Genere: azione, drammatico
Anno: 2003
Nazione: USA
Durata: 140'
Regia: Peter Weir
Interpreti: Russell Crowe, Chris Larkin, Edward Woodall, James
D'Arcy, Paul Bettany, Robert Pugh
Sceneggiatura: John Collee , Peter Weir
Fotografia: Russell Boyd
Montaggio: Lee Smith
Usciti dal cinema, si
ha la sensazione che Peter Weir abbia girato questo film per
ottenere quell'Oscar che gli è sfuggito per tre volte,
tante quante sono state le sue nominations: per Witness (1986),
per L'Attimo Fuggente ('91), e per The Truman Show ('99). Per
centrare l'obiettivo, si affida ora a Russel Crowe (che la statuetta
l'ha conquistato per A Beautiful Mind) e ad una trama epica e
dall'inconfondibile stile tipico dei film marinareschi di stampo
classico. Di sicuro, non mancano le emozioni.
Il film è tratto dal romanzo Sfida ai confini del mare
(Far Side of the World) di Patrick O'Brian, scrittore che nei
suoi romanzi rievoca il mondo ed i personaggi della Marina Britannica
all'epoca dei conflitti napoleonici. Proprio l'epoca in cui è
ambientata la storia portata sullo schermo da Weir (anno 1805).
Crowe veste i panni dell'ammiraglio "Lucky" Jack Aubrey,
alla guida della nave inglese Surprise, quando il suo equipaggio
viene colto di sorpresa e attaccato dalla più potente
e moderna fregata francese Acheron. Aubrey si trova davanti ad
una difficile scelta: portare in salvo la nave danneggiata e
quel che resta della ciurma decimata oppure proseguire per mare
e cercare di catturare il pericoloso nemico. L'ammiraglio sceglie
questa seconda strada, a costo di mettere a repentaglio tutto
l'equipaggio, pur di confermare la propria reputazione. Questo
viaggio avventuroso a caccia del nemico si svolge dalle coste
del Brasile sino a Capo Horn, per proseguire tra le distese di
ghiaccio del polo sud e le desolate spiagge delle Isole Galapagos
(primo film, questo, ad essere girato qui).
L'inizio del film è folgorante. La nave francese appare
improvvisamente all'orizzonte e con un crescendo di tensione
silenzioso si arriva subito al primo scontro: lo spettatore è
catapultato accanto ai cannonieri, in mezzo al mare, tra la nebbia.
L'imbarcazione napoleonica colpisce duro e Surprise è
costretta alla fuga. Acheron, da questo momento, diventa l'ossessione
di Aubrey-Crowe. Sempre al suo fianco, sebbene quasi mai d'accordo
con lui, è il medico di bordo Maturin (Paul Bettany).
Nodo centrale del film è appunto il rapporto d'amicizia
tra questi due uomini; rapporto che si snoda attraverso tutta
la vicenda e rende atipico questo action-movie dal sapore epico.
La nave è il teatro su cui si svolge la vicenda, con una
sola incursione a terra durante la seconda parte del film. Naturale,
perciò, che il fulcro della narrazione si sposti sul nucleo
di rapporti sottesi dalla lunga convivenza forzata dei marinai
e dalle scene di vita di bordo. Weir, inoltre, pone l'attenzione
su due temi, quello del comando-autorità e quello della
superstizione. Il primo si lega al personaggio di Russel Crowe,
autentico uomo di mare e capitano coraggioso (anche fortunato,
come dice il suo soprannome), energico ma alla fine umano, che
nel rapporto con i suoi marinai e con l'amico medico subisce
le contraddizioni del suo ruolo di comandante, in bilico tra
scelte scomode e concessioni, tra emotività e razionalità.
Per quanto concerne la superstizione, il rapporto con il soprannaturale
è accentuato dalla stessa natura della vita di mare, sempre
in balia dell'elemento naturale. Una superstizione che porta
al suicidio del capro espiatorio Hollom (presunto iettatore-Jona
della nave) e alla riconciliazione con Dio.
Per quanto riguarda la parte tecnica e le scene del film, le
inquadrature sono puntuali e costantemente funzionali alla vicenda
(c'è una buonissima cura per la fotografia). Non manca
un certo lirismo. Ben costruita la sequenza dello scontro finale
tra le due navi, emozionante al punto quasi da lanciare lo spettatore
all'assalto al fianco di Crowe, indice del rapporto di complicità
che si crea tra lo spettatore ed i personaggi. |