Nel capitolo precedente
ci eravamo soffermati sulle origini e conseguenti evoluzioni
della terribile sindrome, soffermandoci con grande appiglio su
alcune importanti quanto fascinose scoperte formulate da scienziati
negli anni passati. Ora invece andremo ad analizzare l'AIDS piu'
da un punto di vista analitico, per non dire tecnico (ricordatevi
che, dopo tutto, io non ho mai studiato medicina, quindi per
nozioni piu' approfonditamente tecniche passerei di diritto la
palla ad esperti del settore). Come analizzato nel precedente
capitolo, quando il virus HIV entra nel nostro organismo diveniamo
automaticamente "sieropositivi" e, al momento del suo
ingresso, il sistema immunitario si scaglia contro il suddetto
virus creando un antigene. Successivamente l'HIV, che per opera
di un'enzima, la transcriptasi inversa, traduce il suo RNA in
DNA, si impradonisce a poco a poco dei nostri malcapitatissimi
anticorpi, incapaci di contrattaccare il diabolico virus. Esso
si impradonira' delle nostre cellule e si sostituira' ai nostri
anticorpi, provocando un lento, quanto irreversibile, crudele
abbassamento delle difese immunitarie dell'organismo, e per l'individuo
infetto da HIV ha inizio un penoso e spietato conto alla rovescia.
(Vorrei precisare che i primi anticorpi attaccati sono i cosiddetti
"linfociti T-8 HELPER", veri e proprio "guardiani"
del nostro sistema immunitario). Ora ci si chiedera': quali sono
i primi veri reali sintomi della malattia? Come si manifestano?
QUANDO si manifestano? Dovete sapere, "pindaricucci"
miei, che le prime manifestazioni della malattia possono presentarsi
sotto forma di un'infezione virale, conosciuta scientificamente
con il nome di "sindrome retrovirale acuta".
Essa e' stata riscontrata in alcuni individui aventi contratto
il virus e solitamente essa si manifesta con una mononucleosi,
alcune settimane dopo l'avvenuta infezione da HIV. Oppure tramite
un'influenza, accompagnata da febbre, dolori alle ossa, infezioni
alla gola (placche di colore bianco molto fastidiose) ed in alcuni
casi (vedi proprio mononucleosi) anche eruzioni cutanee.
Tale "piccola sindrome" regredisce spontaneamente e
puo' ri-manifestarsi alcuni mesi piu' tardi. Ma l'individio HIV-positivo
puo' anche non manifestare alcun tipo di forma influenzale o
complicazione, e l'incubazione puo' arrivare perfino a 10 anni
dall'avvenuto ingresso del virus. In pratica, anche se per la
maggior parte dei malati vengono a presentarsi i primi cedimenti
del sistema immunitario solo dopo poche settimane o mesi, puo'
anche succedere di avere pazienti che per anni non riscontrano
alcun tipo di infezione (e cio' rende altamente affascinante
la complessita' di questa sindrome). Queste forme "miti"
di AIDS sono anche comunemente riconosciute col nome di LAV,
in pratica una precorritrice della "bufera" che si
andra' a manifestare nei successivi anni, fino a portare l'ammalato
di turno nella fascia terminale dei "conclamati-AIDS".
L'AIDS e' un male terribile proprio per le sue atipiche caratteristiche
e generalmente si manifesta a scaglioni. Tipici "avvertimenti"
da parte di questa sindrome avvengono tramite alcune complicazioni
ed infezioni che concorrono a minare un sempre piu' deficitario
sistema immunitario. Avremo attacchi febbrili di natura inspiegabile,
linfoghiandole ingrossate, placche fastidiosissime in gola, forti
mal di testa, occasionalmente svenimenti, progressiva debolezza
del nostro corpo e preoccupante dimagrimento. Successivamente
si possono formare all'interno dell'organismo forme rare di leucemia,
neoplasie, ed un particolarissimo cancro della pelle, detto "Sarcoma
di Kaposi", che colpisce i vasi sanguigni e linfatici. A
chi contrae questo rarissimo tumore compaiono sul collo, sulla
faccia e nelle mani delle strane macchie dal colore rossoviolaceo,
simili a funghi epidermici, ma "contrassegnati" da
questo insolito colore. Tanto per intenderci, chi ha visto "Philadelphia"
con Tom Hanks, ad un certo punto si vede, all'interno dello studio
legale, Jason Robards che scruta con indagatorio interesse il
collo di Hanks, sul quale e' molto chiara la presenza di un piccolo
rigonfiamento della pelle.
Quella macchia e' una palese manifestazione del Sarcoma di Kaposi.
Da quell'avvistamento, Robards capisce che il suo allievo prediletto
Hanks ha contratto il terribile virus, e dopo, come tutti ricordano,
Hanks stesso verra' licenziato perche', appunto, sieropositivo.
Oppure abbiamo il caso della "toxoplasmosi", una rara
forma di malformazione del cervello fino a farlo marcire del
tutto, provocando fortissimi, terremotanti mal di testa.
Solitamente sono i gatti a poter trasmettere questa gravissima
infezione e se ne ha una citazione nel celebre TRAINSPOTTING,
di Roger Spottiswoode, 1995, quando il padre di Tommy, il "bravo
ragazzo" che poi e' l'unico del gruppo ad ammalarsi di AIDS,
cita, durante la ceremonia funebre del figlio, questa forma di
cancro al cervello (descritto come un ammontare di "pus"
presente all'interno della nostra materia grigia).
Un'altra "classica" forma di infezione tipica della
sindrome e' rappresentato dalla "pneumnicistii carinii",
una forma rara di polmonite che colpisce i malati terminali di
AIDS. A tal proposito, vi diro' che con ogni probabilita' Freddie
Mercury e' morto di tale forma di polmonite, che veniva considerata
male incurabile nel 19° secolo, ma che ora puo' risultare
inguaribile solo per via delle bassissime difese che il sistema
immunitario di un malato di AIDS ha.
Tra le categorie piu'
colpite, sicuramente abbiamo quella degli emofiliaci. Sostengo
molto vivacemente che durante i primi anni '80, questa categoria
e' stata assalita ferocemente dal virus, categoria resa inerte
e completamente impotente dal fatto che l'HIV allora (parlo di
un 1980 - '81) non era ancora stato isolato (la scoperta avvenne
per merito di due grandi scienziati, ritenuti fra i piu' grandi
esperti e conoscitori del male: mi riferisco a Jean Luc Montaigner
e Robert Gallo. Si deve a loro questa importantissima scoperta,
che risale al lontano 1983). Prendiamo in esame ancora gli Stati
Uniti. Durante i sopra citati primi anni '80, che "bollo"
tranquillamente come sorta di "periodo oscuro" della
malattia, molti emofiliaci (soggetti i quali hanno bisogno periodicamente
di trasfusioni di sangue per rimanere in vita) erano costretti
a continue trasfusioni di sangue, e, di volta in volta, capitava
che parte di loro, veri e propri malaugurati, venissero infettati
dall'ancora sconosciuto virus.
Caso esemplare quello di Elizabeth Glaser, moglie dell'attore
Paul Michael Glaser, noto a tutti come "Starsky", indimenticato
protagonista dell'arcinota seria poliziesco-televisiva di "Starsky
& Hutch", giustamente oggi ritenuta mitica. Sua moglie
contrasse l'HIV nel 1981, per via di una trasfusione di sangue
infetto. Successivamente la Glaser avrebbe trasmesso la malattia
anche ai suoi piccoli due figli, durante il periodo di allattamento
(come ho ricordato precedentemente l'AIDS si trasmette anche
via-latte materno). Scopri' di essere malata solo nel 1985, quando
entro' a stretto contatto con la malattia, per via dei primi
tragici sintomi. Nel 1988 mori' sua figlia di 8 anni, Ariel,
mentre la sua agonia si sarebbe tristemente conclusa nel Dicembre
del 1994, lasciando solo e sconsolatissimo Paul Michael "Starsky".
Da allora egli e' rimasto vedovo ed ha fondato un'importante
associazione che raccoglie fondi per combattere il terribile
male. Non si sa come Paul non sia riuscito a contrarre l'HIV,
avendo avuto rapporti senza protezione con la moglie, presumibilmente
anche durante il periodo di incubazione di Elizabeth. Questa
e' un ulteriore conferma sulla cosiddetta "teoria della
complessita", concernente il caso-AIDS. Cosi' come non ci
si spiega perche' per alcuni bambini nati da madre sieropositiva
all'atto della nascita' il virus e' presente nel loro organismo,
mentre dopo pochi giorni, se non settimane, esso tende a sparire
e quei neonati divengono miracolosamente siero-negativi. Mistero
non ancora del tutto risolto.
Ma la vera svolta, il
primo accertato "turning-point" della "saga-AIDS",
si ebbe il 2 Ottobre 1985, giorno in cui mori' il celebre attore
americano Rock Hudson. Quello del mitico Rock rimane a tutt'oggi
il primo vero campanello di allarme, primo violentissimo pugno
nello stomaco al mondo intero, il quale si rispecchiava fedelmente
nei suoi eroi, ritenendoli sorta di Dei immortali. Tra questi
Dei vi era anche Hudson, che, considerando la sua muscolare possenza
da caratteristico "macho" ed il suo irresistibile sex-appeal,
mai qualcuno avrebbe potuto pensare che una forza oscura di nome
AIDS avrebbe sgretolato, giorno dopo giorno, il suo statuario,
invidiabile fisico. La morte di Hudson fu il primo vero segno
tangibile dell'esistenza di questa feroce sindrome, ed allo stesso
tempo anche la simbolica morte del concetto di "amore libero",
che negli anni '60 tocco' il suo apice e raggiunse il massimo
e piu' profondo significato.
Ora quegli anni apparvero piu' come un lontanissimo ed eccessivamente
malinconico ricordo, sembrava che distassimo "anni-luce"
da quell'unica, irripetibile, bellissima epoca, ed il 1968, l'anno-simbolo
di quell'irraggiungibile decennio, si dimostrava sempre piu'
lontano.
Incombevano gli anni '80, con i loro assurdi stereotipi legati
indissolubilmente al look ed alla immagine, piuttosto che al
pensiero ed al lato interiore della persona. Incombevano gli
infausti "eighties". Incombeva una sigla di nome AIDS.
E' come se tutto d'improvviso si fosse passati dalle utopie sognanti
e pacifiste degli anni '60 e primi anni '70, alla freddezza tecnologica
e pseudo-futuristica degli ignobili '80. E, tristemente, l'AIDS
avrebbe irrimediabilmente influenzato quei terribili anni erigendosi
ad indiscusso "disease-symbol", sorta di "minestrone
di mali" tutti riuniti in una terremotante sindrome.
Dopo il caso Hudson la gente comincio' a sentirsi confusa, smarrita,
selvaggiamente privata di un pensiero libero ed apparentemente
(fino a pochi anni prima) incontaminato. L'AIDS si era a poco
a poco intrufolata nelle loro vite, minandone pericolosamente
i rapporti sociali ed interpersonali. Da epoca fredda quale gli
anni '80 erano, ora divennero ancora piu' freddi. Anzi, GELATI.
Altre furono le vittime celebri decedute dalla sindrome di immuno-deficienza
acquisita: il gia' citato Freddie Mercury, morto il 24 Novembre
1991 (contrasse, a grandi linee, l'AIDS intorno al 1986); l'attore
Anthony Perkins, deceduto il 12 Settembre 1992, indimenticabile
protagonista di quel Norman Bates immortalato da Hitchcock in
Psycho (1961); Rudolf Nureyev, il notissimo ballerino russo;
Brad Davis, che i piu' ricordano splendido interprete ne "Fuga
di Mezzanotte" (1977), deceduto nel 1988; Arthur Ashe, il
campione di tennis di colore, vincitore di Wimbledon 1975 e grande
storica figura del tennis; Ashe mori' nel 1995 (contrasse l'HIV
durante un'operazione chirurgica nel 1983, quando gli trapiantarono
fegato e milza da un altro paziente gia' infetto dal virus).
Questi, tra i nomi piu' noti. Anche il celebre scienziato-scrittore
Isaac Asimov, si disse mori' di AIDS, nel 1992.
Ho concluso questo excursus
su questo terribile morbo che ancora ci incute terrore al solo
nominarlo ma col quale sembriamo del tutto incapaci, pur essendo
nel 2002, nel saperci convivere, o meglio, nel realizzare compiutamente
il fenomeno-AIDS. Ma non mi dilunghero' in pomposi e ruffiani,
pretenziosi dibattiti, penso e spero di essere stato esauriente,
nel fornirvi con passione ed estrema accuratezza i dati e le
notizie reperiti dopo innumerevoli ricerche sulla malattia.
Spero abbiate apprezzato, e lasciate che vi dica che (conclusione
finale) ho sempre interpretato il caso-AIDS come un'estrema,
forse eccessiva ma non del tutto ingiustificata divina punizione
da parte di chi per troppo tempo ha visto il sesso divenire materia
di consumo e spietato commercio esercitato senza alcuno scrupolo
dal genere umano. L'uomo e' sempre stato "malato" da
quella che io definisco "sindrome dell'autodistruzione".
L'AIDS, a mio modesto parere, ne e' un simbolo, essa e' quanto
di piu' estremo si possa pensare in termini di autodistruzione
dell'essere umano. Vi renderete conto prima o poi che e' dall'uomo
stesso che nasce la distruzione dell'uomo. La sua innata strafottenza,
la sua violenza, la sua arroganza, il suo sentirsi ignobilmente
superiore a Madre Natura, sono tutti fattori che lo hanno portato
a compiere scempi di inimmaginabile vergogna, e facendo il tutto
senza mai guardarsi indietro, senza mai chiedersi perche' cio'
che faceva era gravemente sbagliato.
L'AIDS rappresenta, in poche parole, tutto questo ed e' la palese
dimostrazione di come si sia toccato un preoccupante punto di
non-ritorno.
Sin dai primi casi di omosessuali colpiti da AIDS, si pensava
che la malattia fosse trasmissibile solo tra queste categorie.
Errore gravissimo, questo, sorta di "colossale malinterpretazione".
O prendiamo in esempio chi sosteneneva che tale morbo poteva
riguardare solo coloro appartenenti alle minoranze etniche od
a individui aventi origini africane. Altra immonda malinterpretazione
da parte dell'uomo, che di li' a pochi anni si sarebbe reso conto
di quanto non fosse stato in grado di "vedere" o, ancora
piu' inaccettabile, di come sia stato perfettamente in grado
di IGNORARE.
Quindi, miei "sudditi
pindarici", voi siete liberi di fare quello che volete della
vostra vita ma ogni tanto fermatevi a pensare un pochino, smettete
di correre, parlate fra di voi e soprattutto una cosa: NON IGNORATE,
MAI!. Anche di fronte alla piu' palese evidenza. Non abbassate
mai gli occhi e fate un salto verso il cielo, casomai.
Nella speranza che quel giorno esso possa essere di un azzurro
"accecante".
BYE
TELEMACO PEPE, Un Uomo,
Un Sognatore, Il Vostro Rammentologo, Non un pacifista, ma un
estremo divulgatore di utilita' e di servizi per l'Umanita' Pindarica. Questo testo è depositato presso
www.neteditor.it
e quindi coperto da diritti d'autore. Esso non potrà essere
riprodotto totalmente o parzialmente senza il consenso dell'autore
stesso, il quale, peraltro, ha autorizzato la pubblicazione su
NuovoGPR, in data indicata in testa ed a mezzo e-mail. |