CINEMA - RECENSIONI

IL MIO GROSSO, GRASSO, MATRIMONIO GRECO

di Andrea Chirichelli (28/1/2003)

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Tutto qui? Il film che ha sfracellato ogni record d'incassi in America, che è nella top ten da 40 settimane, che ha incassato più di blockbuster come Signs e Red Dragon è veramente tutto qui? Ok, c'è la saggia mano produttiva di Tom Hanks e consorte e indubbiamente il film è divertente, almeno più di Vacanze sul Nilo e della leggenda dei tre mostriciattoli, ma il risultato economico lascia comunque sbigottiti. Inserito nel filone delle, argh, commedie etniche, che negli ultimi anni hanno ottenuto successi di pubblico e critica come East is east e Moonsoon Wedding (vincitore a Venezia), il matrimonio manca completamente dell'aspetto introspettivo e riflessivo che i suoi predecessori avevano in abbondanza. Qui invece, fila tutto liscio e persino una caciaronata come Bridget Jones sembra avere un maggiore spessore narrativo. Certo, ci sono i pastrocchi linguistici, i doppi sensi e la sceneggiatura è la sagra delle coincidenze che gronda stereotipi di genere, però alla fine il risultato è gradevole o quanto meno, innocuo. Più leggero di una piuma e più dimenticabile di qualsiasi altra pellicola in uscita in questo periodo, il matrimonio è invece un'operazione furbissima che dà poco e ottiene tanto, inserendosi in quel filone di film che pur non avendo particolari doti, grazie ad un insospettabile passa parola (almeno in America perchè qui la grancassa mediatica c'è stata eccome), ottiene enorme successo. L'unica nota veramente originale è la brava protagonista, nonchè sceneggiatrice, Vardalos. Se non si perde nel mare magnum Hollywoodiano, ne sentiremo riparlare.