ATTUALITA' - IL MONDO ATTUALE

GENERAZIONE INVISIBILE

di Fulvio (21/6/2001)

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É permesso? Buongiorno, sono un rappresentante di quella che voi grandi vi divertite a chiamare "generazione invisibile". O forse no, perchè non ho mai capito molto bene questa divisione in generazioni, come se tutti nascessero in un certo anno e facessero figli contemporaneamente. In ogni caso, sono un ragazzo della generazione successiva a quella che ha esaurito le rivoluzioni. Tanto per farvi un'idea, adesso che scrivo ho da poco compiuto 18 anni. Sono di quella generazione ( basta, è l'ultima volta che uso questa parola, perchè non vuol dire niente ) che voi "adulti" definite "di omologati, senza ideali, senza sogni". Fermi un momento. Adesso vi aspetterete che io dica che non è vero. E come farei, che prove ho? É vero, verissimo, siamo una generazione inutile, neppure più in grado di scegliersi miti e valori. Tutti hanno la maglia del "Che" ma nessuno sa chi sia stato realmente. Tutti ascoltano passivamente la musica inutile e vuota però tanto colorata. Tutti guardano atrofizzati la vostra tivù becera e scintillante. Ops, mi sono scoperto prima del tempo. Certo, siamo omologati, siamo vuoti, siamo MEDIOCRI. É colpa vostra. Voi self made men sul modello americano che credete solo nei soldi, che ci costruite i Lunapop sotto il naso, perchè la musica è solo un mezzo per guadagnare altri soldi. Ma credete in qualcos'altro oltre al dio denaro? E come pretendete di insegnare a noi dei valori se voi li avete persi lungo la strada? Basta, scusate, è stato uno sfogo. Non so neanche a chi mi sto rivolgendo, però dovete ammettere che ho molto da dire. Il problema è trovare qualcuno che ti ascolti. Ohh, mi è venuta in mente la patata bollente che è sempre oggetto di discussioni quando si ha la mia età. Indovinate un po' di cosa si tratta... la scuola!!! Ma va? Sapete, io fino a poco tempo fa discorsi così li andavo a fare in Prateria, una filiazione dell'ultimo mito che ci è rimasto, datoci in extremis dall'unico medium che non passa attraverso gli occhi, ma arriva diritto al cuore: la radio. Chi vuole capire di cosa sto parlando capirà, in ogni caso anche l'albatro 3957 di Alcatraz è diventato preda di parolacce come "Auditel" in questo universo globale che non risparmia nessuno dall'omologazione. Visto? Non siamo solo noi ragazzi ad essere omologati, lo siete (siamo) tutti quanti, voi compresi. Il buon vecchio Frederick Pohl dice che nel nostro secolo vige la legge "meglio un dollaro oggi che un pianeta salvato domani". Chi è costui? Un filosofo dei nostri giorni, forse. Al pari dei vostri amati personaggi storici, che però non conoscete o dissacrate. O, peggio, ci scrivete sopra dei best-seller da piazzare all'entrata delle librerie e di cui fare la pubblicità in televisione, Ramses docet. Epicuro non voleva dire che bisogna essere dei fottuti egoisti alla caccia disperata dei soli piaceri personali da consumare subito e senza postumi. Platone era un comunista, e per di più anche un pedofilo. La mia prof di latino è riuscita con molto garbo a rendere banale il Carpe Diem di Orazio. Per fortuna a volte arriva Robin Williams a salvarci, a strappare le pagine del libro. Sono pronto a salire in piedi sul banco, per riavere i miei ideali.

Dove voglio arrivare? Non lo so. Evviva l'incoerenza. Questo testo l'ho scritto di getto un paio di mesi fa, ora l'ho ripescato con l'idea di spedirlo alla Gazzetta dei Principianti, posticino molto interessante in cui penso che pianterò una tenda. Un grazie di cuore a chi mi da la possibilità di far sentire un po' la mia voce in queste pagine, e chiedo anticipatamente scusa per i problemi, di collocazione e di contenuto, che potrà darvi questo testo. Chiedo anche scusa agli eventuali lettori che possano essersi sentiti offesi, spero non mi abbiate frainteso. A risentirci su queste pagine.