No-Global, ovvero una barca
in mezzo ad un oceano di corazzate. Non c'è dubbio che,
al momento, il rapporto di forza tra la maggioranza del mondo
politico e sociale e l'universo anticonformista rappresentato
da Agnoletto & C. sia nettamente sbilanciato a favore dei
primi. E molto difficilmente la situazione potrà cambiare
o ribaltarsi a breve termine. In un periodo dominato dai "luoghi
comuni comodi e senza scrupoli" come "la guerra se
è necessaria bisogna farla" o "l'economia globalizzata
è la fonte del benessere collettivo", è molto
semplice schierarsi dalla parte dei più forti. Diviene
piuttosto difficile, invece, creare un'opposizione sostanziale
che, seppur minoritaria, vuol farsi sentire ed esprimere le proprie
idee e aspirazioni al mondo intero. Ed è proprio questo
il ruolo, scomodissimo ma ambizioso, di molte associazioni moderne,
fra cui i No-Global. attenzione però. Qui non si vuole
certo inneggiare alla violenza per difendere i propri ideali
finendo col contaminare e contraddire le buone intenzioni di
tutti questi movimenti. L'obiettivo è ben diverso e presuppone
uno scopo traducibile con un unico termine: sensibilità.
E' importante, infatti, essere consapevoli della presenza di
organizzazioni che si prefiggono finalità diverse da quelle
usualmente espresse da partiti politici o da altri enti sociali.
Ha poca rilevanza se poi questi stessi movimenti vengono pregiudizialmente
etichettati come sovversivi o cospirativi sol perché vorrebbero
una realtà più equilibrata che rispetti i diritti
di tutti nella stessa misura o perché avversano un modo
di utilizzare un modello economico che, al momento, sembra produrre
maggiori benefici per chi sta già bene. Ciò che
conta realmente è comunicare quello che si ha dentro esprimendo
una voce che possa anche contribuire a cambiare la società.
E' pur vero tuttavia che i signori dai "luoghi comuni comodi
e senza scrupoli" hanno già tracciato in senso radicalmente
opposto la linea evolutiva del "mondo che conta" velandosi
sotto la purezza della giustizia e del progresso. Proprio in
un contesto così omogeneo è bello constatare che
c'è chi la pensa in modo diverso. E' ovvio poi che la
difformità di pensiero da parte di una minoranza compatta
può diventare scomoda e fastidiosa, soprattutto per chi
si sente unto dallo spirito del tempo in quanto sazia la sua
fame di ricchezza e di gloria. In una simile situazione storico-sociale
movimenti come i No-Global saranno costretti a condurre battaglie
di retroguardia a meno di clamorosi sconvolgimenti. E' difficile,
tuttavia, non condividere molti dei loro ideali, come l'ostilità
alla guerra, ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea:
è possibile realizzare questi buoni propositi nella realtà
in cui viviamo? La risposta è stata già data implicitamente
ma non per questo bisogna arrendersi all'evidenza. Ed è
ammirevole il coraggio con cui queste associazioni portano avanti
delle istanze che al momento appaiono profondamente utopistiche
e illusorie. L'importante, in questi casi, è credere nella
fondatezza dei valori sostenuti e trasmetterli nelle sedi opportune
e nella maniera adeguata cercando di non cadere nel tranello
del radicalismo. Non si può fare diversamente. Cambiare
il mondo dall'oggi al domani è impossibile anche perché
chi comanda dispone di mezzi tremendamente efficaci come il potere
e la politica e grazie a loro può far passare per buona
qualunque cosa, anche la più scellerata. E' difficile
esprimere giudizi su ciò che si osserva, così come
è doveroso sottolineare che non è semplice destreggiarsi
tra le maglie di un governo perché, molto spesso, certe
situazioni vengono quasi ad imporre una determinata condotta,
alla faccia dei compromessi. Il buon senso, purtroppo, non sempre
prevale ma non per questo bisogna rassegnarsi. Chi scrive non
appartiene a nessun movimento di quelli citati. Il mio intento
è solo quello di meditare sui fatti. Ritengo opportuno,
infatti, che ognuno possa riflettere e farsi una propria idea
su ciò che scorge dalla realtà di ogni giorno.
Le televisioni e i giornali ci inondano di informazioni e svolgono
un ruolo fondamentale per formare le nostre coscienze. Tuttavia,
dopo aver ascoltato una notizia, è essenziale porsi in
atteggiamento critico nei confonti di essa. "Critico"
non significa andare controcorrente a priori bensì rapportare
un elemento (in questo caso informativo) con la propria visione
del mondo elaborando un'opinione libera da condizionamenti esterni.
Se questo pensiero sarà poi ritenuto giusto o sbagliato
ciò è importante per stimolare il confronto ma
non può essere utilizzato come strumento di censura nei
riguardi dei pareri altrui. In sintesi il concetto è questo:
ascoltare ma non accettare per buono tutto quello che si riceve
senza riflettere. A tal proposito è significativo evidenziare
che tra una marea di cieco conformismo a cui spesso assistiamo
oggi, il movimento No-Global ha almeno il merito di opporsi meritandosi
sicuramente più rispetto da parte di tutti. I No-Global,
insomma, potranno essere a volte un pò troppo irruenti
nelle loro esternazioni ma la genuinità delle idee che
esprimono non dovrebbe essere condannata senza appello. |