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GENOVA E DINTORNI

di Marco Bordin (25/7/2001)

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Eccoci qui a leccarci le ferite post-G8,il contestatissimo vertice dei paesi maggiormente industrializzati tenutosi la scorsa settimana nel capoluogo ligure.Volendo trarre un bilancio da questo evento si impone la difficile individuazione dei vincitori e dei vinti,un obbiettivo impossibile da raggiungere,ci si può solamente limitare ad alcune constatazioni sugli atteggiamenti,i comportamenti,le parole non dette e quelle,purtroppo molte,dette dai protagonisti grandi e piccoli di questo evento.Sconfitto lo è stato Carlo Giuliani che aveva scelto una via per combattere le ingiustizie,ammesso che questo fosse il suo scopo,altamente pericolosa e ne ha subito le drammatiche conseguenze che tutto il mondo ha potuto osservare negli innumerevoli filmati televisi.Colpito mortalmente da un ragazzo più giovane di lui che in una soluzione di pericolo non ha individuato altra possibilità che quella di una difesa estrema,aprendo il fuoco sugli assalitori del mezzo dell'Arma.Poteva evitarlo?Impossibile dirlo.Inutili e
controproducenti le affermazioni di chi,magari trovandosi in quei momenti lontano da Genova,propone le azioni alternative che il militare avrebbe potuto intraprendere,mirare alle gambe,sparare in aria,dimenticando che in
quei momenti anche un militare molto più esperto avrebbe potuto agire nello stesso modo trovandosi in una situazione di evidente pericolo di fronte a persone che manifestavano l'intenzione di colpire fisicamente gli occupanti del mezzo.
Il corteo del GSF che ha sfilato per le strade della città ha subito le conseguenze di quanto fatto da una minoranza di individui che non hanno nulla tale da qualificarli come manifestanti,essendo semplicemente dei
vandali e dei criminali.Moltissime persone hanno sfilato in maniera pacifica,ma era largamente prevedibile che gli scontri si estendessero,in quanto sotto l'ombrello del GSF confluivano numerosissime associazioni sulla cui origine e orientamento di alcune si nutrivano dei dubbi.Credo che una manifestazione così numerosa sia stata controproducente per gli stessi manifestanti,probabilmente un numero molto più ridotto di presenze avrebbe dato meno possibilità di copertura ai facinorosi portando effettivamente l'attenzione su quelle tematiche sociali che nelle discussioni dei capi di governo erano presenti come mai nei precedenti incontri.
Un discorso molto lungo a riguardo meriterebbero i giovani appartenenti al Black bloc,il cui unico intento è quello di portare la massima devastazione nelle loro calate.Sono contro la proprietà privata e intendono distruggerla, qualunque sia la tipologia della stessa,provengono dall'Italia,dalla Germania,dall'Inghilterra dall'Austria e
dall'Olanda,ovvero da paesi appartenenti al G8,i primi tre,e da paesi riconosciuti come i più efficienti in Europa,assieme ai paesi scandinavi. Sono ragazzi che lavorano,contribuendo a quella proprietà privata che poi
intendono distruggere,o vivono di espedienti magari contando sui contributi di famiglie generose per l'aquisto del cellulare di marca e i jeans firmati. Si potrebbe continuare a lungo parlando dei comportamenti delle forze
dell'ordine,del ruolo dei media,dell'avvicinamento al vertice e molto altro.Il tempo contribuirà forse a calmare gli animi e a giungere ad una discussione il più possibile obbiettiva e chiara.

Marco Bordin
bordinmarco@hotmail.com