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I mercato cinematografico
giapponese si presenta come uno dei più appetibili. È
infatti il secondo a livello mondiale, inferiore solo a quello
statunitense. L'impero del Sol Levante si pone quindi come un
terreno di conquista di tutto rispetto. Il fatturato medio, riferito
alle sale cinematografiche, è molto alto. Nel 1998 si
aggirava intorno ai 1,7 miliardi di dollari, pari a circa 3.100
miliardi di lire. Gli esercizi sparsi su tutto il territorio
nazionale sono poco più di 1.300. Il 70% dei film proiettati
è di provenienza straniera. Di questi, il 90% è
made in USA. La solita colonizzazione culturale, condotta in
grande stile, a dispetto del tradizionale orgoglio nazionalistico
nipponico. La seconda forza cinematografica straniera è
quella francese. Un esercito di film transalpini invade regolarmente
le sale giapponesi. Si tratta di un mercato di nicchia, basato
sul film d'autore, frequentato da consumatori che identificano
il prodotto francese con la cultura. L'Italia è poco presente.
L'anno scorso soltanto 7 pellicole tricolori sono state diffuse
nei vari esercizi. La conoscenza della cinematografia nostrana
è complessivamente scarsa. Gli autori più amati
sono Visconti e Fellini. L'attore maggiormente apprezzato è
Mastroianni. Tutti nomi di personaggi scomparsi, insomma. Colpa
di una sterile azione promozionale, che troppo spesso non riesce
a valicare efficacemente i confini nazionali. Oppure di una produzione
difficilmente esportabile, data la comprensibile difficoltà
di traduzione. Sta di fatto che le nostre opere lamentano, da
sempre. dei cronici problemi di penetrazione in questo ambito. L'ICE, l'Istituto di Commercio Estero, ha condotto una seria ricerca in materia. I dati, raccolti scrupolosamente e con dovizia di particolari, evidenziano in primo luogo una preoccupante ignoranza degli spettatori nei confronti delle proposte italiane. La ricetta suggerita agli operatori del settore è semplice. Bisogna usare i canali pubblicitari più efficaci. Il trinomio moda - gastronomia - calcio. che ci rende celebri nel mondo, è in grado di garantire un discreto successo di pubblico anche sul grande schermo. |