ATTUALITA' - CLONAZIONE

In search of aid for the human race

AIDS (2^ parte)

di Telemaco Pepe (10/6/2002)

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Nel capitolo precedente ci eravamo soffermati sulle origini e conseguenti evoluzioni della terribile sindrome, soffermandoci con grande appiglio su alcune importanti quanto fascinose scoperte formulate da scienziati negli anni passati. Ora invece andremo ad analizzare l'AIDS piu' da un punto di vista analitico, per non dire tecnico (ricordatevi che, dopo tutto, io non ho mai studiato medicina, quindi per nozioni piu' approfonditamente tecniche passerei di diritto la palla ad esperti del settore). Come analizzato nel precedente capitolo, quando il virus HIV entra nel nostro organismo diveniamo automaticamente "sieropositivi" e, al momento del suo ingresso, il sistema immunitario si scaglia contro il suddetto virus creando un antigene. Successivamente l'HIV, che per opera di un'enzima, la transcriptasi inversa, traduce il suo RNA in DNA, si impradonisce a poco a poco dei nostri malcapitatissimi anticorpi, incapaci di contrattaccare il diabolico virus. Esso si impradonira' delle nostre cellule e si sostituira' ai nostri anticorpi, provocando un lento, quanto irreversibile, crudele abbassamento delle difese immunitarie dell'organismo, e per l'individuo infetto da HIV ha inizio un penoso e spietato conto alla rovescia. (Vorrei precisare che i primi anticorpi attaccati sono i cosiddetti "linfociti T-8 HELPER", veri e proprio "guardiani" del nostro sistema immunitario). Ora ci si chiedera': quali sono i primi veri reali sintomi della malattia? Come si manifestano? QUANDO si manifestano? Dovete sapere, "pindaricucci" miei, che le prime manifestazioni della malattia possono presentarsi sotto forma di un'infezione virale, conosciuta scientificamente con il nome di "sindrome retrovirale acuta".
Essa e' stata riscontrata in alcuni individui aventi contratto il virus e solitamente essa si manifesta con una mononucleosi, alcune settimane dopo l'avvenuta infezione da HIV. Oppure tramite un'influenza, accompagnata da febbre, dolori alle ossa, infezioni alla gola (placche di colore bianco molto fastidiose) ed in alcuni casi (vedi proprio mononucleosi) anche eruzioni cutanee.
Tale "piccola sindrome" regredisce spontaneamente e puo' ri-manifestarsi alcuni mesi piu' tardi. Ma l'individio HIV-positivo puo' anche non manifestare alcun tipo di forma influenzale o complicazione, e l'incubazione puo' arrivare perfino a 10 anni dall'avvenuto ingresso del virus. In pratica, anche se per la maggior parte dei malati vengono a presentarsi i primi cedimenti del sistema immunitario solo dopo poche settimane o mesi, puo' anche succedere di avere pazienti che per anni non riscontrano alcun tipo di infezione (e cio' rende altamente affascinante la complessita' di questa sindrome). Queste forme "miti" di AIDS sono anche comunemente riconosciute col nome di LAV, in pratica una precorritrice della "bufera" che si andra' a manifestare nei successivi anni, fino a portare l'ammalato di turno nella fascia terminale dei "conclamati-AIDS".
L'AIDS e' un male terribile proprio per le sue atipiche caratteristiche e generalmente si manifesta a scaglioni. Tipici "avvertimenti" da parte di questa sindrome avvengono tramite alcune complicazioni ed infezioni che concorrono a minare un sempre piu' deficitario sistema immunitario. Avremo attacchi febbrili di natura inspiegabile, linfoghiandole ingrossate, placche fastidiosissime in gola, forti mal di testa, occasionalmente svenimenti, progressiva debolezza del nostro corpo e preoccupante dimagrimento. Successivamente si possono formare all'interno dell'organismo forme rare di leucemia, neoplasie, ed un particolarissimo cancro della pelle, detto "Sarcoma di Kaposi", che colpisce i vasi sanguigni e linfatici. A chi contrae questo rarissimo tumore compaiono sul collo, sulla faccia e nelle mani delle strane macchie dal colore rossoviolaceo, simili a funghi epidermici, ma "contrassegnati" da questo insolito colore. Tanto per intenderci, chi ha visto "Philadelphia" con Tom Hanks, ad un certo punto si vede, all'interno dello studio legale, Jason Robards che scruta con indagatorio interesse il collo di Hanks, sul quale e' molto chiara la presenza di un piccolo rigonfiamento della pelle.
Quella macchia e' una palese manifestazione del Sarcoma di Kaposi. Da quell'avvistamento, Robards capisce che il suo allievo prediletto Hanks ha contratto il terribile virus, e dopo, come tutti ricordano, Hanks stesso verra' licenziato perche', appunto, sieropositivo.
Oppure abbiamo il caso della "toxoplasmosi", una rara forma di malformazione del cervello fino a farlo marcire del tutto, provocando fortissimi, terremotanti mal di testa.
Solitamente sono i gatti a poter trasmettere questa gravissima infezione e se ne ha una citazione nel celebre TRAINSPOTTING, di Roger Spottiswoode, 1995, quando il padre di Tommy, il "bravo ragazzo" che poi e' l'unico del gruppo ad ammalarsi di AIDS, cita, durante la ceremonia funebre del figlio, questa forma di cancro al cervello (descritto come un ammontare di "pus" presente all'interno della nostra materia grigia).
Un'altra "classica" forma di infezione tipica della sindrome e' rappresentato dalla "pneumnicistii carinii", una forma rara di polmonite che colpisce i malati terminali di AIDS. A tal proposito, vi diro' che con ogni probabilita' Freddie Mercury e' morto di tale forma di polmonite, che veniva considerata male incurabile nel 19° secolo, ma che ora puo' risultare inguaribile solo per via delle bassissime difese che il sistema immunitario di un malato di AIDS ha.

Tra le categorie piu' colpite, sicuramente abbiamo quella degli emofiliaci. Sostengo molto vivacemente che durante i primi anni '80, questa categoria e' stata assalita ferocemente dal virus, categoria resa inerte e completamente impotente dal fatto che l'HIV allora (parlo di un 1980 - '81) non era ancora stato isolato (la scoperta avvenne per merito di due grandi scienziati, ritenuti fra i piu' grandi esperti e conoscitori del male: mi riferisco a Jean Luc Montaigner e Robert Gallo. Si deve a loro questa importantissima scoperta, che risale al lontano 1983). Prendiamo in esame ancora gli Stati Uniti. Durante i sopra citati primi anni '80, che "bollo" tranquillamente come sorta di "periodo oscuro" della malattia, molti emofiliaci (soggetti i quali hanno bisogno periodicamente di trasfusioni di sangue per rimanere in vita) erano costretti a continue trasfusioni di sangue, e, di volta in volta, capitava che parte di loro, veri e propri malaugurati, venissero infettati dall'ancora sconosciuto virus.
Caso esemplare quello di Elizabeth Glaser, moglie dell'attore Paul Michael Glaser, noto a tutti come "Starsky", indimenticato protagonista dell'arcinota seria poliziesco-televisiva di "Starsky & Hutch", giustamente oggi ritenuta mitica. Sua moglie contrasse l'HIV nel 1981, per via di una trasfusione di sangue infetto. Successivamente la Glaser avrebbe trasmesso la malattia anche ai suoi piccoli due figli, durante il periodo di allattamento (come ho ricordato precedentemente l'AIDS si trasmette anche via-latte materno). Scopri' di essere malata solo nel 1985, quando entro' a stretto contatto con la malattia, per via dei primi tragici sintomi. Nel 1988 mori' sua figlia di 8 anni, Ariel, mentre la sua agonia si sarebbe tristemente conclusa nel Dicembre del 1994, lasciando solo e sconsolatissimo Paul Michael "Starsky". Da allora egli e' rimasto vedovo ed ha fondato un'importante associazione che raccoglie fondi per combattere il terribile male. Non si sa come Paul non sia riuscito a contrarre l'HIV, avendo avuto rapporti senza protezione con la moglie, presumibilmente anche durante il periodo di incubazione di Elizabeth. Questa e' un ulteriore conferma sulla cosiddetta "teoria della complessita", concernente il caso-AIDS. Cosi' come non ci si spiega perche' per alcuni bambini nati da madre sieropositiva all'atto della nascita' il virus e' presente nel loro organismo, mentre dopo pochi giorni, se non settimane, esso tende a sparire e quei neonati divengono miracolosamente siero-negativi. Mistero non ancora del tutto risolto.

Ma la vera svolta, il primo accertato "turning-point" della "saga-AIDS", si ebbe il 2 Ottobre 1985, giorno in cui mori' il celebre attore americano Rock Hudson. Quello del mitico Rock rimane a tutt'oggi il primo vero campanello di allarme, primo violentissimo pugno nello stomaco al mondo intero, il quale si rispecchiava fedelmente nei suoi eroi, ritenendoli sorta di Dei immortali. Tra questi Dei vi era anche Hudson, che, considerando la sua muscolare possenza da caratteristico "macho" ed il suo irresistibile sex-appeal, mai qualcuno avrebbe potuto pensare che una forza oscura di nome AIDS avrebbe sgretolato, giorno dopo giorno, il suo statuario, invidiabile fisico. La morte di Hudson fu il primo vero segno tangibile dell'esistenza di questa feroce sindrome, ed allo stesso tempo anche la simbolica morte del concetto di "amore libero", che negli anni '60 tocco' il suo apice e raggiunse il massimo e piu' profondo significato.
Ora quegli anni apparvero piu' come un lontanissimo ed eccessivamente malinconico ricordo, sembrava che distassimo "anni-luce" da quell'unica, irripetibile, bellissima epoca, ed il 1968, l'anno-simbolo di quell'irraggiungibile decennio, si dimostrava sempre piu' lontano.
Incombevano gli anni '80, con i loro assurdi stereotipi legati indissolubilmente al look ed alla immagine, piuttosto che al pensiero ed al lato interiore della persona. Incombevano gli infausti "eighties". Incombeva una sigla di nome AIDS. E' come se tutto d'improvviso si fosse passati dalle utopie sognanti e pacifiste degli anni '60 e primi anni '70, alla freddezza tecnologica e pseudo-futuristica degli ignobili '80. E, tristemente, l'AIDS avrebbe irrimediabilmente influenzato quei terribili anni erigendosi ad indiscusso "disease-symbol", sorta di "minestrone di mali" tutti riuniti in una terremotante sindrome.
Dopo il caso Hudson la gente comincio' a sentirsi confusa, smarrita, selvaggiamente privata di un pensiero libero ed apparentemente (fino a pochi anni prima) incontaminato. L'AIDS si era a poco a poco intrufolata nelle loro vite, minandone pericolosamente i rapporti sociali ed interpersonali. Da epoca fredda quale gli anni '80 erano, ora divennero ancora piu' freddi. Anzi, GELATI.
Altre furono le vittime celebri decedute dalla sindrome di immuno-deficienza acquisita: il gia' citato Freddie Mercury, morto il 24 Novembre 1991 (contrasse, a grandi linee, l'AIDS intorno al 1986); l'attore Anthony Perkins, deceduto il 12 Settembre 1992, indimenticabile protagonista di quel Norman Bates immortalato da Hitchcock in Psycho (1961); Rudolf Nureyev, il notissimo ballerino russo; Brad Davis, che i piu' ricordano splendido interprete ne "Fuga di Mezzanotte" (1977), deceduto nel 1988; Arthur Ashe, il campione di tennis di colore, vincitore di Wimbledon 1975 e grande storica figura del tennis; Ashe mori' nel 1995 (contrasse l'HIV durante un'operazione chirurgica nel 1983, quando gli trapiantarono fegato e milza da un altro paziente gia' infetto dal virus). Questi, tra i nomi piu' noti. Anche il celebre scienziato-scrittore Isaac Asimov, si disse mori' di AIDS, nel 1992.

Ho concluso questo excursus su questo terribile morbo che ancora ci incute terrore al solo nominarlo ma col quale sembriamo del tutto incapaci, pur essendo nel 2002, nel saperci convivere, o meglio, nel realizzare compiutamente il fenomeno-AIDS. Ma non mi dilunghero' in pomposi e ruffiani, pretenziosi dibattiti, penso e spero di essere stato esauriente, nel fornirvi con passione ed estrema accuratezza i dati e le notizie reperiti dopo innumerevoli ricerche sulla malattia.
Spero abbiate apprezzato, e lasciate che vi dica che (conclusione finale) ho sempre interpretato il caso-AIDS come un'estrema, forse eccessiva ma non del tutto ingiustificata divina punizione da parte di chi per troppo tempo ha visto il sesso divenire materia di consumo e spietato commercio esercitato senza alcuno scrupolo dal genere umano. L'uomo e' sempre stato "malato" da quella che io definisco "sindrome dell'autodistruzione". L'AIDS, a mio modesto parere, ne e' un simbolo, essa e' quanto di piu' estremo si possa pensare in termini di autodistruzione dell'essere umano. Vi renderete conto prima o poi che e' dall'uomo stesso che nasce la distruzione dell'uomo. La sua innata strafottenza, la sua violenza, la sua arroganza, il suo sentirsi ignobilmente superiore a Madre Natura, sono tutti fattori che lo hanno portato a compiere scempi di inimmaginabile vergogna, e facendo il tutto senza mai guardarsi indietro, senza mai chiedersi perche' cio' che faceva era gravemente sbagliato.
L'AIDS rappresenta, in poche parole, tutto questo ed e' la palese dimostrazione di come si sia toccato un preoccupante punto di non-ritorno.
Sin dai primi casi di omosessuali colpiti da AIDS, si pensava che la malattia fosse trasmissibile solo tra queste categorie. Errore gravissimo, questo, sorta di "colossale malinterpretazione". O prendiamo in esempio chi sosteneneva che tale morbo poteva riguardare solo coloro appartenenti alle minoranze etniche od a individui aventi origini africane. Altra immonda malinterpretazione da parte dell'uomo, che di li' a pochi anni si sarebbe reso conto di quanto non fosse stato in grado di "vedere" o, ancora piu' inaccettabile, di come sia stato perfettamente in grado di IGNORARE.

Quindi, miei "sudditi pindarici", voi siete liberi di fare quello che volete della vostra vita ma ogni tanto fermatevi a pensare un pochino, smettete di correre, parlate fra di voi e soprattutto una cosa: NON IGNORATE, MAI!. Anche di fronte alla piu' palese evidenza. Non abbassate mai gli occhi e fate un salto verso il cielo, casomai.
Nella speranza che quel giorno esso possa essere di un azzurro "accecante".

BYE

TELEMACO PEPE, Un Uomo, Un Sognatore, Il Vostro Rammentologo, Non un pacifista, ma un estremo divulgatore di utilita' e di servizi per l'Umanita' Pindarica.


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