo scorso anno regalato al pubblico l'agrodolce ritratto di una famiglia assolutamente sui generis e più sgangherata di quella Addams:ne era venuto fuori il delizioso I tenebaums.Poteva quindi il Nostro,trattare una storia d'amore in modo convenzionale?Assolutamente no ed infatti per i 90 minuti del film(finalmente una durata umana!) lo spettatore potrebbe essere indotto a ritenere che l'ubriaco del titolo non sia lo spaesatissimo e bravissimo(finalmente) Adam Sandler,collezionatore di budini e miglia aeree,ma lo stesso regista.La storia è banale:lui è solo e vessato dalle troppe sorelle,vagamente borderline, e si trova costretto tra il colpo di fulmine nei confronti di lei caritatevole ed attraente,ed un un pasticciaccio brutto dovuto a qualche telefonata a numeri erotici di troppo (con i cattivi che sembrano presi di peso dal grande lebowski).Tra non sense e battute fulminanti,come lo scambio di "tenerezze" tra gli amanti alla fine del film,ubriaco d'amore si colloca come ulteriore passo verso la completa maturazione di un regista che sa il fatto suo.Scrive bene e dirige meglio:Sandler è convincente dopo una serie incalcolabile di porcherie e la Watson è sublime come al solito,anche se il fatto di venire dalla scuola di Von Trier,altra scheggia impazzita,le facilita il compito.A completare il quadro ci sono una colonna sonora magnifica e molto invadente e stacchi lisergici in cui lo schermo si tinge di colori cangianti.Per molti ma non per tutti.