Sabato.
"È nell'aria", diceva una vecchia canzone di
Giorgio Gaber. Come una promessa. O come una minaccia. Come un
rito, il più delle volte svogliato. Dopo aver messo a
letto i bambini. O quando si rientra a casa, dopo la cena al
ristorante.
Domattina si dorme di più, non ci sono proprio scuse.
Qualcuno si ricorda com'era, a vent'anni? Quella fretta di seminare
i genitori e gli amici per ritrovarsi soli, quel desiderio di
toccarsi, di prendersi, di sciogliere il nodo in gola.
Dovunque: in macchina, in un parco, in una stanza d'albergo,
in una casa in prestito. Qualcuno si ricorda com'era tutto immediato
e inebriante?
Sabato. Per lui è un bisogno, un fatto fisiologico. Per
lei? Se si concentra, magari non è male. Ma troppo spesso
è solo un dovere verso il compagno, tramandato di madre
in figlia. Biologia e ormoni non c'entrano nulla. La causa del
calo del desiderio, secondo la moderna sessuologia, va ricercata
nella delusione per la scarsa qualità della vita sessuale,
che provocherebbe nella coppia una sorta di ripiegamento interiore.
Secondo tale teoria tutti tendiamo ad allontanare da noi quello
che ci frustra soprattutto se, come nel caso del desiderio sessuale
femminile, il disinteresse è accettato dal punto di vista
morale e sociale; e, in effetti, la rimozione del desiderio nella
donna caratterizza la nostra cultura.
Il problema è come si fa l'amore. E come invece si vorrebbe
farlo. Una donna, anche la più disinibita, desidera essere
ogni volta conquistata. Espugnata con le deliziose armi del corteggiamento:
parole dolci, carezze, qualcosa da bere in due, il desiderio
che sale piano, il cuore che accelera, la testa che vola, il
corpo che si prepara lentamente al suo
Invece, come ogni sabato sera, lui allungherà la mano
al buio, la attirerà a sé, già pronto. La
accarezzerà un po', sempre le stesse carezze, preliminari
sbrigati velocemente, con impazienza, come una manovra inevitabile
"per accendere il motore". Scene da un matrimonio o
dal ménage di una qualunque coppia fissa. Le eccezioni
non mancano, ma sono rare. Eppure la sessualità è
un dono meraviglioso, una delle esperienze che possono rendere
felici, e molto a lungo. È gioia, ebbrezza, delizia, abbandono,
allegria. È corpo, e anche spirito. Che cosa impedisce
a molti questa felicità?
Per l'uomo il sesso è strappo, scarica di energia, soddisfazione
immediata dell'impulso. La continuità, la gradualità
sono caratteristiche più femminili che maschili. Naturalmente,
ci sono uomini che preferiscono far le cose con calma, e donne
che prediligono il sesso "di rapina". Ma l'eccezione
conferma la regola della preferenza maschile per la rapidità,
la voracità, il consumo immediato. I preliminari allora
servono proprio a sincronizzare i tempi di lui con quelli di
lei.
Saltare questa fase rende entrambi meno felici: lei, perché
prova meno piacere. E lui, perché - a parte il caso in
cui lei finga - sentirà un certo disagio per non aver
saputo soddisfarla: l'orgasmo della compagna è generalmente
recepito come una prova della propria abilità di amante
e allontana il timore inconscio di eventuali rivali.
Vedere il corpo di lei nudo, le sue pieghe più intime,
o vederla mentre si sveste, magari con un po' di malizia, per
lui è importante. Non a caso, in molte antiche civiltà
le stanze dell'amore erano decorate con immagini erotiche. Anche
alle donne piace guardare, ma non tanto quanto a lui. Alle donne
piace vedere il corpo nudo di un uomo, specialmente se le sue
proporzioni sono armoniose. Ma niente è più bello
che sentire quel corpo, il suo peso che le sovrasta, la sua forza.
Per lui guardare è quasi altrettanto bello che sentire.
E infatti il voyeurismo, cioè la forma estrema di questa
propensione, risulta essere un comportamento quasi esclusivamente
maschile.
Cambiare spesso partner è un comportamento, praticato,
o anche soltanto vagheggiato, che rientra nella logica di "una-botta-e-via",
e obbedisce a un comando biologico: assicurare ai propri geni
il maggior numero di chance di riprodursi. Ovvero, fecondare
quante più donne è possibile. Anche se un uomo
ama pazzamente la sua compagna, difficilmente sarà eccitato
da lei quanto da una nuova partner. La sua natura è questa,
per quanto crudele sia accettare questa verità per una
donna. Naturalmente ci può essere anche un problema psicologico:
molti casi di "dongiovannismo" sono da ricondurre a
una sotterranea insicurezza sessuale. Un "normale"
interesse per le altre donne, invece, (girarsi a guardarle per
strada, essere lusingati da un'avance), fa parte della virilità.
Certo, un po' di buona educazione non guasta: lui dovrebbe sempre
fare in modo che la sensibilità della sua compagna non
resti ferita.
Per l'uomo, il sesso orale assicura il massimo del piacere, anche
se magari non ama praticarlo a sua volta alla partner. La posizione
della donna in ginocchio ai suoi piedi è il simbolo della
sua potenza virile, affidare alla sua bocca la sua parte più
intima è un gesto di intensa complicità. L'atteggiamento
femminile verso il sesso orale, invece, è diversificato.
Non tutte le donne lo concedono al partner. C'è chi lo
trova "disgustoso" o "perverso". Alcune lo
accettano solo perché lui non si rivolga "altrove".
Una pratica normalmente ritenuta trasgressiva, e che una volta
raramente i mariti avevano il coraggio di chiedere alle mogli,
è invece il sesso anale. Negli ultimi anni, però,
qualcosa è cambiato e il sesso anale, secondo le statistiche,
è nel 2000 diventato una richiesta frequente anche nell'ambito
della coppia tradizionale. A quasi tutti gli uomini piace molto
(anche se meno del sesso orale), ma non tutte le donne sono disponibili
a concederlo, perché nella loro psiche lo percepiscono
come "doloroso", "sporco", "bestiale",
e non vogliono invece vederlo come un dono verso il partner.
Solo alcune dichiarano di apprezzarlo. Oltre che per le sue valenze
erotiche, il sesso anale piace perché, secondo quanto
affermato dai sessuologi, "rimanda al godimento che la persona
provava da bambino nel trattenere ed espellere le feci".
C'è anche una ragione puramente meccanica: la penetrazione
è meno agevole, il pene viene quasi catturato in una "morsa",
e quindi la stimolazione è più vigorosa. Se alle
donne spesso piace di meno, è invece colpa della posizione
a loro detta "umiliante", che escluderebbe l'abbraccio
vis à vis con il partner, e impedirebbe di guardarsi negli
occhi e di baciarsi.
Che dire
poi del "sadomaso"? Non pensiamo però subito
a fruste e manette! Sfumature sadomasochistiche esistono anche
nel rapporto più tradizionale e maturo. Sempre secondo
i sessuologi, infatti, il sadomasochismo non è altro che
l'accentuazione di una normale propensione alla passività,
o all'attività, che già esiste in ciascuno di noi.
Anche in questo caso, il riferimento è alla nostra infanzia,
e in particolare al nostro rapporto con la madre. La passività,
nel rapporto sessuale, richiama il piacere del neonato nell'abbandonarsi
con fiducia alle cure materne. Lo spirito di iniziativa, invece,
nasce dalla soddisfazione del bambino che scopre, per esempio,
di poter ottenere il seno della mamma con la forza del suo pianto.
Tradizionalmente, nella nostra società, il ruolo passivo
è stato in prevalenza della donna. E, anche se di recente,
secondo molti sessuologi, qualcosa sta cambiando, per la maggior
parte degli uomini resta comunque molto eccitante l'abbandono
senza riserve di lei, che decide di mostrarsi totalmente passiva:
braccia e gambe disposte ad accoglierlo, bocca schiusa che invita
ai baci, magari un filo di perle a contrastare con la nudità.
Una dose di aggressività, reale o simbolica, è
insomma connaturata ai giochi d'amore.
Le donne dovrebbero imparare dagli uomini a esprimere con libertà
i loro desideri? Purtroppo non è semplice come a dirsi:
il piacere sessuale femminile è stato condizionato da
un'educazione che lo disapprovava, o quanto meno non lo incoraggiava.
Le prime performance sessuali di un ragazzo sono salutate con
un certo orgoglio da parte dei maschi di famiglia. Ancora oggi
è invece molto raro che si faccia lo stesso nei confronti
di una ragazza. Così i "canali" del desiderio
si ostruiscono: ci vuole tempo perché esso possa rifluire
liberamente. Le donne si svegliano sessualmente piuttosto tardi,
ben oltre i trent'anni. Fra l'altro, per quanto possa apparire
incredibile, ancora oggi molte donne affermano di non aver mai
praticato la masturbazione (cosa invece normalissima per gli
uomini) durante la loro adolescenza.
C'è del vero quando si dice che il sentimento infiamma
una donna quanto la pornografia gli uomini. Se le donne si eccitano
guardando Uccelli di rovo, è perché l'amplesso
tra i protagonisti del celebre sceneggiato tv arriva a coronamento
di una storia d'amore tormentata e ostacolata dal destino. Non
è, appunto, il "sesso per il sesso", ma il filo
del desiderio che si dipana, attraverso percorsi tortuosi e prove
complicate. Anche con il loro partner abituale le donne vorrebbero
"raccontarsi una storia". Ogni incontro sessuale dovrebbe
essere una tappa del cammino che conduce all'unione perfetta,
al piacere assoluto. Ogni volta un passo avanti, un passo oltre,
per superare le soglie, per perdersi. E non è facile trovare
un uomo che sappia accompagnarle in questo viaggio.
Ecco, per esempio, una tipica fantasia femminile che spaventa
gli uomini: "Vorrei far durare l'amore un giorno intero.
Vorrei cominciare la mattina, sfiorandoci, accendendo il desiderio
senza appagarlo. Poi uscire insieme, stare per strada, in mezzo
alla gente, di tanto in tanto toccandoci furtivamente per tenere
viva l'eccitazione, ma sempre resistendo all'impulso di consumarla.
Vorrei che il mio compagno intuisse le mie emozioni e che questo
segreto tra noi accendesse lentamente anche lui
"
Sciogliamo l'equivoco: non ci sono prima i preliminari, poi il
sesso. I preliminari sono già sesso. Non tutti gli uomini
l'hanno capito. Sensibilizzati dal femminismo, hanno imparato
che non è corretto afferrare una donna, prenderla in pochi
minuti e poi magari farsi una bella dormita. Hanno capito che
anche la partner ha diritto al piacere, e s'ingegnano per soddisfarla
come meglio possono: "Prima tocco qui, poi là, quindi
bacio qui e poi là", come hanno letto che bisogna
fare. Invece, non è detto che ci debbano essere le carezze
e poi la penetrazione, risolutiva. Possono esserci carezze, una
breve penetrazione, poi un dolcissimo, sensualissimo stop, magari
senza toccarsi, per sussurrarsi parole erotiche, e poi di nuovo
una breve penetrazione, baci appassionati, e così via,
in libertà. Come ci viene spiegato dai sessuologi, gli
uomini spesso annaspano sul corpo femminile perché non
ne conoscono le potenzialità. Ma c'è dell'altro:
molte donne chiedono al compagno di prendersi cura di loro, di
accudirle anche sul piano sessuale. Solo i maschi più
maturi sono disponibili a questa funzione "materna".
Ogni donna ha preferenze molto personali. Le donne amano soprattutto
l'abbraccio, poter baciare il partner durante la penetrazione.
Questa può avvenire in molte posizioni: in quella tradizionale,
che le donne non disprezzano affatto, ma non solo. Se lei siede
sopra di lui, l'abbraccio non è possibile. Ma se anche
lui si siede, a gambe parzialmente incrociate dietro le natiche
di lei, con lei quasi in braccio mentre la penetra, ci si può
abbracciare e baciare. Alcune donne amano essere penetrate da
dietro (ma altre trovano la posizione umiliante): il pene può
spingere fino in fondo, carezzando la vagina profondamente (fino
a toccare il famoso quanto misterioso punto G: qui le sensazioni
sono estremamente intense). In generale, alle donne sono gradite
tutte quelle posizioni che non immobilizzano il bacino, permettendo
ad esso di oscillare dolcemente avanti e indietro, come in una
danza ritmata. Questi movimenti della pelvi "riverberano"
all'interno, nella vagina e nell'utero, dando il via alle contrazioni
che portano all'orgasmo.
Per molte donne, la vagina resta un mistero fino a quando, da
adulte, non arriva il loro compagno a toccarle fra le gambe.
Come già detto, infatti, ancora oggi esse sono parecchio
restie a praticare l'autoerotismo. La sessuologia ci conferma
però che la masturbazione può servire molto a diventare
consapevoli dei propri desideri e a raggiungere l'orgasmo. Ma
per vivere questa esperienza occorre superare sensi di colpa
e inibizioni. Bisogna avere un po' di tempo e di tranquillità,
almeno un'ora o due da dedicare a se stesse. Si può "rompere
il ghiaccio" con una lettura o un video erotizzante. Quando
si comincia a sentirsi eccitate, è il momento di spogliarsi.
Sfiorarsi, toccarsi: si può fare qualunque cosa passi
per la mente. Non si deve avere fretta di concludere, bisogna
godere della sensazione di piacere. Con calma, lasciare correre
il pensiero, concedersi qualunque fantasia
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