La faccia triste dell'America.
Non è il Messico stavolta ma la suburbia di Detroit con
le fabbriche in disarmo, le case/roulotte,la sporcizia diffusa
e sordidi locali in cui può,a volte,nascere e prendere
vita il sogno americano,quello con la S maiuscola.Il film "su"
Eminem,il cantante famoso,il polemico,quello che ce l'ha con
le donne,il razzista,diventa grazie all'abilità di Hanson
e alla naturalezza dello stesso protagonista ,il film "di"
Eminem.Calatosi senza troppe difficoltà in una parte cucitagli
letteralmente addosso dallo sceneggiatore Silver,Eminem dimostra
sicurezza e padronanza dei propri mezzi sia nelle scene sul palco
che a confronto con mostri come KimBasinger,bravissima.L'idea
che permette al film di non essere agiografico nei confronti
dell'interprete è semplice e geniale al tempo stesso:il
background musicale è quello di eminem,ma all'interprete
non viene concesso altro spazio in termini canori se non quello
strettamente funzionale alla storia.Niente genere "musicarello"
quindi che il biondo che gorgeggia ad ogni dove ma scene,ambienti
e personaggi che si intersecano formando un quadro credibile
e autentico.
La colonna sonora, a partire da "lose yourself",di
cui ahimè non viene offerta nessuna traduzione ai pezzi
assolutamente irresistibili grazie ai quali i rappers si scontrano
sul ring del freeword è una delle migliori in assoluto
degli ultimi anni.Perfetti anche tutti i personaggi di contorno
che rendono 8 mile una sorta di vitelloni postmoderno e più,se
possibile,amaro e disilluso.Hanson dimostra nuovamente di essere
a suo agio con le parole e dopo il fenomenale wonderboys passa
dalla carta allo spartito con una leggerezza ed una efficacia
nel dipingere toni e semitoni del film da vero maestro.A confronto
delle miserabili prime volte sullo schermo di molti colleghi
del rapper,Spears e Carey per esempio,il film di eminem risulta
da oscar ma anche preso da solo è uno dei più efficaci
e validi esponenti di un cinema che hollywood sta progressivamente
e colpevolmente dimenticando,scordandosi che c'è molta
più america vera e sana in pellicole come questa di quanta
se ne possa vedere di questi tempi in televisione o sui giornali.Unica
nota veramente stonata,per quanto riguarda la versione italiana,
è il doppiaggio:con film di questo tipo la scelta dev'essere
netta e coraggiosa:o doppiaggio integrale,con i rischi annessi
o film in lingua originale con i sottotitoli,sempre preferibile.Qui
la scelta ibrida non soddisfa e alcune traduzioni sono oggettivamente
raccapriccianti. |