CINEMA

UNA LOBBY A STELLE E STRISCE

di Giuseppe Morgillo (13/3/2000)

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L'ebraismo internazionale oltre ad essere una realtà religiosa, costituisce anche un centro di interessi sociali, finanziari e culturali. Ha avuto un diverso peso politico nel corso dei secoli a seconda dei periodi e delle circostanze. ma è sempre stato determinante. Sopravvalutata da alcuni storici, sottovalutata da altri, la lobby ebraica ha contribuito a scrivere delle importanti pagine di storia. Segno che la religione influenza in qualche modo i rapporti economici. Ed è a sua volta il prodotto del substrato materiale della società. Marx la considerava una sovrastruttura, al pari dell'arte, del diritto e delle ideologie, determinata dalla cosiddetta struttura. In America la lobby ebraica è molto potente. Probabilmente fu una delle forze che spinsero gli States ad entrare nel secondo conflitto mondiale. Gli ebrei rivestono delle cariche importanti ai vertici dello stato e controllano una buona fetta del mercato globale. Pochi, in proporzione al totale, risultano i senatori ebrei. Solo undici su cento, mentre i deputati sono appena venticinque su seicento. Ma hanno tutti voce in capitolo sulla gestione della vita pubblica. Ad Hollywood la presenza semita è particolarmente nutrita. Si aggira intorno al 30% degli operatori dell'industria cinematografica. Rapportata al totale della popolazione statunitense non supera invece il 3%. I fondatori delle otto major erano ebrei. E di religione ebraica sono attori del calibro di Mel Brooks, Dustin Hoffman, Michael Douglas, Woody Allen, Paul Newman e Barbra Streisand. Alcuni di loro di umili origini, come il padre della MGM: uno straccivendolo. Tuttavia non esistono tracce evidenti di cultura ebraica nel cinema americano. La filmografia a stelle e strisce è piuttosto avara sotto questo profilo. Più facile è rinvenire pellicole di chiara matrice antisemita. Ciò probabilmente dipende dall'ispirazione puritana di cui è pregna la gran parte della produzione USA. D'altronde tutta la cultura americana è permeata degli ideali dei padri fondatori. Cosicché anche gli editori, indipendentemente dalle proprie origini etniche e religiose ed a scanso di censure, hanno scelto di puntare sull'ostinata esaltazione dell'American Way of Life.