ATTUALITA' - SOCIALE

TEORIA DEL FENOMENO MAFIOSO

di Marco Comandè (3/3/2001)

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I commerci criminali riguardano la droga, la prostituzione, le armi, il contrabbando di sigarette, e tutto quello che può essere illegale in uno Stato.
Lo scopo del commercio è l'arricchimento.
Ma perchè si possa trarre profitto da queste attività, occorre che ci siano clienti ricchi disposti ad alimentare il circuito della domanda di drgoa, armi, prostituzione, sigarette contrabbandate...
I clienti potranno essere ricchi solo quando si arricchirà la società nel suo complesso: è ovvio, da dove trarranno la ricchezza altrimenti?
La società nel suo complesso include anche i cosiddetti "professionisti antimafia": politici, magistrati, avvocati, giornalisti, gente qualunque...
Ecco allora che il sistema democratico attuale, lo Stato democratico, l'educazione scolastica, malgrado apparentemente contrastino il fenomeno mafioso, in realtà è funzionale a Cosa Nostra.
I miei sono ragionamenti logici, direi quasi scientifici. Cosa hanno di diverso rispetto alle altre teorie del fenomeno mafioso?
Forse questo: le altre analisi danno per scontato che ad alimentare i commerci illegali sia l'offerta (cioè la mafia), mentre la mia analisi presuppone inevitabilmente che la molla all'arricchimento "immorale" sia la domanda.
Mi spiego meglio.
Alcune recenti statistiche hanno mesos in evidenza l'esistenza di un 15% di persone "malate" di sesso. Per loro il sesso è una droga. Sono loro che vanno a caccia di prostitute.
Se ci fosse una legge che autorizzasse le case chiuse, allora questa gente andrebbe in questi locali.
Invece non c'è, e così la mafia ci guadagna.
Allo stesso modo dovremmo ragionare per quanto riguarda la droga.
Il nostro ragionamento parte da un'affermazione scontata: nessuno può scegliere volontariamente di rovinarsi la vita, sarebbe come negare l'istinto di sopravvivenza.
Quindi se una persona si autodistrugge, vuol dire che la sua vita era già rovinata, forse la povertà, forse qualche nevrosi, forse qualche malattia ereditaria.
Non hanno forse dimostrato gli scienziati che esistono dei geni che creano dipendenze?
Ecco allora che sono questi "malati di sesso" e questi drogati a scegliere, spontanemante, di alimentare il circuito illegale.
Questo malgrado la società abbia provato ad educare tutti nella legalità.
Conclusione?
Semplice: la gente, facendo confusione tra malattia e malato, finisce con il trascurare che il problema vero non è la malattia, ma il malato.
Si capisce quali sono le conseguenze: invece di lasciar distruggere una vita già bruciata (il drogato), il proibizionismo crea almeno 5 vittime, il drogato, lo spacciatore, il testimone, il magistrato, il perseguitato dalla mafia.