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Era l'età dell'oro
e dell'innocenza: così si possono apostrofare questi primi
anni di uso diffuso di Internet. I collegamenti alla rete hanno
permesso l'accesso sostanzialmente gratuito a multiformi fonti
di informazione. È stata offerta l'opportunità
di approfondire o scoprire interessi dagli ultimi ritrovati della
tecnologia al sesso. Il sesso ostentato da patinato stile Playboy
è divenuto virtuale per i "Webboys". Anche la
musica ha sfruttato o è stata sfruttata dalla rete. Per
lungo tempo è stato possibile scaricare gratuitamente
le ultime hits o i classici. L'unica remora a questo sfruttamento accanito di ogni fonte di conoscenza e di svago era rappresentato dal costo della bolletta del telefono. Ma nel caso italiano il lancio della rete ha potuto forse avvantaggiarsi della confusione, a volte anche positiva, connaturata alla prima fase del processo di liberalizzazione della fornitura dei servizi telefonici. Poi vi era il timore sovente di essere scoperti in flagrante sul posto di lavoro, dato che le pause spesso venivano o vengono trasformate nell'impiego dilettevole di Internet. Però era bello sentirsi trainati dall'euforia della nuova era. Euforia che sprizzava da tutti i pori: dalle borse valore ai media, dalle riviste alle pubblicità. L'economia in generale poteva dirsi assuefatta, insieme all'utente, da questo nuovo mondo o da questo nuovo modo di approcciare il mondo reale. Eppure sta finendo senza essere stato solo un gioco. Primi segnali dello stop forzato sono venuti dagli U.S.A. assieme alla caduta del Nasdaq che si è estesa alla old economy e alle vicende riguardanti la diffusione telematica della musica. In Italia il panico si è diffuso con la nuova legge sull'editoria che può facilmente trasformarsi in una limitazione violenta della libertà di diffusione dell'informazione anche attraverso la rete. Al pari della Cina, quel lontano Paese misconosciuto, per produrre attraverso Internet dell'informazione periodica si rende necessaria un'autorizzazione. Il guaio è il significato da attribuire all'aggettivo "periodico" e cosa si debba effettivamente intendere per informazione. Intanto via e-mail sempre più si è avvertiti della cessazione o delle limitazione che alcuni siti intendono apportare alla loro attività un tempo gratuita per l'utente. Così il sito http://www.thevines.com si appresta ad una radicale ridefinizione della propria operatività. Il sito lanciato nell'agosto del 2000 si proponeva come un luogo in cui le persone potessero esprimere liberamente le proprie idee offrendo in aggiunta l'allettante possibilità di guadagnare, anche piccole cifre, qualora i propri articoli incontrassero il favore dei navigatori della rete. Insomma, era una sorta di gratificazione offerta alla libera manifestazione del proprio pensiero. La società che gestisce il sito, la CyberSites, ha deciso di procedere ad una "intensa manutenzione" che si teme possa determinare un rallentamento delle attività del sito, in particolar modo per quanto riguarda la remunerazione forfettaria offerta agli autori. In maniera ancora più preoccupante la e-mail, che già all'inizio si richiamava alla attuale "illiquidità dei mercati finanziari", conclude manifestando il proprio desidero ed interesse a che nuovi investitori si facciano avanti. Eppure i numeri sembrano essere a favore dell'iniziativa, quantomeno i numeri relativi alla reattività dei navigatori nel recepire l'iniziativa. Nel sito sono depositati oramai quasi 21000 articoli che coprono una grande varietà di argomenti: dalla storia antica al mondo telematico; dai blockbuster hollywoodiani al giardinaggio. Nuovi temi possono poi ancora essere proposti dagli utenti. Attualmente l'articolo che ha incontrato il maggior favore del pubblico analizza la figura dell'eroe dei fumetti Spaceman Spiff che appariva nella striscia Calvin and Hobbes di Bill Watterson dal 1985 al 1995. L'argomentazione appassionata di N.B.SanDiego si conclude con la romantica identificazione dell'eroe planetario con gli ideali spontanei e gioiosi della fanciulezza. Ma con un analogo punteggio di favore del pubblico si trova anche una seria analisi sulla fondazione delle città etrusche. Insomma, l'intento di fare del sito "l'enciclopedia di ogni cosa scritta da chiunque" sembra concretizzarsi, eppure i problemi finanziari bussano alle porte. TheVinesNetwork è quindi stata in grado di raccogliere esperti su vari argomenti nelle sue videate, ma ha fallito nel trovare un esperto del comparto finanziario? Nel contempo l'avventura italiana di Webmiles AG a partire dal 15 giugno 2001 giunge al suo termine, senza alcuna possibilità di proroga. Con il concorso webmiles, pubblicizzato da siti come http://www.lycos.it, era possibile raggranellare punti, da trasformarsi poi in premi al raggiungimento di date soglie, attraverso attività ludiche on-line o acquistando nella rete prodotti delle società aderenti. I premi più allettanti offerti erano una mega-raccolta di musica latinoamericana o una vacanza da sogno su un'isola neozelandese, ma ci si poteva accontentare anche di un paio di guanti da lavoro. I risultati conseguiti sul territorio italiano sono definiti "non soddisfacenti" da cui la società, fondata in Germania nel 1999, giustifica il proprio ritiro preferendo focalizzare la propria attività sui mercati ritenuti chiave. Eppure lo shopping on-line viene sbandierato o quasi come una realtà da accettarsi e da vivere in piena libertà. Forse si è ricaduti nella non nuova remora italiana verso gli acquisti a scatola chiusa. Infatti già in passato gli acquisti postali in Italia erano ben inferiori a quelli di altri Paesi europei e la loro logica si differenzia di poco da quella delle negoziazioni telematiche. Il rapporto tra la rete e il pubblico si trova quindi a un punto di svolta. Esigenze economiche, rivendicazione di diritti come nel caso della musica in formato mp3, strategie commerciali stanno venendo allo scoperto. Il lato benevolo, amichevole è in ritirata ritenendo forse anche di poter contare sull'assuefazione dell'utente. Dopotutto le abitudini sono difficili da estirpare. |