CINEMA - RECENSIONI

THE DREAMERS ... ... ...

SO WHAT?!?!?!…

di Alan J-K-68 Tasselli (14/1/2004)

Commenta l'articolo


In un'era di estreme sterilizzazioni quanto di scialbe, pericolose stilizzazioni, la (presunta) autenticita' di certo Cinema trans-europeo si e' tramutata, in buona parte, in una degenerazione/regressione artistico-qualitativa sempre piu' acuta ed incontrollabile.
Ne e' la prova THE DREAMERS, ultima "fatica" cinematografica di Bernardo Bertolucci.
Devo ammettere, post-visione del film, di essere uscito nauseato, innervosito, sebbene terribilmente conscio delle mie non poi cosi' scontate previsioni: THE DREAMERS e' l'ennesima fiacca, insulsa, sterile provocazione perpetuata da un cineasta che pare avere smarrito (gravissima accusa, questa, in special modo se avanzata nei confronti di un comunque mirabile maestro innovatore della Settima Arte) la propria identita', in favore (seconda accusa, persino piu' grave della precedente) di un "m.o.r. (middle-of-road)-oriented-cinema". Che in definitiva e' la trappola peggiore in cui possa cadere un grande regista, in particolar modo durante una fase della propria carriera non particolarmente ispirata (in libera, netta caduta stilistica). E Bertolucci ha dato ampia prova, in questi ultimi 10-15 anni, di essere un artista (del tutto?…) privo di ispirazione, senza mordente e iniziativa, incapace di infondere ai propri films quel pathos cosi' caratteristico insito in alcuni tra i suoi principali capolavori del passato. THE DREAMERS non puo' che essere definito come "l'ennesimo, stanco atto di morbosa-sensuale provocazione in stile-JULES-ET-JIM", con l'unica (assai probabile) differenza che un Truffaut (l'autore di quest'ultimo, magistrale esempio del "ménage a trois" trasposto cinematograficamente), oggi, non avrebbe minimamente azzardato a riprodurre, all'infinito, uno stereotipo che in un'epoca spersonalizzata e vuoti di contenuti quanto quella attuale risulterebbe malauguratamente posticcia e totalmente fuori-tempo, un'opera fasulla dispersa in una miriade di buchi neri artistici. In un 2003, appare assurdo ed inconcepibile che un regista del calibro di Bertolucci possa perdersi nei (finti, forzati, talvolta irritanti) meandri di una morbosa quanto inutile e pretenziosa sessualita'. Una sessualita' senza alcuna logica (tagliata, seviziata in piu' frammenti e poi esplosa in aria e ricaduta per terra, disordinatamente ricomposta), senza che si intenda ricercare un comune denominatore, un epicentro narrativo sul quale dosare e distribuire gli eventi di cui la pellicola si fa carico. Bertolucci era gia', in passato, caduto in questa (fatale) tentazione, ed il risultato fu l'altrettanto discusso IO BALLO DA SOLA: la divergenza tra la pellicola diretta da Bertolucci nl 1993 e THE DREAMERS sta nella moltiplicazione dei corpi aggiunti: tre al posto di uno (mi riferisco, of course, alla pur splendida e spregiudicata LIV TYLER). Ma il risultato, da un punto di vista strettamente qualitativo, non muta: mediocre pretese, scene delittuosamente pompate, sparse qua e la' di musica d'altri tempi all'occorrenza solo ruffiana ed ingiustificata. Se Bertolucci crede che proporre un (lucido?…eheheh…..) spaccato del '68 parigino significhi prendere tre imberbi ragazzini, farli scopare dall'inizio alla fine del film, magari sotto l'influsso "en-trance-musical-erotico" di spezzoni hendrixiani e/o pink-floydiani (alla maniera di Zabriskie Point, firmato M. Antonioni) allora non posso che consigliargli vivacemente di noleggiare un aereo privato, andare in Africa Centrale, farsi una bella vacanza, traendo allo stesso tempo ispirazione per un documentario interamente incentrato sul Rhuanda e/o regioni affini…….. Si dimentichi, please, delle melmose, morbidose, gommose tettone di Eva Green e dei mille altri amplessi (mentali oltreche' fisici) che il grande regista italiano avra' in mente per i suoi (ipotetici) prossimi lavori. THE DREAMERS, al contrario del titolo, non fa affatto sognare e nemmeno i protagonisti stessi sono dei sognatori, bensi' borghesucci nel pieno delle proprie virilita' sessuali, pronti a dare sfondo (NO! - mica agli scontri parigini citati nel film…!!…) alle capacita' di "quiz-solving" (sic…k…), e niente piu'.
Una simile pellicola avrebbe assunto connotati largamente differenti nel caso essa fosse stata prodotta sul finire degli anni 60 - inizio '70, quando cioe' i giovani erano ancora "schiavi" (sarebbe piu' corretto scrivere "drogati") di idealismi ed utopie figlie dirette e legittime delle contestazioni studentesche cosi' tanto in voga (e di moda) in quel convulso, frenetico, nevrotico, pulsante periodo. Ma 35 anni non sono giustificabili, si tratta di un lasso temporale spessissimo, ingombrante da ricoprire, impossibile da percorrere in un sol fiato.
Dunque, THE DREAMERS e' una pellicola adatta a quei giovani che del '68 (al contrario dei supposti scopi che Bertolucci, con ogni probabilita', era intenzionato, seppur in forma sottilmente implicita, a divulgare tramite codesto sforzo cinematografico) non sanno (e forse mai sapranno) un benemerito accidente. E non solo: THE DREAMERS e' un film (forse … ma si… FORSE involontariamente) concepito per "sognatori di latta", per "giovani dagli ideali di plastica", i quali non possono che pretendere di masturbarsi (loro massimo consentito) davanti al teleschermo (alla visione, of course, delle prorompenti nudita' di Miss. Greene) durante la …classica "pausa" imposta al videoregistratore… (che magari ripartira' proprio quando si e' sul punto di ……"venire"…..).
Il resto… e' tutto lasciato ai vostri gusti in fatto di … seni… (o tette, se preferite…)…

Questo testo è depositato presso www.neteditor.it e quindi coperto da diritti d'autore. Esso non potrà essere riprodotto totalmente o parzialmente senza il consenso dell'autore stesso, il quale, peraltro, ha autorizzato la pubblicazione su NuovoGPR, in data indicata in testa ed a mezzo e-mail.