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Arriva il periodo del trionfo dellipocrisia, della stupidità, dellessere tutti felici anche senza averne motivo. Solo e rigorosamente perché è Natale. Tutti alla rincorsa del mitico pranzo natalizio, quasi come se nei precedenti e successivi giorni le nostre tavole fossero vuote come invece accade non troppo lontano dai nostri super-supermercati, ormai da troppo tempo debordanti di tutto quanto è di più; stracolmi di prodotti che, per il più dei casi, non sono altro che stupidi giocattoli per adulti. Tutti in fila come formiche impazzite per fare nostri telefoni cellulari multifunzione, pubblicizzati da personaggi distanti, in tutto e per tutto, da noi, che con sorrisi del tutto costruiti, ci fanno credere che la felicità passi attraverso un cellulare che scatta foto; mega televisori, a volte più grandi delle stanze in cui viviamo, che ci proporranno trasmissioni sempre più vuote di contenuti ma sempre più infarcite di bambole di carne che con lo sguardo smarrito ci invitano a non pensare il perché delle loro presenza in video. Tutti felici, però, è Natale. E Natale nonostante, lo dicono le statistiche pubblicate in questi giorni, tre genitori su quattro si dichiarino fortemente preoccupati per il futuro dei loro figli ed un po tutti ci si senta minacciati da guerre, atti terroristici e malattie che periodicamente ritornano. E Natale, anche perché ci ritroveremo tutti alle varie messe natalizie, pazienza se poi, per il 62% di quelli che si saluteranno alla mezzanotte e si scambieranno un segno di pace, laccettazione di una società multietnica è ancora molto lontana (vds. Rapporto CENSIS 2003). Buon Natale a tutti, pazienza se pochi giorni fa qualche nostro connazionale che, per scelta-necessità, aveva deciso di difendere il nostro Paese vestendo una divisa, si è trovato a morire a diverse migliaia di chilometri dalle nostre calde abitazioni perché costretto ad arrotondare il suo stipendio che non gli permetteva di curare figli malati, fare fronte a mutui sempre più capestro, insomma a sopravvivere come hanno gridato di voler fare i tranvieri di Milano che si sono visti alzare contro la voce di diversi media che, per cause ben più gravi e tuttora di attualità nostro malgrado, non hanno mai avuto il coraggio di gridare il loro sdegno. Pazienza, tanto le nostre coscienze saranno sopite da pandori e panettoni che addolciranno tutto. |