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Una delle geniali, inconfondibili
caratteristiche di Stanley Kubrick, e' sempre stata quella di
attribuire alle proprie pellicole una personalissima (sebbene
in alcune circostanze estrema) visione, una visione infausta,
apocalittica, spiazzante, particolarmente filosofica, uno stile
mai minimamente incline al compromesso, di qualsiasi natura esso
sia. Il proprio modo di intendere la Settima Arte va ben oltre
il posizionarsi dietro una macchina da presa; Kubrick non sembra
esser mai stato attratto dal Cinema piu' biecamente, cinicamente
commerciale: ne e' inconfutabile prova 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO,
diretto dal grande regista nel 1968. Nessun cineasta ha forse
mai infuso cosi' spessa, dedicata contemplazione al concetto
di "spazio", elevando l'Universo ad un continuum spazio-tempo
dall'accezione inusualmente filosofica: sorta di "C'E' VITA
OLTRE...".... Per chiunque abbia a mente la storica portata
innovativa, sia da un punto di vista cinematografico che special-effettistico,
imposta 9 anni piu' tardi dalla saga di GUERRE STELLARI firmata
George Lucas, si dimentichi della "definizione originale"
di "science-fiction-movie": 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO
non fu mai inteso come archetipo di pellicola indissolubilmente
legata al classico plot concernente scontri bellici tra truppe
terrestri e mostri alieni (caratteristica, questa, che attua
una netta distinzione tra le visioni concettualistiche insite
nel film ed il resto della produzione "science-fiction-oriented"):
la "classicita'", d'altronde, e' sempre stata estranea
a Kubrick. Per dirla in termini ... "spaziali" qui
ci troviamo distanti ANNI-LUCE... MILIONI di anni-luce... 2001,
durante le sue (apparentemente infinite) 2 ore e mezza di visione,
non accenna minimamente al piu' classico "intrattenimento
fantascientifico": caso mai lo spettatore godra' di un intrattenimento
CEREBRALE, intrattenimento traducibile in "non-ordinario
pasto per la mente": la visionarieta' imposta da Kubrick
e' fuori discussione, sebbene si tratti di un'assolutamente inedita
"celebrazione del piu' maestosamente inimmaginabile silenzio"
a cui il Cinema abbia mai assistito. Si, in quanto la "missione"
di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO non e' incentrata su di una obbligata
trama di due astronauti costretti a far fronte alle incertezze
dell'elaboratore elettronico HAL 9000: la provocazione di Kubrick
consisterebbe nell'invito mosso a noi spettatori di "cadere"
gradualmente, implacabilmente assuefatti dalle lentissime, silenziosissime
riprese operate dal grande cineasta americano, onde tramutarci
in "vittime inconsapevoli" di una morbida, inesorabile
rassegnazione. Epicentro della pellicola, uno degli oggetti piu'
discussi di ogni tempo: un monolite della cui provenienza nessuno
sa e mai sapra', comunque fonte di vita o piu' semplicemente
genesi dell'Universo stesso, un polo dalla incalcolabile magnitudine,
in grado di infondere sull'uomo migliaia di stati emotivi differenti
e/o milioni di quesiti che probabilmente nemmeno il tempo sara'
capace di decodificare. ALAN J-K-68 TASSELLI
(aka LUCA COMANDUCCI, un individuo appena convertitosi in ecto-spazio-plasma-....
"oniricamente infettato" da una eccessiva visione di
2001 ODISSEA NELLO SPAZIO....) |