CINEMA - RECENSIONI

CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA

di Andrea Chirichelli (6/5/2003)

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Uno dei dubbi che attanaglia (si fa per dire) lo spettatore al termine della visione di questo film riguarda il talento dimostrato da Clooney nel dirigere i suoi colleghi attori: tutta farina del suo sacco o c’è la mano esperta del solito Soderbergh a muovere i fili ? Maldicenze a parte Confessions of a Dangerous Mind è un film riuscito e gradevole: da un lato perché la molteplicità delle chiavi di lettura proposte dagli autori permette allo spettatore di assistere a più di un film nel film, dall’altro perché la squadra composta dal bel George e capitanata dal bravissimo Rockwell, premiato a Berlino per questa performance, è puro piacere per gli occhi. Più vicino a Quiz Show che ad un film di spionaggio, il film è evidentemente bifronte. La storia dell’amorale Chuck Barris, autore di trasmissioni televisive di culto come Il gioco delle coppie e La corrida è incredibilmente attuale ed il registro malinconico e oscuro utilizzato per descrivere le vicissitudini del protagonista è molto efficace. Soprattutto nell’ultima parte, in cui l’ascesa dell’autore –conduttore subisce una brusca interruzione ed il protagonista viene accusato di essere responsabile del degrado culturale delle platee americane( Maurizio Costanzo è avvisato), il film è asciutto ,mai ridondante e perfettamente fruibile da un pubblico italiota abituato oggi alle peggiori nefandezze spacciate per televisione-verità. La parte thriller invece mostra oggettivamente le corde ma risulta necessaria per il fluire della storia, oggettivamente ostica da trattare: lo sceneggiatore Kaufman, nominato all’Oscar per Adaptation ,prende infatti per oro colato quella che in realtà è una colossale balla: la storia della Cia ed il fatto che Barris fosse un agente governativo era infatti stata una trovata dello stesso Barris ,caduto in disgrazia agli inizi degli anni ottanta, per ottenere di nuovo un po’di celebrità. Molto più interessante ai fini della lettura della storia è il “profilo” a cui il protagonista si trova ad appartenere e che gli permette di essere reclutato. Bisogna essere alcolisti e senza morale per servire gli Stati Uniti?

Clooney per il suo esordio va sul sicuro reclutando l’intera squadra di Oceans’eleven e, ritagliatosi il ruolo dell’ambiguo agente della Cia Jim Byrd, permette alla Roberts di mostrare finalmente la sua anima dark e a Pitt e Damon di mostrarsi in un silente ma storico cameo nelle vesti di concorrenti de il gioco delle coppie .Su tutti svetta l’incredibile Sam Rockwell ,prossimo interprete di un’altra pellicola made-in Clooney (Welcome to Collinwood) che presta il suo volto camaleontico ad un personaggio sfaccettato ed ambiguo. E’la vera rivelazione del film e merita la gloria ed i premi ricevuti per questa interpretazione. Nostalgico e dark, Confessions of a Dangerous Mind è il manifesto dell’America contemporanea: spietata e senza ricordi.