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Quel giorno il cielo non prometteva nulla di buono. Le nubi, sporche, celavano un sole oramai malato. Deluso. Sfocato. Dalluomo viziato. Annie e Pat si stringevano la mano. Aspettavano pazienti che lanziano signore gli finisse il lavoro. Annie aveva le treccine più bionde e ribelli di tutto il paese, quindici anni e un candido sorriso a tutto apparecchio. Pat, il volto coperto da brufoli invadenti, quattordici anni e lamore per la vela. Ossia il pienore, che la morbida gonna di Annie tradiva, nel suo leggero svolazzare, e il turbante vento in poppa, del carezzevole suo petto in fiore. Era una coppia affiatata. Perfetta. Lui era cotto. Lei amava cucinare. Ora erano lì. Insieme. Nel bene e nel male. Alcove ancora innocenti, di un loro più grande, eterno conflitto. Il tempo intanto si andava a guastare. La minaccia delle nubi era sempre più reale. Il sole, più difficile da immaginare. - Fatto! Esclamò
lanziano signore. Sono pronti. - Come sono venuti? Chiese
poi Pat. Un tuono, violento e improvviso spezzò la quiete pomeridiale. Poi un altro. Più forte. Assordante. E lampi. Accecanti. Che fulminei nel saettare, il cielo andavano a violare. Ad aprire. A spezzare. Una coppia di coniugi sballottati dal vento, raggiunse luscio di una porta. La porta della loro, intima e rassicurante, calda dimora. Entrarono. La luce non cera. - Appena in tempo. Disse
la donna. Fuori tra un po sarà linferno!
- Qua dove? Chiese ancora
il padre. Dove sei? Si può sapere? - Qua! Disse Annie. Abbandonato il riparo occasionale, raccolti e riordinati i suoi arnesi, se ne andò anche lanziano signore. Larrotino. Amen |