La stampa nazionale da
un po' di tempo a questa parte ha "scoperto" un nuovo
argomento, la pedofilia e ne parla come se prima questa piaga
sociale non fosse mai esistita. C'è voluta l'orrenda morte
di due bambine per metterci sotto gli occhi il problema e allora
via a snocciolare dati statistici, numeri e ricerche.
C'è chi propone la pena di morte, chi la castrazione chimica,
ben sapendo che la prima non è ammessa nel nostro paese
e la seconda, molto probabilmente, non rappresenterebbe una reale
soluzione al problema. La pedofilia a ha radici lontane: il pedofilo,
spesso, ha vissuto la stessa esperienza nel ruolo di vittima
durante la sua infanzia, esperienza che lo porta ad avere gravi
disturbi della personalità, una forma di narcisismo che
gli impedisce di amare gli altri e quindi lo porta ad avere a
che fare con un soggetto debole: il bambino.
Attenzione, però,
i pedofili non sono incapaci di intendere e di volere, anzi i
loro gesti ossessivi nascono dal bisogno di soddisfare un piacere
personale e ne sono coscienti.
Bisogna stanarli aiutando i bambini a comprendere il problema?
Si deve fare prevenzione? Come? Magari bisognerebbe abbattere
il muro di omertà che spesso c'è intorno alla pedofilia:
come mai in un solo anno in Lombardia ci sono 800 denunce di
abusi sessuali su minori ed in Calabria 40? Sarà l'aria?
Questo è un problema reale, confortato dai dati statistici
che ci pervengono dall'ISTAT.
Bisogna punirli, inasprendo le pene ed impedendo loro di accedere
ai benefici previsti dalla legge, niente sconti di pena, niente
arresti domiciliari. Chi abusa di un bambino deve scontare in
carcere l'intera pena e la condanna deve essere lunga. Il lupo
cattivo esiste e può essere molto vicino. Perché
viviamo in una società così violenta? Perché
il modello della società mondiale sono gli USA
Ma
questa è un'altra storia! |