CINEMA - RECENSIONI

JACKASS THE MOVIE

di Andrea Chirichelli (28/1/2003)

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Il declino di una civiltà si può notare da tanti fattori: aumento del tasso di criminalità, abbassamento del livello di scolarizzazione, perdita dei valori e crescita esponenziale di sottoprodotti culturali. Ovviamente anche il cinema, essendo giustamente in certi casi ricompreso tra le arti, può fungere da efficace specchio dei tempi. Jackass in questo è epifanico: pensare che il suo primo weekend di programmazione sia stato salutato con un incasso superiore ai 100 miliardi fa oggettivamente venire i brividi. In questo scenario il fatto che il solito imbecille abbia cercato di emulare le gesta dei protagonisti, una banda di folli stuntman alle prese con imprese demenziali, risulta persin meno preoccupante; del resto già Darwin aveva parlato di selezione naturale.... Il film, o presunto tale, altro non è che una versione allungata delle puntate in onda su MTV senza un briciolo di trama che colleghi i diversi episodi e senza che si denoti un minimo sforzo per arricchire il prodotto che di fatto non offre allo spettatore niente che non si sia già visto in televisione. Due i punti di forza della serie: volgarità e violenza autolesionista, qui puntualmente ripresi e ingigantiti. Onestamente non si può negare che quando il film vira sulla comicità slapstick o da candid camera qualche risata scappi, ma purtroppo il livello del 90% del film è da suicidio per vergogna. Dopo una serie di raccapriccianti scenette in cui dominano i particolari escatologici, il campionario delle idiozie prosegue con lanci, acrobazie e svariati utilizzi di una carrello della spesa , spesso utilizzato come mezzo di auto-scontro. Per i fan ovviamente è una manna e si esce dal cinema soddisfatti. Guidati dal peraltro già scafato Johnny Knoxville, recentemente nel cast di Men in Black 2, il gruppo di fessi è molto eterogeneo: dal nano all'obeso ci sono tutti così anche il politically correct è salvo.
Qualcuno disse che l'America era una nazione passata dallo stato di barbarie a quello di decadenza senza passare per la civilizzazione. Osservando questo film non si può che essere d'accordo.