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Nonostante i mezzi di informazione ne parlino raramente, ogni anno vengono a mancare circa trentamila persone per cause alcolcorrelate. Di queste morti le più evidenziate sono quelle dovute ad incidenti stradali nei quali il guidatore risulterà poi avere bevuto. Tutto il resto è spesso tralasciato. Ma che cosè il resto?. Il rimanente è quella gran fetta di popolazione, soprattutto residente nel nord del paese, e più ancora nello specifico nelle zone del Veneto dove il bere è un fatto culturalmente accettato, che beve regolarmente senza conoscere quali danni potrà, nel tempo, subire a livello fisico e relazionale. Non si capisce bene se per interessi economici od altro manchi totalmente linformazione su questa sostanza che è bene ricordare è stata inserita dallOMS nella tabella delle droghe pesanti (dove ad esempio troviamo leroina) poiché capace di dare assuefazione e dipendenza. Linformazione avviene solamente nel momento in cui un membro della famiglia investita da tale problematica, ormai alla disperazione, si rivolge a qualche struttura che lavori in questo campo. Ecco allora che il cittadino, se vuole, è messo a conoscenza di quanto significhi bere, ma a questo punto, in molti casi, la situazione è ardua da risolvere. Il bere non è una malattia come si pensava in passato e questo lo rende ancor più di difficile soluzione poiché non curabile con medicine. Questo stile di vita, nel tempo, porta a delle malattie alcolcorrelate che possono, venire curate. Curate queste, serve però fare cambiare stile di vita allex bevitore ed ai suoi familiari visto e considerato che questa problematica non è attribuibile solo al bevitore dato che il suo atteggiamento coinvolge tutti quelli che lo circondano e, primi fra questi, i familiari. Cosa difficile a questo punto è coinvolgere tutta la famiglia soprattutto sul fatto dellastinenza. Il più delle volte sembrerebbe che lalcol faccia male solo al familiare direttamente coinvolto mentre i rimanenti credono di essere immuni dai pericoli generati da tale sostanza. Tutto ciò è reso sicuramente più difficile dalla società, ovvero da tutti noi. I mezzi dinformazione, abbiamo già detto, ne parlano con difficoltà; molte riviste, fra le loro pagine, non mancano mai di pubblicizzare bevande alcoliche che spesso sono vendute in confezioni prodotte con colori vivaci e con slogans che si rivolgono ad un mercato giovane, tutto ciò in barba alle raccomandazioni di non bere al sabato sera soprattutto se si dovrà poi condurre un mezzo. Giusto per completare quanto già detto, sarebbe opportuno indagare dietro a molti fatti di cronaca nera per scoprire che spesso nella vita degli autori di tali episodi violenti lalcol fosse una presenza quotidiana. Attenzione a non farsi ingannare dallidea che sia una questione di quantità. Ricordiamoci che non esiste una soglia precisa per potere affermare che lalcol modifichi la volontà di un soggetto. E risaputo che a qualcuno bere un bicchiere di sostanza alcolica non faccia alcun effetto mentre per altri sia già sufficiente a modificarne il comportamento. Con questo scritto lautore non vuole assolutamente demonizzare le bevande alcoliche ma solamente sperare che se qualcuno lo legge, serva a farlo riflettere sul proprio bere o su quello di un suo familiare con la conseguenza di indurlo ad informarsi sui pericoli che corre fin quando continuerà a bere. |