ATTUALITA' - COSTUME

LA COPPIA DEL 2000 E LA SESSUALITA'

di GM (11/4/2000)

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Sabato. "È nell'aria", diceva una vecchia canzone di Giorgio Gaber. Come una promessa. O come una minaccia. Come un rito, il più delle volte svogliato. Dopo aver messo a letto i bambini. O quando si rientra a casa, dopo la cena al ristorante.
Domattina si dorme di più, non ci sono proprio scuse. Qualcuno si ricorda com'era, a vent'anni? Quella fretta di seminare i genitori e gli amici per ritrovarsi soli, quel desiderio di toccarsi, di prendersi, di sciogliere il nodo in gola.
Dovunque: in macchina, in un parco, in una stanza d'albergo, in una casa in prestito. Qualcuno si ricorda com'era tutto immediato e inebriante?
Sabato. Per lui è un bisogno, un fatto fisiologico. Per lei? Se si concentra, magari non è male. Ma troppo spesso è solo un dovere verso il compagno, tramandato di madre in figlia. Biologia e ormoni non c'entrano nulla. La causa del calo del desiderio, secondo la moderna sessuologia, va ricercata nella delusione per la scarsa qualità della vita sessuale, che provocherebbe nella coppia una sorta di ripiegamento interiore. Secondo tale teoria tutti tendiamo ad allontanare da noi quello che ci frustra soprattutto se, come nel caso del desiderio sessuale femminile, il disinteresse è accettato dal punto di vista morale e sociale; e, in effetti, la rimozione del desiderio nella donna caratterizza la nostra cultura.
Il problema è come si fa l'amore. E come invece si vorrebbe farlo. Una donna, anche la più disinibita, desidera essere ogni volta conquistata. Espugnata con le deliziose armi del corteggiamento: parole dolci, carezze, qualcosa da bere in due, il desiderio che sale piano, il cuore che accelera, la testa che vola, il corpo che si prepara lentamente al suo…
Invece, come ogni sabato sera, lui allungherà la mano al buio, la attirerà a sé, già pronto. La accarezzerà un po', sempre le stesse carezze, preliminari sbrigati velocemente, con impazienza, come una manovra inevitabile "per accendere il motore". Scene da un matrimonio o dal ménage di una qualunque coppia fissa. Le eccezioni non mancano, ma sono rare. Eppure la sessualità è un dono meraviglioso, una delle esperienze che possono rendere felici, e molto a lungo. È gioia, ebbrezza, delizia, abbandono, allegria. È corpo, e anche spirito. Che cosa impedisce a molti questa felicità?
Per l'uomo il sesso è strappo, scarica di energia, soddisfazione immediata dell'impulso. La continuità, la gradualità sono caratteristiche più femminili che maschili. Naturalmente, ci sono uomini che preferiscono far le cose con calma, e donne che prediligono il sesso "di rapina". Ma l'eccezione conferma la regola della preferenza maschile per la rapidità, la voracità, il consumo immediato. I preliminari allora servono proprio a sincronizzare i tempi di lui con quelli di lei.
Saltare questa fase rende entrambi meno felici: lei, perché prova meno piacere. E lui, perché - a parte il caso in cui lei finga - sentirà un certo disagio per non aver saputo soddisfarla: l'orgasmo della compagna è generalmente recepito come una prova della propria abilità di amante e allontana il timore inconscio di eventuali rivali.
Vedere il corpo di lei nudo, le sue pieghe più intime, o vederla mentre si sveste, magari con un po' di malizia, per lui è importante. Non a caso, in molte antiche civiltà le stanze dell'amore erano decorate con immagini erotiche. Anche alle donne piace guardare, ma non tanto quanto a lui. Alle donne piace vedere il corpo nudo di un uomo, specialmente se le sue proporzioni sono armoniose. Ma niente è più bello che sentire quel corpo, il suo peso che le sovrasta, la sua forza. Per lui guardare è quasi altrettanto bello che sentire. E infatti il voyeurismo, cioè la forma estrema di questa propensione, risulta essere un comportamento quasi esclusivamente maschile.
Cambiare spesso partner è un comportamento, praticato, o anche soltanto vagheggiato, che rientra nella logica di "una-botta-e-via", e obbedisce a un comando biologico: assicurare ai propri geni il maggior numero di chance di riprodursi. Ovvero, fecondare quante più donne è possibile. Anche se un uomo ama pazzamente la sua compagna, difficilmente sarà eccitato da lei quanto da una nuova partner. La sua natura è questa, per quanto crudele sia accettare questa verità per una donna. Naturalmente ci può essere anche un problema psicologico: molti casi di "dongiovannismo" sono da ricondurre a una sotterranea insicurezza sessuale. Un "normale" interesse per le altre donne, invece, (girarsi a guardarle per strada, essere lusingati da un'avance), fa parte della virilità. Certo, un po' di buona educazione non guasta: lui dovrebbe sempre fare in modo che la sensibilità della sua compagna non resti ferita.
Per l'uomo, il sesso orale assicura il massimo del piacere, anche se magari non ama praticarlo a sua volta alla partner. La posizione della donna in ginocchio ai suoi piedi è il simbolo della sua potenza virile, affidare alla sua bocca la sua parte più intima è un gesto di intensa complicità. L'atteggiamento femminile verso il sesso orale, invece, è diversificato. Non tutte le donne lo concedono al partner. C'è chi lo trova "disgustoso" o "perverso". Alcune lo accettano solo perché lui non si rivolga "altrove".
Una pratica normalmente ritenuta trasgressiva, e che una volta raramente i mariti avevano il coraggio di chiedere alle mogli, è invece il sesso anale. Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato e il sesso anale, secondo le statistiche, è nel 2000 diventato una richiesta frequente anche nell'ambito della coppia tradizionale. A quasi tutti gli uomini piace molto (anche se meno del sesso orale), ma non tutte le donne sono disponibili a concederlo, perché nella loro psiche lo percepiscono come "doloroso", "sporco", "bestiale", e non vogliono invece vederlo come un dono verso il partner. Solo alcune dichiarano di apprezzarlo. Oltre che per le sue valenze erotiche, il sesso anale piace perché, secondo quanto affermato dai sessuologi, "rimanda al godimento che la persona provava da bambino nel trattenere ed espellere le feci". C'è anche una ragione puramente meccanica: la penetrazione è meno agevole, il pene viene quasi catturato in una "morsa", e quindi la stimolazione è più vigorosa. Se alle donne spesso piace di meno, è invece colpa della posizione a loro detta "umiliante", che escluderebbe l'abbraccio vis à vis con il partner, e impedirebbe di guardarsi negli occhi e di baciarsi.

Che dire poi del "sadomaso"? Non pensiamo però subito a fruste e manette! Sfumature sadomasochistiche esistono anche nel rapporto più tradizionale e maturo. Sempre secondo i sessuologi, infatti, il sadomasochismo non è altro che l'accentuazione di una normale propensione alla passività, o all'attività, che già esiste in ciascuno di noi. Anche in questo caso, il riferimento è alla nostra infanzia, e in particolare al nostro rapporto con la madre. La passività, nel rapporto sessuale, richiama il piacere del neonato nell'abbandonarsi con fiducia alle cure materne. Lo spirito di iniziativa, invece, nasce dalla soddisfazione del bambino che scopre, per esempio, di poter ottenere il seno della mamma con la forza del suo pianto. Tradizionalmente, nella nostra società, il ruolo passivo è stato in prevalenza della donna. E, anche se di recente, secondo molti sessuologi, qualcosa sta cambiando, per la maggior parte degli uomini resta comunque molto eccitante l'abbandono senza riserve di lei, che decide di mostrarsi totalmente passiva: braccia e gambe disposte ad accoglierlo, bocca schiusa che invita ai baci, magari un filo di perle a contrastare con la nudità. Una dose di aggressività, reale o simbolica, è insomma connaturata ai giochi d'amore.
Le donne dovrebbero imparare dagli uomini a esprimere con libertà i loro desideri? Purtroppo non è semplice come a dirsi: il piacere sessuale femminile è stato condizionato da un'educazione che lo disapprovava, o quanto meno non lo incoraggiava. Le prime performance sessuali di un ragazzo sono salutate con un certo orgoglio da parte dei maschi di famiglia. Ancora oggi è invece molto raro che si faccia lo stesso nei confronti di una ragazza. Così i "canali" del desiderio si ostruiscono: ci vuole tempo perché esso possa rifluire liberamente. Le donne si svegliano sessualmente piuttosto tardi, ben oltre i trent'anni. Fra l'altro, per quanto possa apparire incredibile, ancora oggi molte donne affermano di non aver mai praticato la masturbazione (cosa invece normalissima per gli uomini) durante la loro adolescenza.
C'è del vero quando si dice che il sentimento infiamma una donna quanto la pornografia gli uomini. Se le donne si eccitano guardando Uccelli di rovo, è perché l'amplesso tra i protagonisti del celebre sceneggiato tv arriva a coronamento di una storia d'amore tormentata e ostacolata dal destino. Non è, appunto, il "sesso per il sesso", ma il filo del desiderio che si dipana, attraverso percorsi tortuosi e prove complicate. Anche con il loro partner abituale le donne vorrebbero "raccontarsi una storia". Ogni incontro sessuale dovrebbe essere una tappa del cammino che conduce all'unione perfetta, al piacere assoluto. Ogni volta un passo avanti, un passo oltre, per superare le soglie, per perdersi. E non è facile trovare un uomo che sappia accompagnarle in questo viaggio.
Ecco, per esempio, una tipica fantasia femminile che spaventa gli uomini: "Vorrei far durare l'amore un giorno intero. Vorrei cominciare la mattina, sfiorandoci, accendendo il desiderio senza appagarlo. Poi uscire insieme, stare per strada, in mezzo alla gente, di tanto in tanto toccandoci furtivamente per tenere viva l'eccitazione, ma sempre resistendo all'impulso di consumarla. Vorrei che il mio compagno intuisse le mie emozioni e che questo segreto tra noi accendesse lentamente anche lui…"
Sciogliamo l'equivoco: non ci sono prima i preliminari, poi il sesso. I preliminari sono già sesso. Non tutti gli uomini l'hanno capito. Sensibilizzati dal femminismo, hanno imparato che non è corretto afferrare una donna, prenderla in pochi minuti e poi magari farsi una bella dormita. Hanno capito che anche la partner ha diritto al piacere, e s'ingegnano per soddisfarla come meglio possono: "Prima tocco qui, poi là, quindi bacio qui e poi là", come hanno letto che bisogna fare. Invece, non è detto che ci debbano essere le carezze e poi la penetrazione, risolutiva. Possono esserci carezze, una breve penetrazione, poi un dolcissimo, sensualissimo stop, magari senza toccarsi, per sussurrarsi parole erotiche, e poi di nuovo una breve penetrazione, baci appassionati, e così via, in libertà. Come ci viene spiegato dai sessuologi, gli uomini spesso annaspano sul corpo femminile perché non ne conoscono le potenzialità. Ma c'è dell'altro: molte donne chiedono al compagno di prendersi cura di loro, di accudirle anche sul piano sessuale. Solo i maschi più maturi sono disponibili a questa funzione "materna".
Ogni donna ha preferenze molto personali. Le donne amano soprattutto l'abbraccio, poter baciare il partner durante la penetrazione. Questa può avvenire in molte posizioni: in quella tradizionale, che le donne non disprezzano affatto, ma non solo. Se lei siede sopra di lui, l'abbraccio non è possibile. Ma se anche lui si siede, a gambe parzialmente incrociate dietro le natiche di lei, con lei quasi in braccio mentre la penetra, ci si può abbracciare e baciare. Alcune donne amano essere penetrate da dietro (ma altre trovano la posizione umiliante): il pene può spingere fino in fondo, carezzando la vagina profondamente (fino a toccare il famoso quanto misterioso punto G: qui le sensazioni sono estremamente intense). In generale, alle donne sono gradite tutte quelle posizioni che non immobilizzano il bacino, permettendo ad esso di oscillare dolcemente avanti e indietro, come in una danza ritmata. Questi movimenti della pelvi "riverberano" all'interno, nella vagina e nell'utero, dando il via alle contrazioni che portano all'orgasmo.
Per molte donne, la vagina resta un mistero fino a quando, da adulte, non arriva il loro compagno a toccarle fra le gambe. Come già detto, infatti, ancora oggi esse sono parecchio restie a praticare l'autoerotismo. La sessuologia ci conferma però che la masturbazione può servire molto a diventare consapevoli dei propri desideri e a raggiungere l'orgasmo. Ma per vivere questa esperienza occorre superare sensi di colpa e inibizioni. Bisogna avere un po' di tempo e di tranquillità, almeno un'ora o due da dedicare a se stesse. Si può "rompere il ghiaccio" con una lettura o un video erotizzante. Quando si comincia a sentirsi eccitate, è il momento di spogliarsi. Sfiorarsi, toccarsi: si può fare qualunque cosa passi per la mente. Non si deve avere fretta di concludere, bisogna godere della sensazione di piacere. Con calma, lasciare correre il pensiero, concedersi qualunque fantasia…