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E non si venga a dire che c'è chi ha vinto e chi ha perso nella battaglia sindacale degli autotrasportatori della scorsa settimana in Sicilia. Ridurre la popolazione in quello stato di bisogno non può essere vanto per nessuno. Ogni cittadino italiano ha diritto, costituzionalmente, ad un tenore di vita accettabile e dignitoso. Vederli ridotti a comprare benzina, pane e latte alla borsa nera, fa pensare a periodi storici le cui ombre fanno male a quasi (e purtroppo dico quasi) tutte le generazioni viventi. E non venga il Ministro dei Trasporti a declinare responsabilità, nè tanto meno le organizzazioni sindacali. E nenche gli autotrasportatori stessi. Questa situazione è stata una sconfitta per tutti, soprattutto per il grado di civiltà che (a torto) ci vantiamo di avere raggiunto. Un discorso è vantare i propri diritti di lavoratore ed un'altra è ridurre allo stremo popolazione inerme, privandola di beni di prima necessità (alimentando poi il commercio dei soliti speculatori che in questo caso non è azzardato definire SCIACALLI). E fa paura il fatto che si sia creato un precedente. E' possibile che una situazione del genere possa verificarsi in ognuna delle regioni italiane. Sembra che agli autotrasportatori sia stato lasciato il potere di tenere lo Stato per il collo: Qualcosa, quindi, non funziona nella legge che regola il diritto di sciopero. Si pensi a questi problemi, o alle riforme promesse che in otto anni di cosiddetta seconda repubblica, nessun Governo è stato capace di fare. |