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Già dalla macrabra e spettacolare sequenza iniziale si capisce che dopo the Experiment, ci si appresta a gustare un ottimo noir made in Germany. Tattoo è un film ben realizzato, sotto tutti gli aspetti: buona la storia, che riesce ad risultare originale pur nella abbondanza di titoli realizzati recentemente nel filone serial killer, ottima la tecnica, con una fotografia livida e cupa che rende ogni sequenza opprimente e claustrofobica, eccellente il comparto recitativo con un manipolo di illustri sconosciuti, almeno qui in Italia, che danno spessore ai personaggi già ben delinati dalla riuscita sceneggiatura con l'unica eccezione della protagonista femminile, un po' troppo campata per aria. Certo, ci sono delle cadute di tono, sopratutto per quanto riguarda l'effetto sorpresa, visto che la maggior parte dei colpi di scena tali non sono e che alcuni personaggi vengono abbandonati nel corso della storia senza un perchè, ma la trovata finale che segue i primissimi titoli di coda è una idea decisamente brillante così come, in genere, lo è il discostarsi dai canoni tipici del serial killer movie americano per cercare di intraprendere una strada non battuta. Porto il necessario omaggio ad Hannibal e compagnia bella, dato che il ricordo della schiena tatuata di Fiennes in Red Dragon è ancora vivido, Tattoo ha due pregi: inforndere nuova linfa nel genere del noir europeo e dichiarare solennemente, vista la data di uscita che, per fortuna, anche quest'anno il Natale cinematografico è finito..... |