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Il caso di Mark è
dei soliti copioni tipici degli americani. Quando succede un
delitto, occorre ovviamente trovare il colpevole al più
presto; una volta adempiuta questa semplice formalità,
il colpevole deve restare quello, anche se in seguito sorgono
dubbi sulla sua colpevolezza. Tra l'altro i costi dei processi
sono elevatissimi e la situazione giuridica è Tanto per dare un'immagine
reale della situazione giudiziaria, c'è stato un caso
in cui per lo stesso crimine sono stati condannati due distinti
individui in due processi diversi, e tutti e due sono stati giustiziati
per il fatto che i processi non avevano vizi di forma. Quello
che fa riflettere è che il governatore, davanti a un caso
così lampante, non ha mosso un L'atteggiamento americano si è chiaramente manifestato anche nel recente caso di Bernabei, le cui prove da sottoporre al DNA sono state misteriosamente trafugate e poi misteriosamente rimesse a posto; anche un bambino capisce che lo scopo era quello di alterarne il contenuto per poter giustiziare un innocente. Anche qui le altre tre persone coinvolte non sono neppure passate sotto inchiesta. Nel caso di Mark abbiamo due fratelli, Mark e Brian, e un delitto; Mark è stato dichiarato colpevole e nonostante Brian abbia dichiarato pubblicamente e ufficialmente che il fratello non è colpevole in quanto l'assassino è proprio lui, sono 18 anni che Mark aspetta in prigione di essere giustiziato. La revisione del processo viene sistematicamente rimandata. Ci sono due siti, per chi conosce l'inglese, dove potete trovare tutti i dettagli sulla vicenda: hjem.get2net.dk/micrask/free/mark.html e www.interplanet.it/mark.htm E' molto importante che noi italiani cerchiamo di tenere i nervi a posto, in quanto sempre più frequentemente la gente, davanti a certi delitti, si dichiara favorevole per la pena di morte anche da noi, senza riflettere che la gente che oggi non finisce dentro o che ci fa solo un breve apparizione è poi esattamente quella che rimarrebbe ugualmente impunita. Tra l'altro la pena di morte da nessuna parte si è dimostrata utile per reprimere i delitti; il nostro famoso Cesare Beccaria precisava che non è la violenza della pena, ma la sua certezza a trattenere la gente dal trasgredire la legge. Poi occorre usare un po' l'immaginazione per rendersi conto di cosa potrebbe provocare, con una magistratura come l'attuale, la pena di morte in Italia: i casi come quelli di Tortora sono noti solo perché hanno toccano una persona rinomata, ma chissà quanti ce ne sono che non hanno appoggi. E chi avrebbe fiducia in una magistratura in cui dopo nove anni di affidamento una bambina è stata controvoglia rispedita dai genitori d'origine? O quella che ha condannato uno che ripetutamente ha telefonato a un inquilino per invitarlo a spostare la macchina per consentire agli altri di parcheggiare, la motivazione era "molestia telefonica". Certo non è roba penale, ma l'ambiente è quello. Io sono in contatto con
detenuti americani e anche qualcuno italiano e vi posso garantire
che vale la pena perdere un po' del proprio tempo per occuparsi
di persone che non di rado si sono trovate nel posto sbagliato
e senza una solida difesa. L'orizzonte su questo campo si arricchisce
di tanti elementi e si finisce per giudicare le cose in un altro
modo, |