Sono qui per raccontare
una storia. Probabilmente, una storia già trita e ritrita
non so se, il fatto che nulla dirò di nuovo, sia un bene
o un male. Mi piace, comunque, pensare che voi mi ascolterete.
Lamico di un amico va allo stadio, la squadra locale inizia
a subire, pesantemente, le prime scaramucce sugli spalti, lancio
di pietre, i soliti orrori che nulla hanno a che fare con lo
sport. Non sono qui per proteggere lamico dellamico,
non è questo il punto. Il soggetto in questione, andato
allo stadio con un amico e un fratello (minorenne) riceve, fin
troppo prontamente, una manganellata al collo e sviene. Rinvenuto,
viene trascinato fuori dallo stadio, il percorso tra due file
di poliziotti è evidentemente una sorta di
calvario, visto che gli stessi sono particolarmente magnanimi
nel distribuire calci, pugni e insulti. Portato in centrale,
le percosse continuano e un colpo allo stomaco, assestato da
un poliziotto particolarmente ligio al suo dovere, lo rispedisce
al suolo,
privo di sensi per la seconda volta in un tempo troppo breve.
Nuovo risveglio, nuovo trauma: insieme ad altri, è costretto
ad affermare la sua colpevolezza (sulla quale, ripeto, non vogliamo
discuteremo adesso). I martiri, comunque, sono una razza in via
di estinzione, quasi scomparsa del tutto. Disposti in cerchio,
inginocchiati a capo chino e minacciati dai manganelli, non credo
si confessi ciò che la giustizia non vuole udire. Mi sbaglio,
o anche in passato gli indagati confessavano qualsiasi malefatta
onde sottrarsi alla tortura e conquistarsi una punizione rapida
e definitiva, al posto di uno stillicidio di barbarie? Con le
dovute proporzioni, non è cambiato nulla, anche se è
orribile la nostra abitudine nel volerci definire civili.
Dopo la confessione, si profila un nuovo orrore: lo spostamento
in un penitenziario decisamente noto. Una poliziotta afferra
il tipo e gli consiglia, in tal caso, di dare una testata
nel muro e svenire, prima che provvedano i colleghi. Per
fortuna, la deportazione, non avviene, ma lo sfortunato viene
posto in cella con 4 extracomunitari, due spacciatori di colore
ultraquarantenni e due albanesi (capirete che, con la nomea che
alcuni tra loro si stanno guadagnando, non
deve essere certo unesperienza appagante). Dopo il soggiorno
forzato, che rimane, paradossalmente, lunico momento di
pausa dellintera vicenda, i tre (il protagonista con fratello
e amico) vengono rilasciati. Naturalmente, i familiari si rivolgono
ad un avvocato. La causa parte, cè il primo incontro
tra le due parti, con 83 fotografie su 400 che scompaiono, misteriosamente,
e i poliziotti che si coprono a vicenda, mentendo palesemente.
Spuntano testimoni oculari mai visti prima e tutte le bassezze
del caso. Adesso sulla sua testa pende una condanna a 4 mesi
di carcere domiciliare, nonché una macchia nella fedina
penale. Per la cronaca, ancora zoppica una striscia livida gli
orna la testa, come una lapide temporanea posta a memoria della
manganellata. Cè da rimanere scioccati, io sarei
impazzito. Si pesca a strascico, si getta una rete e chi è
dentro è dentro. Colpevole o innocente, ciò non
conta. Prima ti conciamo per le feste, poi decidiamo la tua sorte.
Non vorrai mica opporre la tua parola da misero e inutile cittadino
alla nostra Verità? Mi chiedo quale sia la formazione
MORALE che i tutori dellordine ricevono in fase di addestramento.
Suppongo che non sia alcuna menzione a valori quali lonesta,
la correttezza e, soprattutto, umanità. In un eccesso
di generosità, voglio dimenticare le percosse (il dolore
fisico, quello
passa). Ma vedersi umiliati pubblicamente, impossibilitati a
ribattere adeguatamente, costretti a rodersi nellanimo
ascoltando sfilze di falsità (menzogne che hanno, tra
laltro, molto più rilievo di quanto non possa avere
la tua più sincera esternazione) proferite da uomini che
dovrebbero dedicare la propria vita al servizio della patria
e della popolazione
Come esprimere un simile raccapriccio?
Non so cosa significhi essere un poliziotto, perché è
un ruolo nel quale non mi sono mai calato. Ho, però, una
minima cognizione di ciò che significhi essere un uomo,
concedetemi la presunzione. E lepisodio non mi va giù
assolutamente, per due motivi: il marciume che corrode gli organi
preposti alla nostra tutela (massimo rispetto a coloro che, invece,
fanno il loro dovere,e ce ne sono tanti) e il totale disinteresse
della popolazione che, in casi del genere, preferisce fregarsene
allegramente, come in troppe occasioni
Di ciò, però,
non mi stupisco, assolutamente no. In Italia è più
importante sapere chi verrà cacciato dalla casa del Grande
Fratello (che tristezza, gli spettatori, nella quasi totalità
dei casi, neanche conoscono il motivo del titolo.
). Fatti
recenti, come lalluvione, lasta-buffonata per le
concessioni UMTS, la benzina a livelli inconcepibili, linchiesta
sulla pedofilia, il dollaro che si avvia verso le 2400 lire
Che importanza può ritagliarsi il caso di un teppista
fra tanti (purtroppo non verrà mai dimostrato il contrario
),
menato dalla polizia? Nessuna, non fa audience. E vero
che i media orientano la massa, ma chi è che orienta i
media?
Lkl Skywalka
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